La Legge di Bilancio 2024 sta portando con sé svariate modifiche in materia fiscale. I riflettori vanno posti in particolare su quelle che vengono definite mini-tasse, che sono poi quegli importi che andranno a finanziare parte della Manovra. Tra queste, una particolare attenzione va alla rivisitazione della tassa di soggiorno, con ripercussioni dirette sul contributo dei turisti alla TARI. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

Aumento tassa di soggiorno 2024 per il Giubileo 2025

Nel quadro delle preparazioni per il Giubileo 2025, la bozza del disegno di Legge di Bilancio 2024 propone un innalzamento della tassa di soggiorno di fino a 2 euro a notte. Questo aumento ha come obiettivo principale il finanziamento degli eventi connessi al Giubileo, ma non solo.

Come i turisti contribuiranno alla TARI

La tassa di soggiorno, che prima era destinata principalmente al finanziamento di interventi legati al turismo, alla manutenzione e valorizzazione di beni culturali e ambientali, ora avrà un ruolo chiave anche nel sostenere i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Di fatto, i turisti, con questo aumento, contribuiranno indirettamente ai costi della TARI, potenzialmente beneficiando i residenti locali.

Aumento tassa di soggiorno 2024 e TARI: implicazioni per i residenti

I Comuni capoluogo di provincia, le unioni di Comuni e le località turistiche e città d’arte avranno la possibilità di implementare questo incremento. Così facendo, il gettito aggiuntivo non solo andrà a sostenere le iniziative legate al Giubileo 2025, ma contribuirà anche al finanziamento dei costi per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Con l’attuale media di spesa per la tassa sui rifiuti di 325 euro all’anno per i residenti, l’aumento dell’imposta di soggiorno potrebbe portare a un alleggerimento del carico fiscale per gli abitanti, o almeno mantenere la TARI stabile. Questo è ancor più rilevante considerando l’atteso incremento dei flussi turistici legati al Giubileo.

Un po’ di numeri

L’osservatorio sulla tassa di soggiorno di Jfc stima che il gettito dall’imposta di soggiorno raggiungerà cifre importanti, con una crescita del 13,4% rispetto al 2022, superando i 700 milioni di euro. In parallelo, Federalberghi prevede un boom turistico nel breve periodo, con un giro d’affari significativo.

La tassa di soggiorno oggi e domani

Attualmente, la tassa di soggiorno può raggiungere un massimo di 5 euro, con alcune eccezioni per città come Roma e Venezia. Con le nuove modifiche proposte, ci potrebbe essere un incremento, portando la cifra a 7 euro o addirittura 12 euro in certe situazioni.

Aumento tassa di soggiorno: il punto su Roma e Firenze

Ricapitolando, a partire dal 2025, i visitatori che arriveranno a Roma in occasione del Giubileo dovranno contribuire alla tassa di soggiorno. La nuova normativa, inserita nella Legge di Bilancio, permette ai Comuni capoluogo di provincia di incrementare di due euro l’imposta di soggiorno, con l’obiettivo di supportare le spese legate alla gestione dei rifiuti.

Questa decisione è stata intrapresa con l’intento di alleggerire il carico fiscale dei residenti, in particolare sul costo della Tari.

Non solo i Comuni capoluogo di provincia avranno la facoltà di applicare il rincaro, ma anche le unioni di Comuni e quei Comuni che sono inclusi nelle liste regionali come località turistiche e città d’arte.

A Roma, l’imposta è stata recentemente rivista con un aumento da 3,70 euro a 5,5 euro per persona. Con questa nuova normativa, nel 2025, si potrebbe arrivare a pagare fino a 12 euro per notte in alberghi a cinque stelle.

Firenze ha fissato un limite massimo di 8 euro, mentre Milano ha previsto aumenti per gli alberghi fino a tre stelle, con un incremento di 50 centesimi per notte.

Come cambia la tassa a Milano

Milano, notoriamente conosciuta come hub della moda e del design, sta guadagnando sempre più attenzione a livello internazionale, anche in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 che ospiterà insieme a Cortina. La città è stata recentemente riconosciuta per il suo patrimonio storico e culturale, e per quartieri vivaci come Isola, classificato come uno dei più “cool” al mondo.

Un sondaggio del 2022 ha rivelato che Milano attrae visitatori da tutto il mondo, con un notevole aumento di turisti provenienti da paesi come Australia, Brasile e Nuova Zelanda. Questo afflusso di turisti ha sottolineato la necessità di adeguare le tariffe della tassa di soggiorno.

Dopo un periodo di stabilità durato quasi 11 anni, il Comune di Milano ha quindi deciso di rivedere le tariffe dell’imposta di soggiorno. Questo significa che chi decide di soggiornare in diverse strutture ricettive della città vedrà un leggero aumento nella tariffa.

Alberghi e residence fino a tre stelle, ostelli, e altre strutture simili vedranno un aumento di 0,50 centesimi. Strutture come case per vacanze e B&B avranno un incremento fino a 1,5 euro per notte. Per gli alberghi di lusso, con quattro stelle o più, la tariffa resta invariata a 5 euro.

Ci sono alcune categorie di persone esenti dall’imposta come minori di 18 anni, studenti universitari sotto i 26 anni, e volontari della Protezione Civile, tra gli altri.

L’assessora al Turismo di Milano, Martina Riva, ha evidenziato come la città stia vivendo uno dei suoi periodi d’oro dal punto di vista turistico, evidenziando l’importanza di avere una strategia chiara per gestire l’aumento del flusso dei visitatori.