Mentre l’Italia intera oggi dice addio all’ex presidente della Regione Lazio ed ex sindaco di Viterbo Rodolfo Gigli, i più curiosi si chiedono quale sia la causa della morte del politico. L’uomo, classe 1935, importante esponente della Democrazia Cristiana prima e di Forza Italia poi, si è spento nella tarda serata di ieri.
Rodolfo Gigli, causa morte del politico: cosa sappiamo
Rodolfo Gigli, nato a Viterbo il 24 giugno 1935, è morto il 30 ottobre 2023 all’età di 88 anni. La causa della morte non è stata ancora resa nota, ma si presume che possa essere in qualche modo collegata all’età avanzata del politico. Non sappiamo se egli soffrisse di qualche particolare malattia o patologia.
Dal 1970 al 1975 era stato sindaco di Viterbo, la sua amatissima città natale. Nei primi anni ‘90 aveva ricoperto il prestigioso ruolo di presidente della Regione Lazio (Precisamente dal luglio 1990 fino all’agosto 1992). Militava tra le fila della Democrazia Cristiana. Nel 2001 poi era stato eletto alla Camera con Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi.
A rendere nota la notizia della sua scomparsa è stata oggi, martedì 31 ottobre 2023, la presidente di turno dell’Aula di Montecitorio Anna Ascani. La politica ha espresso il cordoglio di tutta la Camera ai familiari di Rodolfo Gigli, chiamato da tutti con il soprannome di “Nando”.
La biografia e la carriera politica di Gigli
Sebbene le notizie a proposito della sua biografia reperibili sul web e sui social non sono molte, lo stesso non possiamo dire della sua carriera. Sappiamo che, nel corso della sua vita professionale, è stato un’importante esponente del partito della Democrazia Cristiana.
Come abbiamo detto in precedenza, egli per 5 anni ha guidato la città di Viterbo, dove lui stesso era nato e cresciuto, ricoprendo il ruolo di sindaco dal 1970 al 1975. Ha lavorato anche come consigliere regionale per la Regione Lazio.
Ha ricoperto a lungo l’incarico di assessore regionale alla Sanità. Dopo la presidenza della Regione Lazio, il politico è stato anche presidente del Consiglio regionale del Lazio. A seguito dello scioglimento della DC, è entrato nelle fila di Forza Italia.
Alle elezioni politiche del 2001, Rodolfo Gigli ha conquistato gli elettori ed è stato eletto alla Camera dei deputati nel collegio uninominale di Tarquinia. In quella occasione era stato sostenuto anche dalla Casa delle Libertà.
Nel 2004 era poi ritornato a Viterbo con il ruolo di consigliere comunale. Poi nel 2005 decise di dimettersi dal suo incarico di deputato e di ricoprire la carica di consigliere all’interno della Regione Lazio. Nel 2010 fu riconfermato con l’Udc.
Il politico provò a ricandidarsi come sindaco della sua città natale. Era il 2008 quando si presentò come candidato primo cittadino di Viterbo alle elezioni amministrative. A sostenerlo vi era niente di meno che l’Unione di Centro di Pier Ferdinando Casini.
Le cose però non andarono come sperato. Egli ottenne il 7,8% dei voti. Arrivò terzo e non ebbe accesso al ballottaggio. Come abbiamo visto, insomma, egli lavorò sempre nel mondo della politica e intraprese una lunga carriera.
Il cordoglio dei colleghi e amici
In tanti oggi, dopo la notizia della morte di Rodolfo, detto Nando, Gigli, hanno pubblicato messaggi sui social e sul web nei quali esprimono il proprio dolore e mandano un pensiero alla sua famiglia. Tra i primi a pubblicare un cordoglio per la scomparsa del politico è stato Alessandro Romoli, attuale presidente della Provincia di Viterbo.
Egli ha definito Gigli un “vero e proprio padre politico”, che lo ha spinto e stimolato sin da giovane a dedicarsi a questo mondo. Lo ha ricordato inoltre come un uomo pieno di carattere, di carisma e di determinazione. Secondo Romoli, Nando Gigli era un leader indiscusso ed un punto di riferimento per la politica locale, ma anche nazionale.