Contributi Brevetti: a partire dalle ore 12 della giornata di martedì 24 ottobre 2023 è iniziato il periodo utile al fine di presentare le domande per il contributo destinato a alle PMI (piccole e medie imprese), il quale è stato introdotto dalle disposizioni legislative che sono state pubblicate da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).

Per quanto riguarda l’anno in corso, nello specifico, il MIMIT ha disposto lo stanziamento di un ammontare di risorse economiche pari a 20 milioni di euro, i quali possono essere fruiti da parte delle imprese che hanno intenzione di valorizzare i brevetti più attuali e i migliori progetti che scaturiscono in seguito all’introduzione di percorsi di ricerca pubblica o privata.

Ciò nonostante, a causa dell’esaurimento delle risorse messe a disposizione, al momento è stato chiuso lo sportello online gestito da Invitalia e non è più possibile presentare la domanda per i contributi previsti.

Senza indugiare ulteriormente, dunque, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che riguarda i contributi Brevetti ed, in particolare, che cos’è e come funziona la misura agevolativa che è stata introdotta da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nonché a chi spettano e come fare domanda per le agevolazioni previste.

Contributi Brevetti: che cos’è e come funziona la misura agevolativa introdotta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha affidato a Invitalia la gestione della nuova misura agevolativa denominata “Brevetti+”, la quale ha lo scopo di incentivare la valorizzazione economica dei brevetti delle imprese.

I contributi Brevetti+ sono destinati alle PMI e prevedono l’erogazione di 20 milioni di euro per coloro che hanno presentato la domanda nei periodi stabiliti durante il corso dell’anno 2023.

Le agevolazioni in oggetto non possono essere più assegnate alle imprese che presentano la domanda a Invitalia, dal momento che sono terminati i fondi a disposizione.

Ad ogni modo, la misura è volta ad incentivare l’acquisto di servizi specialistici ai fini della valorizzazione economica di un brevetto per quanto riguarda i seguenti aspetti:

  • la redditività;
  • la produttività;
  • lo sviluppo di mercato.

Nello specifico, i contributi destinati alle PMI servono a finanziare l’acquisto dei sopra citati servizi specialistici, in merito a:

  • la progettazione, l’ingegnerizzazione e l’industrializzazione;
  • l’organizzazione e lo sviluppo;
  • il trasferimento tecnologico.

Per quanto riguarda l’importo massimo che può essere riconosciuto ai soggetti beneficiari, il MIMIT ha previsto un contributo a fondo perduto di ammontare pari o inferiore a 140.000 euro, i quali non possono comunque superare l’80% dei costi ammissibili.

Contributi Brevetti: a chi spettano le agevolazioni? Ecco i soggetti beneficiari

I contributi, che sono previsti dalla misura introdotta da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sono destinati alle micro, piccole e medie imprese che sono in possesso dei seguenti requisiti:

  • la sede legale e operativa in Italia;
  • la titolarità o la licenza di un brevetto per invenzione industriale che è stato concesso in Italia a partire dal 1° gennaio 2022;
  • la titolarità di una domanda nazionale di brevetto per invenzione industriale che è stata depositata a partire dal 1° gennaio 2021;
  • la titolarità di una domanda per brevetto europeo o la titolarità di una domanda internazionale di brevetto che è stata depositata a partire dal 1° gennaio 2021.

Come fare domanda?

La domanda per i contributi Brevetti+ può essere presentata da parte delle imprese che abbiamo citato durante il corso del precedente paragrafo esclusivamente con modalità telematiche, attraverso l’utilizzo dell’apposita piattaforma online che viene gestita da Invitalia.

Al fine di poter presentare la domanda per le agevolazioni, i richiedenti devono necessariamente essere in possesso di una propria identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).