Quanti anni di prigione ha fatto Amanda Knox? Quando è stata scarcerata? Per anni si è pensato che fosse coinvolta, insieme all’allora fidanzato, Raffaele Sollecito, nell’omicidio di Meredith Kercher, la giovane studentessa inglese trovata morta in via della Pergola, a Perugia, il 1 novembre del 2007. Alla fine per il delitto è stata assolta.
Quanti anni di prigione ha fatto Amanda Knox e quando è stata scarcerata?
Rimase in una cella della sezione femminile del carcere di Perugia per quasi quattro anni, dal 6 novembre del 2007 al 4 ottobre del 2011: già allora Amanda Knox si dichiarava innocente. Era stata arrestata, insieme al fidanzato Raffaele Sollecito, a pochi giorni dall’omicidio della coinquilina Meredith Kercher, consumatosi nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre del 2007.
Contro di loro sembravano esserci prove schiaccianti: si erano contraddetti più volte, non avevano un alibi verificabile e sicuramente erano entrati nel luogo della strage, non solo perché lei ci viveva. Sul coltello da cucina usato per uccidere la 22enne furono trovate tracce del Dna di Amanda; quello di Sollecito era invece sul reggiseno della vittima.
Si pensava che i due avessero accoltellato la giovane, recidendole la carotide e facendola morire dissanguata, dopo un’aggressione sessuale da essa subìta da parte di Rudy Guede, il cittadino ivoriano che sarebbe poi stato condannato per il delitto. Si pensava. Sia Knox che Sollecito furono infatti assolti “per non aver commesso il fatto”. Prima però dovettero passare parecchi anni.
La (lunga) vicenda processuale
Al termine del processo di primo grado erano stati condannati rispettivamente a 26 e 25 anni di reclusione. La Corte d’Appello, giudicando “inutilizzabili” gli indizi raccolti contro di loro, li aveva invece dichiarati innocenti, disponendone la scarcerazione e confermando solo la condanna per calunnia nei confronti della ragazza, che aveva ingiustamente additato per l’omicidio il suo datore di lavoro, Patrick Lumumba.
Non accettando il verdetto, la Procura di Perugia e i genitori della vittima avevano fatto ricorso in Cassazione. Il 26 marzo del 2013 i giudici avevano così annullato la sentenza di secondo grado, disponendo un secondo processo d’Appello, che terminò con una nuova condanna: 28 anni e 6 mesi di reclusione per Amanda Knox – che nel frattempo era tornata negli Stati Uniti – e 25 anni per Sollecito.
Nel 2015 la Cassazione si pronunciò di nuovo sul caso, assolvendo entrambi senza ulteriore rinvio. Nelle motivazioni scrisse che ormai il quadro probatorio era talmente “incerto e contraddittorio” che non si sarebbe mai arrivati a un accertamento della verità al di là di ogni ragionevole dubbio. Le indagini erano state condotte male, le prove in gran parte inquinate. A Guede furono dati 16 anni.
Tanti elementi, però, non sono mai stati accertati, a partire dal movente: si parlò di un furto scoperto dalla vittima e finito in tragedia, ma anche di un approccio sessuale degenerato. L’uomo accusato del delitto, il killer, si è sempre dichiarato innocente ed è ormai tornato in libertà. Secondo gli inquirenti agì “in concorso con ignoti”.
Amanda Knox oggi
Amanda Knox si è costruita una nuova vita. Lo Stato italiano dovrà risarcirla con una somma di circa 18 mila euro per i danni morali subìti a causa dell’ingiusta detenzione. Così ha deciso la Corte europea per i Diritti Umani (CEDU), alla quale la 36enne si era rivolta denunciando un processo iniquo e maltrattamenti durante alcuni degli interrogatori a cui fu sottoposta (senza la presenza del suo avvocato).
In questo articolo parlavamo approfonditamente della vicenda: Meredith Kercher, dove e perché è stata uccisa? Tutto sul delitto della studentessa inglese.