Il Dipartimento Casa Italia, legato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha annunciato un’estensione al termine ultimo per inviare domande relative al bando “Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni“. La nuova scadenza del Bando Piccoli Comuni 2023 è stata quindi fissata per le 23:59 del 15 novembre 2023. Questa decisione è stata comunicata a seguito di numerose richieste di proroga. Il relativo decreto verrà ufficializzato attraverso una pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Bando Piccoli Comuni 2023: la cronologia della proroga

Originariamente, la chiusura delle candidature era prevista per il 25 ottobre 2023. Tuttavia, in una mossa inaspettata e a soli 24 ore dalla scadenza, è stata annunciata una seconda proroga. Chi ha già presentato la propria domanda può stare tranquillo: non è necessario inviarla nuovamente.

Grazie a questa proroga, i Comuni hanno l’opportunità di contattare il Dipartimento Casa Italia fornendo il loro indirizzo PEC, in modo da ottenere il collegamento necessario per l’invio della domanda.

La portata del Bando Piccoli Comuni 2023

Questo specifico bando, centrato sullo sviluppo e la sicurezza dei piccoli Comuni italiani, ha una portata di notevole importanza. Nonostante l’attenzione spesso rivolta alle grandi città, i piccoli Comuni – quelli con meno di 5.000 residenti – rappresentano una parte significativa della struttura del nostro paese, contando oltre 5.500 entità. Partecipando a questo bando, vi è dunque la possibilità di garantire un futuro più sicuro e prospero per circa il 69% dei 7.900 Comuni italiani.

Bando Piccoli Comuni 2023: obiettivi e finanziamenti

L’iniziativa finanziata mira a sostenere progetti che promuovono la tutela dell’ambiente, la riduzione del rischio idrogeologico e lo sviluppo economico e sociale. Queste iniziative si inseriscono nel “Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni”, misura che ricordiamo essere stata ufficialmente pubblicata a luglio 2022.

È essenziale sottolineare che il bando si rivolge esclusivamente ai 5.500 piccoli Comuni inclusi nell’elenco stabilito con un decreto del 23 luglio 2021. Questi enti hanno l’opportunità di presentare proposte individualmente, attraverso le Unioni di Comuni di appartenenza o attraverso specifiche convenzioni. C’è un tetto massimo di finanziamento fissato a 700.000 euro per progetto. Quando i progetti sono presentati in forma associata, l’importo viene calcolato moltiplicando l’ammontare base per il numero di Comuni coinvolti nella proposta.

Perplessità da Uncem

La scelta di prorogare la data ha suscitato alcune reazioni. In particolare, Uncem ha espresso “un po’ di buona e sana perplessità“, sottolineando che proroghe, specialmente per bandi pubblici, non sono sempre la soluzione ideale.

Bando Piccoli Comuni 2023: perché una nuova proroga?

Uno dei motivi fondamentali che ha spinto a questa decisione è stata la recente revisione dei criteri di valutazione dei progetti. In particolare, gli interventi basati su un “progetto di fattibilità tecnico-economica” (PFTE) secondo il nuovo Codice Appalti, ora ricevono lo stesso coefficiente di un progetto definitivo elaborato secondo le normative precedenti.

Dettagli e finalità del bando

Questo Bando, dotato di un fondo di 132 milioni di euro, segna una tappa molto importante nel percorso iniziato nel 2007 per sostenere e valorizzare i piccoli Comuni italiani. A testimonianza dell’interesse generato, circa 4.900 Comuni hanno espresso l’intenzione di partecipare, ma solo il 25% ha finora inviato la propria candidatura.

Il bando è strutturato per affrontare diverse aree di intervento tra cui:

  • Promozione dello sviluppo sostenibile.
  • Valorizzazione del patrimonio culturale e naturale.
  • Misure contro lo spopolamento.
  • Tutela dell’ambiente.
  • Miglioramento delle infrastrutture.
  • Promozione dello sviluppo economico e sociale.
  • Rivitalizzazione dei percorsi storici e turistici.

I Comuni possono partecipare singolarmente o in collaborazione con altri, presentando progetti con un finanziamento massimo di 700.000 euro, come già anticipato. Nel caso di candidature congiunte, l’importo sarà proporzionalmente maggiore in base al numero di Comuni coinvolti.