Il titolo della petizione è “No all’abbattimento del Globe!” e ha già coinvolto più di 32.000 persone. Più giù i commenti, di tanti appassionati arrabbiati, o semplicemente amareggiati, se non disillusi. C’è chi ricorda che l’arte è libertà e chi piange i pezzi importanti che Roma sta perdendo. E così succede che la petizione per salvare il Gigi Proietti Globe Theatre di Villa Borghese diventi anche una denuncia per le tante occasioni perse della Capitale.

Gigi Proietti Globe Theatre a Villa Borghese, in tanti schierati contro l’abbattimento

Il Globe è la bella, storica e purtroppo malridotta creatura che il compianto Proietti nel 2003 volle e rese poi grande, dopo la sua assurda cacciata dal Brancaccio. Il teatro in legno su modello shakespeariano e che proprio da Shakespeare negli ultimi vent’anni sembrava essere benedetto è da tempo chiuso e rischia seriamente l’abbattimento. Al momento lo sostituisce la vicina Globe Arena, di capienza ridotta. Lì gli organizzatori sono riusciti a svolgere la consueta attività.

Parallelamente, e su tavole ancora più roventi di quelle di un normale palcoscenico, Roma Capitale, Fondazione Silvano Toti e le eredi di Gigi Proietti si sono ritrovati per discutere del futuro di quel teatro nato struttura mobile, diventato a struttura fissa e poi, purtroppo, e nel modo peggiore, ancora “mobile”: risale infatti al 22 settembre 2022, a 13 mesi fa, il crollo della scala dell’ultimo anello dopo una matinée del Macbeth. In tutto 12 feriti, tra cui 7 ragazzi della scolaresca presente.

Abbattere il Globe? Fa male anche scriverlo, davvero. Abbatterlo per ricostruirlo? Anche questo fa male da scrivere perché, conoscendo i tempi della “macchina” capitolina, è come se automaticamente si tornasse alla prima ipotesi. E comunque costa. Ristrutturarlo? Costa anche questo e, considerando i 300.000 euro già spesi dalla giunta Gualtieri per la realizzazione dell’Arena, la spesa diventa esponenziale. Cosa fare allora?

Elena Tomei, promotrice della petizione: “Abbattimento? Gigi, da lassù, sarebbe dispiaciuto”

“La petizione disponibile qui vuole essere soprattutto un modo per far capire che ci sono tante persone contrarie all’ipotesi dell’abbattimento. Sarebbe infatti un brutto colpo e Gigi, da lassù, sarebbe davvero dispiaciuto. Difatti molti amici e colleghi continuano a promuoverla”. Fa appello ai ricordi e allo straordinario valore culturale della struttura Elena Tomei, che ha creato la petizione.

“Sì, il pericolo al Globe c’è – ammette l’attrice e media manager – ma la speranza è che si possa trovare presto una soluzione per il restauro. Speravamo in un ventennale ben diverso da quello che sta vivendo”.

La raccolta firme ha coinvolto tanta gente, compreso il personale che lavora tra quelle storiche tavole “e che si è detto contento dell’iniziativa“. Alla battaglia si è unito anche l’attore Alessandro Gassmann, che ha allargato però il campo inserendo la creatura di Proietti tra i teatri della Cometa, delle Arti, Eliseo e Valle già chiusi e commentando:

Rimarranno solo ristoranti, B&B, paninoteche e stuzzicherie… La città più bella del mondo non lo è più. Rip.

All’elenco si aggiungono altri cinema e teatri citati proprio da Elena Tomei, ricordando i supermercati e le sale bingo aperti proprio al posto di quei luoghi di cultura.

“Mi auguro che questa petizione possa essere un punto di partenza e che possa anche creare un giorno un comitato a difesa degli spazi culturali“.

Una sveglia che suona, insomma. Roma, di questi tempi, effettivamente “dorme” troppo.