“Non che voglia metterla alla stregua di uno di quei film horror scientifici, ma forse sarebbe il caso di non minimizzare”. Oggi, 29 ottobre, dell’episodio occorso tra gli altri ad Andrea Velardi, docente di Scienze Cognitive tra Messina e Roma nonché nostro collega, si è interessato anche il britannico “Guardian“. Perché quella capitata a Velardi non è stata una semplice puntura di vespa, spalanca anzi diversi dubbi (timori forse è meglio) sulla presenza della vespa orientalis, o calabrone orientale, in Italia e in particolar modo nella Capitale, dove a quanto pare ha trovato condizioni di vita e di sviluppo fino a qualche tempo fa impensabili per una specie come questa. Insetti riconoscibilissimi dall’aspetto e per l’aggressività originario del Medio Oriente e del Madagascar.

La vespa o calabrone orientale è diventata un pericolo? A Roma si trova a meraviglia

Difatti la storia che vi raccontiamo parla di un insetto pericoloso, ma anche di traversie assurde per una città dal blasone e dalla vocazione turistica di Roma. La sera del 14 agosto, Velardi è ospite di un amico artista. Cena in terrazzo a pochi passi da Campo de’ Fiori, sembra la classica serata perfetta se non fosse per quelle vespe che il padrone di casa è stato tutto il pomeriggio a scacciare dal cibo che veniva preparato. Durante la serata, una di queste s’intrufola sotto al tavolo, tra i sandali dell’ospite che avverte subito la puntura, ma anche un dolore lancinante che a sua volta si trasforma immediatamente in vistoso gonfiore. Per Velardi diventa a dir poco difficoltoso anche solo camminare.

Non c’entrano nulla con il calabrone orientale le farmacie di turno-miraggio nel centro di Roma a Ferragosto né la disavventura con la Guardia Medica che Velardi ci racconta (“Continuavano a dirmi di andare da loro e io non riuscivo a muovermi”). C’entrano piuttosto le condizioni atmosferiche, il caldo anomalo arrivato fino a questi giorni di ottobre. C’entrano i cassonetti stracolmi. Fatto sta che l’avvistamento di questi calabroni è diventato sempre più frequente a Roma, così come sotto serrande e avvolgibili sono aumentati i nidi, capaci di contenere fino a un migliaio di esemplari. Per capire di cosa parliamo, queste due pagine in pdf dal sito Stopvelutina.it, diventato oramai di riferimento per il contrasto alle specie aliene e non di vespe e calabroni, possono aiutare.

A conti fatti – spiega la versione italiana del National Geographic – al momento ci ritroviamo in Italia con ben tre specie di vespe molto grandi e potenzialmente in competizione tra loro: il calabrone europeo, che è sempre stato presente in tutta la penisola; il calabrone orientale, in espansione dal Sud della Penisola; e Vespa velutina, detta comunemente calabrone asiatico o calabrone dalle zampe gialle, alloctona.

La vespa orientale è arrivata in Italia nel 2020, nel 2021 ha “trovato” Roma

Abbiamo lasciato Velardi, che torna a dirci: “Grazie a una massiccia dose di cortisone, da accompagnare all’antibiotico, in venti giorni sono riuscito a risolvere il problema. Ma mi sono documentato a fondo e ho visto che altre persone non sono state ‘fortunate’ quanto me e sono guarite dopo mesi. Come so di amici che hanno dovuto rinunciare alle cene in terrazzo“.

Sarebbe quest’ultimo il male minore se il calabrone orientale e le altre specie aliene non mettessero in pericolo anche il nostro ecosistema e non contribuissero, per esempio, a offrire ulteriori problemi alle povere api. I rischi sono tanti. In Italia, questo “calabrone chiamato vespa” (le dimensioni sono certo maggiori rispetto a quelle di una vespa comune) è arrivato nel 2020 e a quanto pare è “ispirato” dal Nord, dove cerca di spostarsi. Però non disdegna Roma, dove si è insediato dal 2021, l’anno in cui i nidi tra Trastevere e Monteverde sono aumentati. Presto (pare, si spera) arriverà il freddo, ma non facciamoci trovare impreparati in vista della prossima estate.