Inter-Roma si avvicina, così come lo scontro tra Lautaro Martinez e Romelu Lukaku. Sì possono immaginare come i migliori spaghetti western firmati Sergio Leone: il belga da una parte, l’argentino dall’altra, scrutandosi l’un l’altro. Niente pistole però, solamente un pallone, quello che i due si contenderanno in novanta minuti.
Un match dove in gioco non ci sono solo tre punti, ma una voglia di rivalsa grande quanto l’universo per quello che abbiamo assistito in quest’ultima estate. Sogni di gloria frantumati, amicizie buttate al macero e spiegazioni che lasciano il tempo che trovano. Perchè da una parte c’è la verità di Lautaro e di tutta un Inter che mai avrebbe pensato ad un tradimento da parte di Lukaku, che a Roma vive tranquillo e si aggrappa a quella che è la sua di verità: “Se davvero dicessi come sono andate le cose, tutti rimarrebbero scioccati“.
Enigmatico ai limiti del miglior Saw, ma fortunatamente qui c’è solo un gioco, quello del calcio. E un campo, quello di San Siro, dove ci sarà la resa dei conti tra due fratelli che in uno schiocco di dita sono diventati migliori nemici.
Inter-Roma è Lautaro Martinez vs Lukaku: storia di un futuro passato
E’ come se il tempo si fermi quando si sente parlare di Lautaro Martinez e Lukaku. Quella LuLa piaceva, ed era veramente forte. Difficile riuscire a trovare un’affinità tale da diventare un tutt’uno con il proprio compagno di squadra. L’argentino e il belga ci sono riusciti in pieno. Uno supportava l’altro e viceversa, anche se era più Lautaro che girava intorno a Romelu fornendo più assistenza. Ma a chi importa? I due erano fatti per giocare insieme, non c’era spazio per egoismi, solo per le vittorie.
Tante quelle ottenute dalla coppia, a dichiararlo sono i numeri: più di 100 gol insieme da quando hanno condiviso il reparto d’attacco. Cifre da sogno per una tifoseria innamorata, talmente tanto che sia loro che Lautaro perdonarono il primo tradimento di Lukaku, quando decise di passare al Chelsea per poi fare me a culpa e tornare alla casa madre. Tutto passato, torniamo ad amarci. Ciò che è avvenuto, ma con la cattiva sorte che non ha permesso alla LuLa di potersi esprimere di nuovo ai suoi livelli visti i numerosi infortuni del belga.
Gli ultimi scampoli si sono visti nella stagione passata (2022-2023) quando Lukaku è riuscito a trovare continuità nella seconda metà della stagione. Ma la finale di Champions League contro il Manchester City (forse?) è stato il terzo incomodo arrivato a mettere zizzania tra la coppia. Perchè quella panchina Romelu non l’ha mai digerita. Chi lo consoce sa che il giocatore non riesce ad accettare queste scelte in appuntamenti così importanti. Vedere Lautaro in campo e lui no l’ha marchiato a fuoco, lasciando una cicatrice dai contorni rabbiosi.
La stessa rabbia che lo ha portato a vestire i panni del fantasma. Perchè in estate Romelu è sparito. O meglio, aspettava. Quella Juventus che alla fine ha puntato su Vlahovic e non su di lui, rischiando di lasciarlo in una Londra che lui non voleva. Così come l’Inter. E Lautaro? Depennato. Anche l’amico ha provato a rintracciarlo più volte. Niente da fare, gli interessi di Romelu venivano prima di un messaggio whatsapp fraterno.
La resa dei conti
Non se l’aspettava Lautaro, proprio no. Ecco perchè ha deciso di metterci subito un pietra sopra. Meglio andare avanti che pensare. Ad una cosa sì però, al 29 ottobre. Dopodomani. Quando i due ex fratelli si ritroveranno contro. Lautaro quella data l’ha cerchiata in rosso, così come tutti i compagni di squadra e i tifosi pronti ad accoglierlo a modo loro (pronta la contestazione con 30.000 fischietti a infastidire il giocatore durante il match).
Romelu a Roma si è ambientato subito. Sta trascinando i giallorossi con i suoi gol, stessa cosa Lautaro all’Inter che già ad ottobre si ritrova in doppia cifra con la bellezza di 11 gol. Numeri da capogiro per il nuovo leader nerazzurro, che adesso si sente grande senza il suo ex fratello. Che forse un regalo gliel’ha fatto senza volerlo, lasciargli i gradi di comandante che l’argentino ha saputo far suoi in un attimo.
“Ci sono rimasto male” disse a luglio il Toro. Adesso dribbla tutte le domande su Big Rom, lo aspetta in campo. C’è già chi si chiede “ma gliela stringerà la mano?“, se anche solo gli rivolgerà un cenno con la testa. Sta di fatto che questo appuntamento non vuole sbagliarlo, pretende l’ultima parola, cosi come Lukaku. Come nei migliori western. Dove l’aria è sospesa, ma gli occhi della tigre rimangono. Da parte di entrambi. Prima di sparare il colpo decisivo. Fino all’ultimo gol.