Nel panorama dei videogiochi degli anni ’80 e ’90, il PC Engine emerge come un baluardo dell’innovazione e della tecnologia avanzata, e oggi è diventato un simbolo di nostalgia. Creato dalla sinergia tra NEC e Hudson Soft, il PC Engine è un dispositivo che ha rivoluzionato il mondo delle console, offrendo una soluzione ibrida tra un microprocessore a 8 bit e un coprocessore grafico a 16 bit.
L’arrivo del PC Engine in quel lontano 30 ottobre 1987 ha aperto un nuovo capitolo nella storia dei videogiochi. Sebbene avesse avuto un successo straordinario in Giappone, la sua fortuna negli Stati Uniti fu meno brillante. Ma ciò non ha minimamente offuscato le sue reali capacità e l’innovazione che ha portato nel settore.
Il PC Engine e la corsa al CD-ROM
Un altro elemento distintivo del PC Engine è stata la sua capacità di supportare i giochi su CD-ROM. Questa tecnologia, al tempo, era considerata di avanguardia, e la console è stata una delle prime ad adottarla. Con l’aggiunta del CD-ROM (o TurboGrafx-CD in Nord America), il PC Engine ha offerto un’esperienza di gioco che sfidava le console contemporanee, trasformando il gioco da una semplice attività di svago a un’esperienza multimediale completa.
Il PC Engine e l’era dei 16 Bit
Il periodo dei 16 bit è stato fondamentale per l’evoluzione dei videogiochi. Classici come “Thunder Force 4“, “Streets of Rage” e “Street Fighter II” sono emersi durante questa era, segnando un’età d’oro per gli appassionati. Ma mentre molte persone si ricordano delle battaglie tra Mega Drive e Super Nintendo, pochi sanno che il PC Engine stava combattendo la sua battaglia, offrendo prestazioni comparabili e in alcuni casi superiori.
Le origini, la commercializzazione e la diffusione nel mondo
Il PC-Engine rappresenta una delle pietre miliari nella storia delle console. Secondo alcune narrazioni, l’idea per questa console di nuova generazione emerse quando il team di Hudson Soft presentò il progetto a Nintendo. Tuttavia, dopo il rifiuto da parte di Nintendo, la squadra si rivolse a NEC, ricevendo un’accoglienza calorosa.
Tutto ebbe inizio negli anni ’80, quando i personal computer come PC-88 e PC-98 dominavano il mercato giapponese. Mentre Hudson Soft stava cercando un partner per sviluppare una console basata su CD-ROM, NEC vide subito l’opportunità e strinse una collaborazione con loro per creare il PC Engine.
Nonostante il suo successo in Giappone, la diffusione del PC Engine a livello globale è stata piuttosto differente. Rinominato TurboGrafx-16 per il mercato nordamericano, il dispositivo cercò di conquistare una fetta del mercato dominato da giganti come Nintendo e Sega.
La peculiarità del PC Engine è stata la sua natura ibrida, collocandosi tra l’era degli 8 bit e quella dei 16 bit. Con un hardware potente e la capacità di supportare giochi su CD-ROM, la console ha anticipato molte delle tendenze che sarebbero diventate comuni negli anni successivi.
Tuttavia, la mancata sincronizzazione nelle conversioni, insieme a un insufficiente supporto da parte di terze parti, minano la sua attrattiva sul pubblico occidentale. In aggiunta, ostacoli distributivi e strategie aggressive da parte di Nintendo rappresentano ulteriori intoppi.
Caratteristiche tecniche del PC Engine
Questo innovativo dispositivo, venduto a un prezzo di circa 390 dollari al cambio attuale, vantava un processore a 8 bit con una velocità di 7,16 Mhz. A titolo di confronto, il NES offriva solo 1,7 Mhz. Ma la vera magia stava nei suoi co-processori grafici, sviluppati da Hudson Soft, che superavano di gran lunga quelli dei suoi concorrenti.
Il PC-Engine non era solo potente, ma anche compatto. Le sue dimensioni erano notevolmente inferiori rispetto al NES, rendendolo un dispositivo davvero portatile. I giochi erano contenuti su cartucce ROM, note come HU-Cards, con una capacità di circa 2,6 MB, ma sorprendentemente simili in dimensione a una semplice scheda telefonica.
Di seguito, una sintesi delle sue specifiche tecniche:
- CPU: basata sull’HuC6280, evoluzione del 65SC02, con possibilità di selezionare due frequenze diverse.
- RAM: una combinazione di 8KB per operazioni di sistema e 64KB VRAM per funzioni grafiche.
- Grafica: l’architettura prevede due processori: HUC6260 e HUC6270A, destinati rispettivamente all’elaborazione e alla presentazione visiva.
- Video: la capacità di visualizzazione spinge fino a 565×242 pixel, benché la risoluzione comune fosse 256×239.
- Audio: sotto la diretta gestione della CPU, esibisce sei canali con specifiche tecniche avanzate per l’epoca.
- Supporti: si introduce la Hu-Card, una soluzione compatta simile a una carta di credito ma con capacità fino a 20 Mbit. Inoltre, con gli accessori giusti, si può sfruttare la tecnologia CD-ROM.
L’8 dicembre 1988 segnò una svolta per il PC-Engine e l’industria dei videogiochi nel suo insieme. In quella data, NEC lanciò un dispositivo aggiuntivo che dotava la console di un lettore CD-ROM. Questa mossa rivoluzionò il modo in cui i videogiochi venivano sviluppati e giocati, spianando la strada all’era multimediale. L’introduzione del CD-ROM 2 System, con l’aggiunta di un’espansione RAM, permetteva ai giocatori di immergersi in un’esperienza di gioco mai vista prima.
Il SuperGrafx e il PC-Engine GT
Nel 1989, il SuperGrafx si fece strada con potenza di calcolo che lasciava a bocca aperta, grazie a una RAM potenziata e nuovi co-processori grafici. Ma nel 1990, l’innovazione non si fermò: ecco il PC Engine GT, che trasformò la console in un dispositivo portatile. Un lettore di HU Cards e un sintonizzatore TV completavano l’esperienza.
PC Engine LT e Duo
Il 1991 vide l’arrivo del PC Engine Duo. Questo dispositivo combinava la potenza dell’hardware originale con un lettore ottico, marcando un’era d’oro per NEC. Questo periodo, durato fino al 1995, ha regalato ai giocatori capolavori videoludici arrivati e riproposti in tutte le salse fino ai giorni nostri.
Il PC Engine Duo non era solo una console, era la mecca degli sparatutto. Infatti, giochi come Seirei Senshi Spriggan e Sapphire hanno ridefinito il genere, spingendo ogni volta i confini di ciò che si pensava fosse possibile.
L’eredità del PC Engine
Il PC Engine era un gioiello raro, particolarmente in Europa. In nazioni come l’Italia, divenne una reliquia per veri appassionati. La sua versatilità hardware, la capacità di anticipare il futuro e di competere con giganti rendeva questa console unica nel suo genere.
L’introduzione di nuove varianti come Shuttle, CoreGrafx I e II non fa che complicare la percezione del marchio, confondendo gli utenti. NEC tenta di consolidare con il Turbo Duo, che combina CD e HuCard, ma il prezzo elevato e la concorrenza con Sega Mega CD pongono ulteriori barriere. In Europa, il PC Engine rimane per lo più un fenomeno da importazione.
Il PC Engine e le sue varianti hanno comunque segnato la fine di un’era e l’inizio di una nuova. Con l’avvento della Playstation e l’uso sempre più diffuso dei CD, l’industria dei videogiochi si è trasformata abbastanza rapidamente in un gigante dell’entertainment. La rivoluzione iniziata dal PC Engine e dal TurboGrafx-16 ha certamente gettato le basi per il futuro, creando un ponte tra le diverse generazioni di console, un collegamento a dir poco necessario.
Kanye West ha espresso il suo amore per questa console, pianificando un album in suo onore. Anche se il titolo dell’album è stato cambiato, il suo apprezzamento è rimasto inalterato. Inoltre, Konami ha acquisito i diritti del PC Engine, progettando un rilancio attraverso la creazione del PC-Engine mini.