A ventiquattr’ore di distanza dal gesto della bandiera di Israele strappata da uno dei pennoni della Fao, arriva la reazione della Comunità ebraica di Roma per voce – anzi, per post su X – del suo presidente, Victor Fadlun. Due i post. Uno cancellato, l’altro a sostituirlo.

Il presidente della Comunità ebraica di Roma condanna il gesto della bandiera di Israele alla Fao, ma poi cancella il post

Il primo post esordiva così:

Condanniamo duramente l’inaccettabile gesto dei manifestanti durante il corteo per la Palestina a Roma, che nel corso della manifestazione hanno strappato con violenza la bandiera di Israele dalla sede della Fao.

Fadlun faceva poi appello politica:

Questo atto dalle chiare intenzioni violente e bellicose, oltre a violare il codice penale, non fa che alimentare inevitabilmente l’odio antiebraico. Chiediamo una ferma condanna anche da parte dalle istituzioni e forze politiche.

A distanza di poco meno di un’ora, post per l’appunto cancellato e sostituito con questo:

Strappare la bandiera di Israele come Paese membro della Fao è un gesto inaccettabile. È l’ennesima dimostrazione che nelle piazze, accanto ai manifestanti pacifici, ci sono gli estremisti per i quali lo Stato di Israele non dovrebbe neanche esistere. Invitiamo tutte le forze politiche democratiche a condannare l’antisemitismo senza ambiguità.

Tante le critiche negative al primo post, il secondo esce con la restrizione sui commenti

Va detto che in quell’ora diversi sono stati i commenti duri, le critiche a Israele da parte degli utenti. Sul secondo post, contenente anche la parola “antisemitismo“, l’autore ha impostato la restrizione ai commenti.

Come Tag24.it vi ha raccontato ieri, 28 ottobre, anche attraverso un video a quanto pare “andato a ruba” (e ci fermiamo qui…), nel corso del corteo nazionale pro-Palestina tenuto a Roma, un manifestante si è arrampicato sul muro di cinta della sede della Fao, strappando il vessillo bianco e blu con la stella di David. Pochi minuti dopo, riferiscono da ieri le agenzie, il drappo è stato recuperato dalla Polizia e riconsegnato alla Fao.