Zcash è una delle più note privacy coin, ovvero delle criptovalute che si propongono di regalare il massimo di riservatezza possibile ai propri utenti. Si pone quindi nel solco di Monero, il più noto rappresentante di questo particolare ambito, sino a condividerne l’ostilità da parte di molte agenzie governative che vedono in questi asset virtuali un potenziale strumento per l’economia criminale.
Il motivo di questa avversione è del resto comprensibile: proponendosi l’anonimato, questi token hanno trovato largo impiego nel Dark Web, la parte più oscura di Internet. Vengono cioè impiegate nei traffici di esseri umani, stupefacenti e armi, che avvengono ogni giorno su quei mercati. Guadagnandosi in tal modo una reputazione non proprio lusignhiera.
Zcash: cos’è e cosa si propone
Zcash è una criptovaluta che si propone di tutelare la privacy di chi la utilizza. Ha visto la luce nel 2013, con il nome di Zerocoin, sotto l’impulso di alcuni ricercatori del Dipartimento di Computer Science della Johns Hopkins University di Baltimora. Si tratta di Matthew Green, Christina Garman, Ian Miers e Aviel D. Rubin, intenzionati a rafforzare al massimo i livelli di riservatezza già elevati di Bitcoin.
Uno scopo evidenziato già nel documento stilato per la presentazione del loro progetto, in cui si indicava nel registro pubblico il grimaldello che consentiva di rintracciare gli estremi di una transazione in BTC. E nel completo anonimato l’obiettivo di Zerocoin, per cogliere il quale nell’anno successivo è stato varato un accordo con alcuni esperti di crittografia appartenenti al MIT (Massachusetts Institute of Technology), al Technion-Israel Institute of Technology e all’Università di Tel Aviv. Accordo siglato dal rebranding, con il token ribattezzato Zerocash.
Il nuovo protocollo ha portato con sé anche una novità di rilievo: la possibilità di effettuare pagamenti diretti. Una possibilità resa ancora più preziosa dalle robuste dosi di riservatezza garantite. Che sarebbero state ulteriormente rafforzate nei mesi successivi dalla collaborazione con Zooko Wilcox-O’Hearn e il lancio di Zcash.
Come funziona Zcash
Il funzionamento di Zcash non è dissimile da quello di altre criptovalute. Serve infatti a criptare le informazioni all’interno delle transazioni protette. A renderlo possibile è zk-SNARK, un acronimo che tradotto in italiano significa “Argomento di conoscenza conciso non interattivo a conoscenza zero”. Si tratta di test in cui è possibile dimostrare l’esistenza di un segreto, senza però specificarlo. Un processo che, peraltro, avviene senza alcun contatto tra verificatore e tester.
La caratteristica principale di questo processo, però, è la possibilità di divulgare solo alcune informazioni su una transazione. In pratica, la transazione verrebbe scissa in due parti: il compimento dell’operazione e la sua visualizzazione. Su questa seconda parte, però, è possibile scegliere i dettagli da rivelare e quelli che si intende mantenere segreti. Proprio questo, secondo i critici, consentirebbe di impedire agli estremi delle operazioni, a differenza di Bitcoin.
Ai rilevanti profili di privacy, che possono raggiungere il totale anonimato, Zcash unisce poi una notevole convenienza: una transazione costa circa 0,0001 ZEC. Non stupisce che il mix tra queste due caratteristiche abbia spinto molti utenti del Dark Web ad utilizzare questo strumento di pagamento.
Le prospettive
Se i livelli di privacy sono il maggior asso nella manica di Zcash, ne rappresentano allo stesso tempo il più grande limite, come per Monero, DASH, Verge e altri progetti analoghi. Molti exchange di criptovalute, infatti, hanno già da tempo deciso di escluderlo dalle proprie contrattazioni. Il timore è quello di possibili frizioni con le agenzie governative, ormai da tempo attive contro le privacy coin.
L’esclusione dalle contrattazioni degli scambi centralizzati va a riflettersi non solo sulla possibilità di investire su questo genere di coin, ma anche sulla loro visibilità. Se ne parla dunque poco e quasi sempre ponendo l’accento sul fatto che siano utilizzate da bande criminali per occultare fondi. Una fama quindi molto controversa, che rischia di penalizzare Zcash anche nei momenti di crescita del mercato.