La locandina dell’edizione 2023 di Lucca Comics lo riporta in alto a destra, sotto la dicitura “Con il patrocinio di“. Lì spicca il logo dell’ambasciata italiana di Israele. E Zerocalcare, “senza troppi giri di parole”, allora dice “No“, annunciando che non interverrà come inizialmente previsto all’evento, come sempre punto di riferimento in Italia per il mondo dei fumetti e dei giochi. Nessun incontro con i fan, nessun “firma copie“, niente di tutto questo. Michele Rech in arte Zerocalcare non sarà presente all’appuntamento del 1° novembre né a quelli del 2, 3, 4 e 5.

Zerocalcare rinuncia a Lucca Comics perché patrocinata dall’ambasciata di Israele

Purtroppo – scrive il celebre fumettista in una storia che riportiamo di seguito – il patrocinio dell’ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un problema. In questo momento in cui a Gaza sono incastrate due milioni di persone che non sanno nemmeno se saranno vive il giorno dopo, dopo oltre 6000 morti civili, uomini, donne e bambini affamati e ridotti allo stremo in attesa del prossimo bombardamento o di un’invasione di terra, mentre i politici sbraitano in TV che a Gaza non esistono civili e che Gaza dev’essere distrutta, mentre anche le Nazioni Unite chiedono un cessate il fuoco (il minimo davvero) che viene sprezzantemente rifiutato, per me venire a festeggiare lì dentro rappresenta un corto circuito che non riesco a gestire.

Conoscendo la vecchia moda italiana in cui il pensiero unico sta bene su tutto, in molti si fermeranno a quella prima frase, senza andare oltre. E sarà davvero un peccato, perché a conclusione della storia “Carcare” (che si era già espresso sulla situazione in Medio Oriente) scrive:

Non è una gara di radicalità, e da parte mia non c’è nessuna lezione o giudizio morale verso chi andrà a Lucca e lo farà nel modo che ritiene più opportuno, soprattutto non è una contestazione alla presenza dei due autori del poster Asaf e Tomer Hanuka, che spero riusciranno a esserci e che si sentiranno a casa, perché non ho mai pensato che i popoli e gli individui coincidessero coi loro governi. Spero che un giorno ci possano essere anche i fumettisti palestinesi che al momento non possono lasciare il loro Paese.

La casa editrice appoggia il fumettista e critica Lucca Comics

A stretto giro è arrivata anche la presa di posizione ufficiale di Bao Publishing, la casa editrice del noto fumettista romano che parla anzitutto di “decisione maturata nelle ultime ore”.

Tutta Bao gli è solidale – si legge nella nota – comprende perfettamente le sue ragioni, le accetta e se ne sobbarca serenamente le conseguenze, confidando nella comprensione anche dei lettori e dei visitatori della fiera.

Per poi non risparmiare la stoccata agli organizzatori, che nei giorni scorsi avevano allestito un parterre di ospiti di tutto rispetto.

Spiace che, se qualche giorno fa l’organizzazione si fosse espressa pubblicamente per chiarire i dubbi e le perplessità che hanno portato parte dell’opinione pubblica addirittura a invocare il boicottaggio di Lucca, forse i toni della polemica sarebbero stati più gestibili, e non si sarebbe dovuti arrivare a tanto.

La risposta di Lucca Comics: “Non abbiamo ritenuto opportuno rinunciare al patrocinio”

In una nota ufficiale, Lucca Comics spiega che il patrocinio è stato ricevuto la primavera scorsa dall’Ufficio Culturale dell’ambasciata.

Rispettiamo le scelte personali, rispettiamo le opinioni di tutti e da sempre abbiamo l’ambizione di essere il luogo dove è possibile stare insieme nelle differenze.

Ma quel patrocinio è stato a quanto pare un motivo di riflessione per tutti:

Abbiamo riflettuto molto sulla possibilità di rinunciare al patrocinio, ma abbiamo ritenuto che sarebbe un atto poco responsabile nei confronti non solo delle istituzioni e delle realtà appartenenti al nostro ecosistema, ma anche per tutti i partecipanti. Lucca Comics & Games mette da sempre al centro solo ed esclusivamente l’opera intellettuale e creativa, le persone: il nostro lavoro, il nostro percorso valoriale, e la nostra storia parlano per noi. Il claim di quest’anno – Together – nasce nel solco del Becoming Human del 2019, di Hope nel 2022, e di quelle stelle che siamo tornati a vedere nel 2021 dopo un altro momento drammatico che abbiamo affrontato e superato insieme.