Il giorno di Ognissanti si avvicina e la domanda è lecita: cosa si mangia il 1 novembre? Quali sono i cibi della tradizione italiana? Dalle fave secche al pan dei morti, scopriamo qual è il menu tipico nelle varie regioni della penisola, da nord a sud.

Per capire che cosa si mangia il 1 novembre bisogna partire da una premessa. La tradizione vuole che la notte tra il 1 e il 2 novembre i morti tornino sulla terra dall’aldilà per visitare i loro cari rimasti in vita: proprio per questo motivo in molte regioni era (ed è) usanza lasciare per loro in cucina un bicchiere d’acqua e qualche biscotto. Si capisce bene dunque come i cibi tipici di questo periodo dell’anno spesso uniscano religione e tradizioni popolari.

Cosa si mangia il 1 novembre

Scopriamo cosa si mangia il 1 novembre partendo dalle pietanze salate, per arrivare dopo ai dolci. I cibi tipici di questa ricorrenza sono quelli di stagione, come la verza, le castagne, i ceci e le fave. Ingredienti semplici con i quali realizzare piatti caldi, corroboranti e saporiti.

Una delle ricette sicuramente più conosciute è la zuppa di ceci e costine di maiale, che veniva lasciata ai defunti perché potessero scaldarsi durante la loro visita nel mondo dei vivi. Un altro cibo della tradizione sono sicuramente le fave, che vengono cucinate in molti modi, dalla zuppa ai dolci. Nelle credenze popolari esse rappresentano le anime dei morti e simboleggiano quindi la connessione con l’aldilà. Proprio per questo erano molto utilizzate come offerte per i defunti, ma anche si esponevano sui davanzali delle finestre e si masticavano durante le visite in cimitero.

Altro cibo tipico del 1 novembre sono le castagne, che venivano bollite e lasciate ai defunti in visita accompagnate da un bicchiere di vino. Sono anche le protagoniste del castagnaccio, il tipico dolce toscano che si realizza proprio per questa ricorrenza.

Inoltre cosa si mangia il 1 novembre se non qualcosa a base di verza? Una classica zuppa certo, ma le ricette da preparare con questo ortaggio sono molte e tutte buonissime.

Cosa si mangia il 1 novembre: i dolci

Dunque cosa si mangia il 1 novembre? Abbiamo visto che è tradizione preparare per i defunti che vengono in visita qualche dolcetto. Il più diffuso sono sicuramente le fave dei morti, che si trovano un po’ in tutta la penisola, seppur con lievi differenze. In sostanza si tratta di biscottini morbidi che generalmente si preparano con mandorle, zucchero, burro, farina e uova.Forse le più note sono le fave triestine, piccole palline preparate in tre versioni: chiare, aromatizzate con la vaniglia, rosate, con essenza di rosa bulgara, scure, con il cacao.

Simili alle fave sono le ossa dei morti, biscotti assai diffusi al sud e soprattutto in Sicilia. Si tratta di frollini friabili di origine contadina caratterizzati dalla forma di osso e dalla presenza dei chiodi di garofano, che li rendono profumatissimi.

Un altro dolce molto conosciuto è il pan dei morti, tipico di Milano e della Brianza, che si fa con biscotti secchi, uvette, frutta secca e spezie e si condivide a fine pasto tra tutti i commensali.

Scendendo più a sud, e più precisamente a Napoli, troviamo invece il torrone dei morti, chiamato anche ‘o murticiell (piccolo morto), per via della tipica forma di bara. In Sicilia invece è tradizione mangiare la frutta martorana. Si tratta di riproduzioni perfette di frutti e di ortaggi realizzate modellando la pasta di mandorle. Generalmente si trovano in ceste o cassette regalo.

Passando invece in Puglia, il dolce tradizionale è invece il grano dei morti, una specialità originaria della provincia di Foggia a base di grano dolce, legata all’antico rituale cristiano che voleva il consumo del grano bollito benedetto durante la messa del 2 novembre. 

Se invece avete voglia di qualcosa di meno tradizionale e volete seguire la tradizione anglosassone, potete sempre preparare dei dolcetti spaventosi!