Rottamazione quater: entro 24 ore, paga la prima o unica rata, prevista per la scadenza del 31 ottobre 2023, senza rischio di decadenza. Tuttavia, è anche vero che esistono cinque giorni di tolleranza; pertanto il pagamento eseguito entro lunedì 6 novembre 2023 è valido a tutti gli effetti di legge. Chi non paga rischia il blocco del conto corrente dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Vediamo insieme le cartelle esattoriali che rientrano nella Rottamzione quater e quando e come si rischia il blocco del conto.

Rottamazione quater: entro 24 ore paga

In conformità alle disposizioni indicate dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione, in materia di definizione agevolata prevista nella legge di Bilancio 2023, la Rottamazione quater permette l’occasione di non pagare sanzioni, interessi e aggio. Per molti contribuenti, significa anche evitare l’accesso diretto dell’Ente impositore sui conti correnti e altri beni.

Solo regolarizzando l’intero pacchetto della Rottamazione quater a cui si è aderito, si regolarizza la propria posizione debitoria iscritta a ruolo, evitando le spiacevoli sorprese che potrebbero essere introdotte in futuro dalla nuova legge sui pignoramenti.

Nella Manovra 2024, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione potrebbe avere più poteri nell’individuare nell’immediato le risorse disponibili dei debitori e, quindi, avviare un’espropriazione (quasi) fulminea sul conto corrente.

Il contribuente che ha aderito alla Rottamazione quater deve rispettare le scadenze di pagamento. Per non decadere dal beneficio, è indispensabile che i pagamenti vengano eseguiti alla scadenza, tenendo conto del ridotto margine di tolleranza di appena cinque giorni.

Rottamazione quater: entro 24 ore paga la scadenza del 2023

L’Agente delle Entrate – Riscossione ha permesso agli aventi diritto l’accoglimento della richiesta di adesione alla Rottamazione quater per le cartelle esattoriali iscritte a ruolo nel periodo compreso dal 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.

 La Comunicazione delle somme dovute a titolo di definizione agevolata è stata ricevuta da tutti i contribuenti che hanno visto accogliere la richiesta di ammissione alla misura agevolativa.

Quest’ultima comunicazione, trasmessa nei termini dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione, rappresenta la parte conclusiva della procedura di adesione alla Rottamazione quater, ovvero l’accoglimento della istanza presentata nei termini di legge (30 giugno 2023).

Per il 2023, le scadenze della Rottamazione quater riguardano la prima o unica rata da versare entro il 30 ottobre 2023 e la seconda rata da pagare entro il 30 novembre 2023.

Per il 2024 e per gli anni successivi, restano da regolarizzare il piano di rateizzo della Rottamazione quater, con riferimento a date prestabilite:

  • 28 febbraio;
  • 31 maggio;
  • 31 luglio;
  • 30 novembre di ciascun anno.

Per ogni anno e per ciascuna rata relativa al piano di rateizzo, è valido il pagamento eseguito nei cinque giorni di tolleranza. Pertanto, per la prima scadenza della Rottamazione quater fissata per il 31 ottobre 2023, l’ultimi pagamento utile valido ai fini normativi è quello versato entro il 6 novembre 2023, poiché il 5 novembre è un giorno festivo.

Se non pago la rata della Rottamazione quater entro 24 ore la Riscossione mi blocca il conto corrente? 

Rientra tra i poteri dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione quello di eseguire pignoramenti senza l’autorizzazione del giudice. Pertanto, la procedura di espropriazione sul conto corrente potrebbe risultare molto più veloce. Se il contribuente non paga la rottamazione quater, il debito iscritto a ruolo ritorna integralmente aumentato di interessi, sanzioni e aggio.

In pratica, se il debitore non presenta altri piani di rateizzo cercando di sanare la propria posizione, e non risponde agli avvisi e ai vari tentativi di pagamento non soddisfatti, potrebbe ricevere un avviso di accertamento immediatamente esecutivo nei limiti fissati dalla legge.

È importante sottolineare che per i crediti degli enti locali, come Comuni, Province, Regioni, l’azione della riscossione e quindi il recupero dei crediti viene affidata a società private, le quali hanno sottoscritto delle convenzioni specifiche con le varie amministrazioni. In questo, il margine temporale del pignoramento si allunga dovendo soddisfare più passaggi, ovvero il trasferimento dei carichi dall’Ente creditore all’Esattore.

Inoltre, oltre a tempi più lunghi legati alla procedura esecutiva, spesso si verificano vizi, come ad esempio il difetto di notifica o la prescrizione. Pertanto, in questi casi il contribuente può facilmente ricorrere in giudizio contro il blocco del conto corrente.