Il mondo del rock è stato segnato da innumerevoli tracce, ma poche hanno lasciato un’impronta così profonda quanto Bohemian Rhapsody dei Queen. Rilasciato il 31 ottobre 1975, questo singolo ha ridefinito le regole del gioco.
Le origini di Bohemian Rhapsody
Il disco A Night at the Opera, che ospita questo inno rock, ha visto la luce nel cuore di Londra, culla della band. Nel testo autobiografico Freddie Mercury: A Life in His Own Words, Mercury svela i retroscena di questa traccia simbolica, affermando di aver concepito da tempo l’idea di un brano che mescolasse elementi lirico-operistici con sfumature rock, una combinazione audace che al tempo sembrava quasi blasfema.
Mercury, con il suo talento innato, progettò un brano audace che combinava ballate, opera e hard rock in un’epica di sei minuti. Cinque sezioni distinte, dalla magica introduzione a cappella all’energetico finale rock, conferiscono a Bohemian Rhapsody la sua identità unica e moderna, arrivata ai giorni nostri come se fosse uscita ieri.
Il successo di Bohemian Rhapsody
Col passare degli anni, Bohemian Rhapsody ha collezionato successi, raggiungendo vette impensabili, come il titolo di canzone più ascoltata di sempre, superando icone come Smells Like Teen Spirit e Sweet Child O’Mine. La sua popolarità è stata rinnovata da un recente film biografico, uscito tra il 2018 e il 2019 in tutto il mondo, rivelando la traccia a nuove generazioni di fan.
Dietro le quinte di Bohemian Rhapsody
Il processo di registrazione di Bohemian Rhapsody è stato meticoloso. Realizzato tra le mura del Rockfield Studio 1, questo capolavoro richiese sei settimane di dedizione. Le molteplici sovraincisioni vocali testimoniano l’impegno dei Queen per raggiungere la perfezione.
A dispetto delle sfide, i Queen hanno creato una mini rock-opera. Questo tour de force musicale richiese l’uso di sei studi di registrazione e una dedizione molto particolare.
La canzone passa da una dolce ballata a una vigorosa opera, culminando con un tocco di hard rock e finendo con toni soft. La registrazione richiese sei settimane e oltre 200 sovraincisioni, mescolando voci e strumenti. Il testo è denso di significati e interpretazioni, molti dei quali ruotano intorno alla vita e alle battaglie personali di Mercury.
Il significato della canzone
La traccia è stata al centro di molte speculazioni. Se, come detto, alcuni la vedono come un riflesso delle battaglie interne di Mercury, altri come un omaggio alla sua infanzia in Zanzibar. Ma il vero significato? Forse, come suggerisce Mercury stesso, risiede nelle emozioni personali e uniche di ogni ascoltatore.
Molti i termini usati, alcuni dei quali sembra a caso e privi di senso, ma in realtà un significato ce l’hanno, se lette nel contesto integrale della canzone.
Iniziamo dal titolo, prima di tutto. Il termine “bohémien” evoca l’idea di anticonformismo e libertà. Tracciando la sua storia, ci troviamo nella Francia della bohème, dove gli spiriti liberi e ribelli erano la norma, come nell’essenza stessa della band Queen e del suo frontman, Freddie Mercury.
Risalendo all’antica Grecia, la “rapsodia“, invece, rappresentava un cantore che intrecciava storie con elementi e metriche diverse. Musicalmente, rappresenta una composizione che fonde armonie e ritmi variegati. Esemplificativo è il pezzo Bohemian Rhapsody, che combina molteplici influenze.
Il testo è inoltre carico di riferimenti curiosi come “Galileo” e “Bismillah!“. Con questo suo testo originale e accattivante, Freddie Mercury ha avvolto il brano nel mistero, aprendo diverse prospettive sul significato della canzone. Sebbene alcuni credano che il testo sia una dichiarazione della sua omosessualità, altri, come il batterista Roger Taylor, suggeriscono di non cercare significati nascosti.
Altri termini usati nella canzone, che nella stessa assumono forma di simbolo, sono i seguenti:
- Scaramouche: una maschera teatrale che rappresenta un buffone vanaglorioso, un velo dietro cui Mercury potrebbe aver nascosto la sua vera essenza.
- Fandango: una danza spagnola che potrebbe simboleggiare l’alter ego di Mercury.
- Galileo: potrebbe rappresentare un omaggio a Brian May, appassionato di astronomia.
- Figaro: un riferimento al Barbiere di Siviglia, un’opera amata da Mercury.
- Bismillah: una frase coranica che significa “In nome di Dio”.
Il videoclip
Il videoclip di Bohemian Rhapsody, uno dei primi video musicali della storia, svolse un ruolo cruciale nel cementare il suo status iconico. La scena introduttiva, in cui i membri dei Queen emergono dalle tenebre, è rimasta impressa nella memoria collettiva.
L’impatto
Il singolo Bohemian Rhapsody ha conquistato il mondo, vendendo 300 milioni di copie. Nonostante il suo rilascio negli anni ’70, ha continuato a dominare le classifiche e a influenzare la cultura popolare. E, sebbene il film omonimo abbia ricevuto recensioni contrastanti, il successo finanziario parla da solo, guadagnando oltre 600 milioni di dollari.