Sulla Rottamazione delle cartelle ci si chiede se, pagando la prima rata della definizione agevolata in scadenza al 31 ottobre 2023, si estingua anche l’eventuale pignoramento. Si tratta di situazioni nelle quali si abbia in corso un pignoramento messo in atto dall’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader).

Il versamento della prima rata (o il pagamento in un’unica soluzione), secondo il piano di suddivisione del debito fiscale risultante dalla domanda di definizione agevolata che scadenza il 30 giugno scorso e l’accettazione da parte dell’Ader entro il 30 settembre 2023, blocca anche le azioni esecutive avviate da parte dell’agente della Riscossione.

Rottamazione cartelle, pagando la prima rata 31 ottobre 2023 si estingue il pignoramento?

La risposta al quesito, dunque, per i tanti che si stanno preparando a pagare la prima rata della Rottamazione quater delle cartelle o l’interno importo, è positiva. Nel senso che, pagando entro le scadenze programmate, si blocca l’eventuale pignoramento messo in atto dall’Agenzia delle entrate – Riscossione. A prevederlo sono le lettere d) ed e), del comma 240, dell’articolo 1, della legge di Bilancio 2023 (legge numero 197 del 2022), le quali prevedono, alla presentazione della domanda di definizione agevolata della Rottamazione di quest’anno, di bloccare le procedure esecutive della Riscossione avviate in precedenza.

Tale norma, tuttavia, deve fare i conti con le eccezioni, ovvero con la possibilità che si sia tenuto già il primo incanto e che quest’ultimo abbia avuto esito positivo. A rafforzare il blocco delle azioni esecutive con il pagamento delle rate della Rottamazione quater è anche il successivo comma 243 della legge 197 del 2022. Alla lettera b), infatti, il legislatore prevede “l’estinzione delle procedure esecutive” poste in essere in precedenza dall’Agenzia delle entrate – Riscossione, a meno che non ci sia stato già il primo incanto con esito positivo.

Rottamazione cartelle 2023 pignoramento, cosa prevede la definizione agevolata?

In concreto, i contribuenti che abbiano carichi fiscali verso l’Agenzia delle entrate – Riscossione, una volta presentata la domanda di definizione agevolata 2023 per la Rottamazione delle cartelle di quest’anno, pagando la prima rata del piano di suddivisione del debito stesso, bloccano la procedura esecutiva di pignoramento verso terzi. Tale procedura è prevista dall’articolo 72 bis del Decreto del Presidente della Repubblica numero 602 del 1973.

La procedura necessita dell’adempimento da parte del debitore fiscale. Infatti, nel caso in cui quest’ultimo dovesse sospendere i pagamenti previsti nel piano della Rottamazione quater – rivelandosi inadempiente – non dovrà attendere un nuovo atto esecutivo da parte dell’Agenzia delle entrate. In tal caso, è sufficiente infatti la mera comunicazione dell’Ader di ripresa della procedura stessa.

Pagamento cartelle Agenzia delle entrate entro il 31 ottobre, le modalità

Il primo pagamento della Rottamazione quater dovrà essere effettuato con scadenza al 31 ottobre 2023. Tuttavia, la legge consente un periodo di cinque giorni di tolleranza, ragione per la quale la scadenza ultima è fissata a lunedì 6 novembre 2023, essendo il 5 domenica e il 4 sabato.

I contribuenti che dovessero saltare la scadenza del 6 novembre prossimo senza aver effettuato il pagamento di quanto dovuto, perderebbero i vantaggi della Rottamazione quater del 2023. Infatti, con la decadenza dal piano di rate presentato nella domanda di definizione agevolata e accettato dall’Ader, non avrebbero più gli sconti su interessi, sanzioni e aggi.

Cosa succede se non si pagano le rate della definizione agevolata?

Il contribuente inadempiente dovrà pagare tutti gli oneri per intero secondo un nuovo piano di versamenti che, tuttavia, non segue più la definizione agevolata ma quella ordinaria del pagamento delle cartelle.

Il pagamento della prima rata entro fine ottobre è di importo pari al 10 per cento del debito totale. Un altro 10 per cento è previsto nel pagamento di novembre. Sono queste due prime rate quelle che hanno l’importo più alto. L’80% del debito residuo si concentra in altre 16 rate, il cui pagamento dovrà essere effettuato a cadenza di tre mesi.