La terra continua a tremare nel cuore del Polesine, con un nuovo terremoto di magnitudo 4.2 che ha scosso la provincia di Rovigo, in Veneto. Questo evento sismico ha avuto luogo il 28 ottobre alle 17:29, esattamente tre giorni dopo un terremoto simile che aveva già fatto vibrare la regione. L’epicentro di entrambi i terremoti è situato nella zona di Ceneselli, causando preoccupazione tra i residenti e le autorità locali.

La terra trema a Rovigo: preoccupazione per il terremoto in Veneto

Quest’ultimo evento è stato confermato dalla Sala Sismica dell’INGV-Roma, il quale ha riportato che il terremoto ha colpito a una profondità di 10 chilometri. Fortunatamente, al momento non sono stati segnalati danni significativi. Tuttavia, la scossa è stata avvertita anche al di fuori del Veneto, raggiungendo l’Emilia Romagna.

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha condiviso la notizia su Facebook, commentando: “Tre giorni fa un altro terremoto, sempre di magnitudo 4.2, aveva fatto tremare la zona e le aree limitrofe ed era stato avvertito in tutto il Veneto e in Emilia”. Questi eventi sismici rappresentano una minaccia significativa per le comunità locali.

Il territorio colpito da quest’ultima scossa è stato già interessato in passato da terremoti di notevole rilevanza. L’INGV ha sottolineato che l’epicentro del terremoto di oggi si trova a pochi chilometri a nord dell’area della Pianura Padana, che nel maggio-giugno del 2012 fu colpita da una sequenza sismica importante. Questa sequenza aveva causato danni gravi, feriti e 26 vittime in molte province dell’Italia settentrionale, tra cui Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Bologna, Mantova e la provincia di Rovigo stessa.

Il rischio sismico in questa zona è da tempo ben noto, con una storia di forti terremoti che ha lasciato un’impronta indelebile. Nonostante la relativa scarsità di terremoti noti nell’area di Ceneselli, questi recenti eventi richiamano l’attenzione sulla necessità di rafforzare le misure di sicurezza sismica e la preparazione della popolazione locale.

Nessuna chiamata di soccorso significativa: si monitora la situazione

Al momento, i Vigili del Fuoco hanno comunicato che non sono state ricevute richieste di soccorso significative, solamente alcune chiamate da parte di persone che hanno sentito la scossa. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha confermato che le strutture della Protezione Civile stanno effettuando una ricognizione per valutare eventuali danni. Zaia ha affermato che la magnitudo dovrebbe attestarsi intorno a 4.2 punti della scala Richter, un valore inferiore ma prossimo alla soglia del danno.

La situazione è ancora in evoluzione, e le autorità locali stanno lavorando con la Protezione Civile nazionale per garantire la sicurezza e il benessere delle comunità colpite. Mentre la terra continua a tremare, la popolazione del Polesine resta in allerta, consapevole della fragilità sismica di questa regione.