Sul cantiere delle pensioni del 2024, il governo sarebbe pronto a fare dietrofront sulla quota 104 e sui meccanismi restrittivi di età, contributi e assegno di pensione. Troppe le strette introdotte in una misura che non rappresenta più solo un mero aggravamento dell’età da 62 anni (della quota 103) a 63 anni (quota 104). Dovrebbe rimanere stabile solo la soglia dei contributi utili per la pensione anticipata, fissata a 41 anni, come per la misura in sperimentazione nel 2023. 

Per il resto, i tecnici del governo stanno lavorando a simulazioni che dovrebbero andare nella direzione di modificare l’età anagrafica, rendendola mobile. O sul lato del ricalcolo dei contributi, per i lavoratori del sistema misto, vera platea di questa misura di pensione. 

Cantiere pensioni 2024, governo pronto a fare dietrofront su quota 104 

È un cantiere aperto quello delle pensioni anticipate del 2024 nella legge di Bilancio, soprattutto per quanto concerne la quota 104. Il governo starebbe ragionando a una variazione rispetto ai rigidi requisiti di uscita della misura che si appresta a sostituire la quota 103, al termine della sperimentazione fissata per il 31 dicembre 2023.

Troppo rigidi appaiono i paletti di uscita per un meccanismo previdenziale di età e contributi che avrebbe dovuto costituire una misura-ponte in vista della quota 41 da attuare nei prossimi anni, almeno a detta degli esponenti della maggioranza. 

Pensioni 2024 quota 104, quali sono le ultime novità? 

Tuttavia, la prima ipotesi alla quale stanno ragionando i tecnici del governo è quella di rendere mobile l’età di uscita di uscita a 63 anni. La quota 104 potrebbe divenire meno rigida e più flessibile con una scelta da parte del futuro pensionato che potrebbe essere quella di ritornare alla quota 103 ma solo con il ricalcolo dei suoi versamenti con il sistema interamente contributivo. 

Uno schema che abbiano già visto in altre misure di prepensionamento, ultima tra le quali l’opzione donna. Negli ultimi giorni sembrerebbe dunque che il problema del governo sia divenuto la quota dei contributi che tutte le platee attuali delle pensioni anticipate hanno nel sistema retributivo. Si tende ad annullare il vantaggio degli anni contributivi pre-1° gennaio 1996. Ovviamente, un ricalcolo contributivo comporterebbe un abbassamento dell’assegno di pensione. 

Pensione anticipata a 64 anni, più difficile l’uscita con i nuovi requisiti 

Un dietrofront nel cantiere delle pensioni del prossimo anno potrebbe arrivare anche per quanto riguarda le pensioni anticipate proprio dei lavoratori del contributivo, ovvero di chi abbia contributi versati solo a partire dal 1° gennaio 1996. La bozza della legge di Bilancio 2024 contiene la modifica del terzo requisito per accedere al pensionamento anticipato a 64 anni unitamente ad almeno 20 anni di contributi. Si tratta del requisito per il quale la futura pensione debba raggiungere almeno la quota di 2,8 volte l’assegno sociale, corrispondente a 503 euro circa. 

La bozza della Manovra aumenta a 3,3 volte questo rapporto – rispetto alle previsioni delle ultime settimane che parlavano di un abbassamento dell’indice. 

Pensione di vecchiaia e aspettativa di vita 

I tecnici del governo starebbero lavorando a una quota di 3 volte la pensione sociale con determinati sconti per le donne lavoratrici e madri. La quota, infatti, tornerebbe a 2,8 volte – ovvero al livello di oggi – con un figlio, fino ad abbassarsi a 2,6 volte con due figli. 

Su questa formula di pensione anticipata il governo dovrebbe agire anche per quanto concerne l’età minima. Il requisito anagrafico dei 64 anni è infatti soggetto alle variazioni della speranza di vita al pari dei parametri della pensione di vecchiaia. Proprio nelle ultime settimane, tale soglia di età dovrebbe rimanere invariata fino al tutto il 2026 per effetto dell’aspettativa di vita calcolata dall’Istat, risultata in calo.