Quando fare ricorso per una multa? La possibilità di fare ricorso per una contravvenzione non è sempre possibile, è necessario infatti verificare una serie di aspetti per capire se bisognerà pagare oppure se sarà possibile contestare l’infrazione.
Per prima cosa è fondamentale sapere che la contestazione può svolgersi solo se la multa non è ancora stata pagata, la legge infatti non prevede la possibilità di saldare la contravvenzione e in seguito fare ricorso.
Prima di pagare è essenziale controllare la sanzione. In questo modo l’interessato potrà capire se sarà possibile rivolgersi al Giudice di Pace o al Prefetto per contestare la sanzione.
Tra le motivazioni per cui si decide di fare ricorso possiamo trovare, ad esempio un’infrazione avvenuta per uno stato di necessità come una violazione dei limiti di velocità a causa di un’emergenza sanitaria oppure un errore presente nel verbale o un accertamento illegittimo. O ancora, una consegna della stessa contravvenzione avvenuta fuori tempo limite ovvero una multa notificata oltre i 90 giorni previsti dalla legge.
Per procedere con la contestazione è importante essere certi dell’invalidità della contravvenzione. Per questo è inutile intraprendere la contestazione di una multa se non è di fatto possibile dimostrare con delle prove la sua non validità.
Quando fare ricorso per una multa: come contestarla
L’eventuale ricorso può essere presentato da chi ha trasgredito il Codice della Strada, dal titolare del veicolo, oppure direttamente dal responsabile legale nell’ipotesi in cui sia un minorenne a commettere l’infrazione stradale.
Al momento dell’avvio dell’iter per il ricorso si avrà una sospensione temporanea della multa. Sospensione durante la quale il valore dell’ammenda rimarrà congelato in attesa di una risoluzione definitiva.
Il risultato finale del ricorso può portare all’annullamento, ad un nulla di fatto oppure ad una pena pecuniaria addirittura doppia rispetto all’originale. Tutto ciò dipende dalla strada che l’interessato ha intenzione di intraprendere per il ricorso.
Una volta accertata la possibilità della contestazione della multa è possibile scegliere tra due diverse strade, una prevede l’intervento del Giudice di Pace l’altra del Prefetto. Due soluzioni che hanno tempi, costi e modalità differenti.
Il ricorso davanti al Giudice di Pace
Rivolgersi al Giudice di Pace per un ricorso è senza dubbio la strada più semplice e veloce per risolvere il problema. In questo caso è possibile presentare la richiesta di ricorso entro 30 giorni dalla notifica o dall’accertamento.
Questa richiesta deve essere presentata di persona oppure, tramite un’apposita delega, dal proprio avvocato tenendo poi conto delle spese legali.
La domanda da presentare deve essere completa del fac simile del ricorso, della sanzione ricevuta, della copia di un documento di riconoscimento valido e di qualsiasi altro documento che l’interessato ha intenzione di portare come prova.
Se si sceglie di fare ricorso al Giudice di Pace è poi necessario accompagnare tutta la documentazione con il pagamento di un contributo unificato che il cui costo può variare da 43, 98 o 237 euro. La somma infatti dipende esclusivamente dal valore della causa.
Infine bisogna anche aggiungere una marca da bollo dal valore minimo di 27 euro. In seguito, con l’avvio del ricorso è necessario inviare una notifica anche all’organo di Polizia che ha emesso la contravvenzione in questione, così da non creare spiacevoli equivoci.
A questo punto il Giudice di Pace potrà decidere se accogliere nella sua pienezza la contestazione in atto o solamente in parte diminuendo la sanzione da pagare. In alcuni casi può anche decidere se respingere del tutto il ricorso.
Nel caso in cui il ricorso venga respinto la somma dell’ammenda non varia in alcun modo e da questo momento si avranno a disposizione ulteriori 30 giorni per provvedere al pagamento.
Il ricorso davanti al Prefetto
Nel caso in cui si decida di rivolgersi al Prefetto per fare ricorso contro una multa stradale ricevuta le cose cambiano. La richiesta infatti, potrà essere presentata entro 60 giorni dal momento della contestazione o dalla notifica della sanzione. Fondamentale sapere che è il Prefetto del luogo in cui è stata commessa la violazione l’organo competente della procedura.
Per fare domanda di ricorso, anche in questo caso è necessario compilare il fac simile che può essere consegnato di persona, a mezzo raccomandata A/R o per via telematica attraverso la PEC.
La procedura davanti al Prefetto, a differenza del ricorso al Giudice di Pace, è gratuita e non prevede alcun costo. Ma, nel caso in cui il Prefetto non accolga la richiesta, allora si dovrà pagare una sanzione raddoppiata.