Grave episodio di violenza familiare ad Alessandria. Un uomo ed una donna, entrambi di 30 anni, sono stati arrestati per maltrattamenti nei confronti della loro figlia di 3 mesi. La bambina è stata ricoverata in ospedale con fratture ed ematomi, ma non è in pericolo di vita. La Polizia è intervenuta su segnalazione di alcuni parenti.

I genitori della bambina di 3 mesi negano i maltrattamenti: “Non siamo stati noi”

La città di Alessandria viene ancora una volta sconvolta da una vicenda di violenza familiare: fortunatamente questa volta non ci sono vittime come successe a fine settembre con l’omicidio-suicidio di Martino Benzi e della sua famiglia. Sono stati arrestate due persone, un uomo ed una donna di 30 anni ciascuno: sono accusati di maltrattamenti e lesioni personali ai danni della loro figlia, una bambina di 3 mesi.

A segnalare alle autorità il fatto è stato il nonno della bambina, che ha notato le lesioni sul corpo della nipote e ha quindi avvisato la polizia. Gli operatori della Squadra Mobile con il personale dell’Ufficio prevenzione generale sono arrivati all’appartamento della famiglia e hanno riscontrato varie lesioni sul corpo della piccola.

La bambina non in pericolo di vita: le lesioni però sono state giudicate serie ed alcune erano anche pregresse (al copro e al cranio). Ricoverata all’Ospedaletto Infantile Cesare Arrigo di Alessandria, le condizioni della piccola sono avvolte nel più stretto riserbo. Sono state riscontrate anche fratture alle costole, vecchie e mal curate, che si stavano rimarginando in modo sbagliato. Le prime analisi indicano che la bambina sarebbe stata picchiata a mani nude.

I due genitori sono stati portati in carcere e sono stati anche interrogati dal pm di turno. La madre avrebbe fatto scena muta, mentre il padre avrebbe tentato di giustificare i segni delle percosse con cadute accidentali della bambina. Gli inquirenti hanno interrogato i vicini della coppia e fatto le prime analisi alla casa dove vivevano, non riscontrando situazioni di degrado o presenza di sostanze stupefacenti.

Ignoti al momento i motivi cha avrebbero spinto una coppia “normale”, inserita nell’ambiente cittadino, a picchiare e a far del male ad una bambina che non poteva difendersi da quelle percosse.