BAT, acronimo di Basic Attention Token, rappresenta uno dei progetti più originali in ambito crypto. Il progetto, infatti, si propone di dare una soluzione ad un problema avvertito da molti, ovvero il difettoso funzionamento della pubblicità sul web. Troppo spesso, infatti, l’advertising digitale suscita fastidio, più che interesse, negli internauti. Vanificando di conseguenza gli sforzi delle aziende tesi a fa conoscere i loro prodotti o servizi.

Per cercare di attirare l’attenzione degli utenti, BAT ha deciso di premiare chi propone pubblicità di qualità e chi decide di riservare loro la propria attenzione. Un piano quindi originale, il quale non ha mancato di suscitare interesse in un ambito, come quello delle criptovalute, in cui continuano a prevalere i token puramente speculativi.

BAT: cos’è e cosa si propone

BAT è un token ERC-20 che si propone una vera e propria missione: incentivare la produzione e consultazione di contenuti pubblicitari di qualità. In pratica, i token BAT sono stati progettati nel preciso intento di premiare utenti e inserzionisti pubblicitari. Chi riesce ad attirare una rilevante attenzione sui propri contenuti viene ricompensato per lo sforzo profuso, alla pari di chi spende il proprio tempo per visionarli. Ne consegue che conseguire prestazioni di qualità in termini di advertising può effettivamente convenire a tutti: aziende, sviluppatori e utenti.

Il processo che viene realizzato per questa via è stato indicato come “economia dell’attenzione” e per condurlo a termine è essenziale la funzione svolta da Brave, un web browser basato su robuste dosi di riservatezza. In pratica Brave provvede a bloccare le pubblicità di terze parti e i tracker di default, disponendo al tempo stesso di un’integrazione nativa con Tor.

Il token BAT, in questo sistema si incarica di condurre le operazioni di acquisto di spazi pubblicitari e di distribuire le ricompense spettanti ai creatori di contenuti su Brave.

A ideare Basic Attention Token è stato Brendan Eich, già segnalatosi in precedenza per aver partecipato alla fondazione di Mozilla.org e la creazione di Javascript. Proprio lui ha compreso un dato di fatto evidente: la pubblicità, per poter funzionare realmente, deve essere di qualità. Occorre quindi dare il giusto premio ai creatori di advertising di qualità e incentivare gli utenti a non ignorare per partito preso la pubblicità. In entrambi i casi l’incentivo è rappresentato dal token BAT.

Come funziona BAT

Il funzionamento di BAT è imperniato, come abbiamo già ricordato, sul browser Brave. Una volta che gli utenti lo abbiano caricato, possono iniziare a guadagnare partecipando ai Brave Rewards, navigando e visualizzando i contenuti pubblicitari. Oltre a ricevere BAT per la visione, sono abilitati a inviare token agli sviluppatori di cui hanno apprezzato le realizzazioni.

Per quanto concerne gli inserzionisti, pagano sempre in BAT per poter avere una parte dello spazio su schermo dei fruitori. In pratica, partecipando al sistema approntato, si ritagliano le stesse opportunità che già hanno con Google Adsense o piattaforme pubblicitarie analoghe. Hanno però in cambio un sistema più performante, in quanto sono sicuri che i loro annunci saranno visionati da utenti i quali saranno remunerati per farlo.

Il trasferimento dei token ha luogo sulla piattaforma Uphold, che da parte sua si accolla le spese per le varie transazioni. Se, però, non è necessaria alcuna operazione di verifica dell’identità per l’attivazione e l’utilizzazione di Brave, occorre invece sottoporsi alle procedure KYC (Know Your Customer) nel caso si intenda prelevare i guadagni.  

Le prospettive future

BAT si trova al momento al 105° posto nella classifica relativa alla capitalizzazione di mercato. Non è dunque una delle criptovalute più importanti, almeno per ora. Considerato come proponga un sistema teso a dare una risposta ai problemi che assillano il mercato pubblicitario digitale, sembra però avere le potenzialità per una futura affermazione.

Nel caso riuscisse nel suo intento potrebbe spiccare il volo, soprattutto nel caso in cui la gelata che ha colpito il settore nel corso degli ultimi due anni lasciasse il posto ad una schiarita. Una schiarita di cui si iniziano a vedere i primi segnali, favoriti probabilmente dall’attesa che inizia a montare nell’opinione pubblica verso il quarto halving di Bitcoin.