Mentre acqua e connessione internet stanno tornando pian piano a Gaza e dintorni, si acuiscono gli attacchi di Israele contro Hamas e le forze militari palestinesi. Per Hamas le vittime sono oltre 8.000 nella Striscia di Gaza, mentre l’esercito israeliano sarebbe arrivato nelle zone nord di Gaza City. L’ONU denuncia assalti ai magazzini di aiuti umanitari, mentre gli USA confermano il loro appoggio ad Israele e avvertono l’Iran: “Se ci attaccherà, risponderemo“.
Guerra Israele-Palestina, l’esercito israeliano entra a nord di Gaza City. l’ONU denuncia la mancanza di cibo nella Striscia di Gaza
Non si vedono ancora spiragli di un cessate il fuoco o di “tregue umanitarie” nel conflitto fra Israele e Palestina. Hamas ha conteggiato 8.000 vittime a causa degli attacchi israeliani, ma al momento non è possibile confermare questa stima con un’indagine indipendente. Restano però i problemi a Gaza City e nei suoi dintorni: mentre l’esercito israeliano è arrivato nei sobborghi a nord della città, tornano a singhiozzi acqua e connessione internet.
I giornalisti e i dipendenti delle organizzazioni umanitarie così hanno potuto cominciare a comunicare nuovamente col mondo esterno, denunciando una situazione non più gestibile. L’ONU ha affermato che a Gaza City diversi magazzini con aiuti umanitari sono stati presi d’assalto dalla popolazione locale, esasperata dalla mancanza dei beni essenziali per sopravvivere.
A 24 ore dall’ingresso dell’esercito d’Israele nella Striscia di Gaza, sembra ormai in dirittura d’arrivo la grande invasione di terra che secondo i vertici politico e militare dovrebbe eliminare per sempre la minaccia rappresentata da Hamas. Netanyahu ha quindi sottolineato ancora una volta i due obiettivi dell’operazione: “Demolire Hamas e riportare indietro gli ostaggi“.
La Mezzaluna Rossa Palestinese ha dichiarato in un comunicato aggiornato domenica pomeriggio di aver ricevuto 10 camion dalla Mezzaluna Rossa egiziana attraverso il valico di Rafah, contenenti scorte di cibo e beni di prima necessità medici. Il numero totale di camion è salito a 94, mentre il carburante non è presente in questi carichi.
A Beirut migliaia di persone in piazza in solidarietà ai palestinesi e gli USA accusano: “Hamas usa i civili come scudi umani”.
A livello di politica internazionale va segnalata la posizione della Norvegia che ha recentemente spiegato, per bocca del primo ministro Store, che Israele ha esagerato con la riposta agli attacchi palestinesi del 7 ottobre. Come ha detto il premier:
Il diritto internazionale prevede che la reazione debba essere proporzionata. I civili devono essere presi in considerazione e il diritto umanitario è molto chiaro su questo argomento. Penso che questo limite sia stato ampiamente superato. Circa la metà delle migliaia di persone uccise sono bambini.
La Norvegia aveva votato a favore della risoluzione non vincolante delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco a Gaza. Nel frattempo, gli Stati Uniti continuano a manifestare il proprio sostegno alle operazioni militari di Israele. Il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha chiesto però che gli israeliani non trascurino la protezione dei civili durante i propri attacchi, anche se esiste la possibilità che Hamas usi civili come scudi umani.
Anche l’Iran è finita sotto osservazione da parte degli USA: Sullivan ha detto che ci saranno risposte significative se le truppe o edifici militari statunitensi saranno attaccati (come accaduto in passato) dagli iraniani.
Abbiamo detto che se le nostre truppe fossero state attaccate, avremmo risposto. Abbiamo risposto. Se saranno attaccate di nuovo, risponderemo di nuovo.
A Beirut, capitale del Libano, migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per dimostrare la propria solidarietà al popolo palestinese. Secondo al-Jazeera, tanti di quelli scesi in piazza sono rifugiati palestinesi in Libano, con molti che mostravano bandiere palestinesi e di Hamas. Infine, continuano le manifestazioni in Europa contro Israele e a favore dell’indipendenza della Palestina: ad Atene hanno sfilato in circa 5.000, intonando canti contro “Israele stato assassino” ed “il massacro dei palestinesi a Gaza“.