È in programma, per il prossimo lunedì, un importante sciopero degli aerei: il 6 novembre 2023 centinaia e centinaia (se non migliaia) di passeggeri rischiano di rimanere a terra e non partire. Si prevedono disagi di varia tipologia, tra ritardi, rallentamenti, cancellazioni e soppressioni di voli. Vediamo allora insieme tutte le informazioni utili su questa agitazione sindacale.
Sciopero aerei 6 novembre 2023: gli orari
Ad aderire allo sciopero degli aerei di lunedì 6 novembre 2023 potrebbero essere sia membri della compagnia EasyJet, sia i lavoratori del settore aereo del Triveneto sicurezza, operante presso gli aeroporti di Venezia e di Treviso.
Per quanto riguarda i primi, e più nello specifico, il personale navigante della nota compagnia aerea EasyJet Airline Company Limited, la movimentazione sindacale, indetta da Usb Lavoro Privato, prevede una durata di 24 ore. Dunque dalla mezzanotte di lunedì 6 fino alla mezzanotte successiva.
Le sigle Filt-Cgil/Fit-Cisl/Uilt-Uil hanno proclamato lo sciopero anche per gli assistenti di volo di EasyJet, sempre per 24 ore. L’agitazione si tiene a livello nazionale. Ciò vuol dire che i problemi e i disagi potrebbero colpire i viaggiatori che si spostano nella giornata di lunedì prossimo da Nord a Sud Italia, isole comprese.
Per quanto riguarda invece il personale della società Triveneto sicurezza, che opera presso gli aeroporti di Venezia e di Treviso, lo sciopero del 6 novembre 2023 dovrebbe durare solamente 4 ore, cioè dalle 10.00 alle 14.00. In questo caso la movimentazione interesserà la Regione Veneto.
Precisiamo poi che all’aeroporto di Venezia lo sciopero dei voli aerei della compagnia EasyJet è dalle 10.00 alle 14.00. Invece in quello di Firenze, lo sciopero degli aerei della compagnia EasyJet è dalle 10.30 fino alle 14.30. Queste sono le informazioni ufficiali che si possono facilmente reperire anche sul sito web ufficiale del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
Voli coinvolti e voli garantiti
A poter aderire a questa movimentazione sindacale di lunedì prossimo sono i lavoratori delle società EasyJet e Triveneto sicurezza. Potenzialmente, centinaia di persone, da Nord a Sud del nostro Stivale, potrebbero incrociare le braccia, decidere di aderire allo sciopero e dunque non prestare i consueti servizi.
È un loro diritto e, in quanto tale, può essere esercitato, a patto che vengano rispettate le regole che riguardano i servizi minimi garantiti per la comunità. Abbiamo detto che l’agitazione tocca l’intera giornata di lunedì 6 novembre 2023, a partire dalla mezzanotte. Poi va avanti per 24 ore.
È bene precisare però che, anche in questo caso, sono previste delle fasce di garanzia durante le quali non dovrebbero esserci problemi di alcun tipo per quanto riguarda la circolazione aerea controllata dalle due società coinvolte.
Le fasce di garanzia servono per garantire, anche in queste particolari giornate, i servizi minimi ai clienti. Al momento però, queste non sono state ancora rese note. Solitamente riguardano le prime ore della mattina e le ultime del pomeriggio.
Per quanto riguarda i voli e i servizi aerei che non rientreranno nelle fasce orarie garantite, questi potrebbero essere soggetti a ritardi e rallentamenti o addirittura a cancellazioni e soppressioni. Il nostro consiglio dunque è quello di verificare lo stato del proprio volo prima ancora di recarsi in aeroporto.
Chi ha prenotato un viaggio per questa giornata di sciopero può comunque fare riferimento ai canali ufficiali web e social della compagnia aerea con cui si viaggia o contattare il servizio clienti per avere informazioni e notizie sempre aggiornate.
Le motivazioni dello sciopero
A proclamare lo sciopero di lunedì 6 novembre 2023 sono state diverse sigle sindacali nei giorni scorsi. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti,Usb Lavoro Privato hanno indetto questa giornata che mette al centro le esigenze e le necessità dei lavoratori del settore aereo. In particolar modo, il personale scioperante chiede i rinnovi dei nuovi contratti, nonché maggiore sicurezze contrattuali e lavorative.
Gli ultimi due scioperi del settore (quello del 29 settembre e quello del 20 ottobre) si erano tenuti, più o meno, per le stesse motivazioni).