In un gesto inaspettato, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, un alleato storico del presidente russo Vladimir Putin, ha lanciato un appello per porre fine alla crisi tra Russia e Ucraina: Lukashenko ha definito la situazione attuale come un “grave stallo” in cui entrambe le parti sono bloccate, incapaci di avanzare o rafforzare le proprie posizioni.
Lukashenko: “Grave stallo tra le due parti, sedersi sul tavolo della pace in Ucraina”
Lukashenko ha sottolineato che la situazione richiede un dialogo immediato. “Siamo testa a testa, trincerati. La gente sta soffrendo e perdendo la vita. Dobbiamo sederci al tavolo dei negoziati e trovare un accordo“, ha dichiarato il leader bielorusso.
Il presidente Lukashenko ha posto una particolare enfasi sulla necessità di avviare negoziati “senza precondizioni“. Ha sottolineato che le richieste dell’Ucraina, come il ritiro delle truppe russe dai territori controllati durante il conflitto e dalla Crimea, dovrebbero essere oggetto di discussione in modo da evitare ulteriori perdite umane. “L’obiettivo principale è che sia dato l’ordine di fermarsi“, ha aggiunto Lukashenko.
La dichiarazione di Lukashenko non può essere sottovalutata, poiché riflette la realtà del conflitto in corso. L’Ucraina ha intrapreso una controffensiva che, fino ad ora, ha avuto ben poco successo, liberando solo una piccola parte del territorio occupato dai russi nel sud del paese. Nel frattempo, le forze russe hanno ripreso l’offensiva nell’oblast di Donetsk, mirando a conquistare la città di Avdiivka. Tuttavia, le difese ucraine hanno resistito agli attacchi incessanti.
Che possibilità hanno entrambe le fazioni?
Nonostante l’apparente stallo, entrambe le parti mantengono un notevole potenziale offensivo. L’intelligence britannica ha segnalato l’intenzione di Vladimir Putin di sferrare un colpo decisivo nel 2024, quando la Russia prevede di destinare una parte significativa del suo PIL alle forze armate. Inoltre, un nuovo ciclo di bombardamenti contro le infrastrutture strategiche ucraine potrebbe ancora essere efficace dopo un ulteriore anno di conflitto, sebbene in passato questa strategia non abbia funzionato.
La recente attenzione dei media all’escalation del conflitto tra Israele e Hamas ha spostato l’attenzione dell’opinione pubblica occidentale lontano dalla crisi in Europa orientale. Questo potrebbe rappresentare un problema per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha cercato fin dall’inizio dell’invasione russa di mantenere la situazione in Ucraina al centro dell’attenzione internazionale.