Floki Inu è l’ennesimo meme coin sorto per approfittare della vera e propria moda scatenatasi dopo il grande successo di Dogecoin. La sua nascita è avvenuta nel 2021, dopo un tweet di Elon Musk in cui il fondatore di Tesla dichiarava la sua intenzione di adottare un cane Shiba Inu e di chiamarlo Floki.

Una dichiarazione subito ripresa da un gruppo di sviluppatori con il lancio di Floki Inu. Un debutto premiato immediatamente da un notevole riscontro sui mercati, che ha fornito le basi per reggere il confronto con token molto più datati e attrezzati. E da posizionare il progetto tra quelli che si pongono come obiettivo una forte crescita nel corso dei prossimi mesi, quando il mercato delle criptovalute potrebbe giovarsi dell’onda di piena preventivata con l’approssimarsi del quarto halving di Bitcoin.

Floki Inu: di cosa si tratta

Floki Inu è un protocollo decentralizzato multi-chain, sviluppato sulle blockchain di Ethereum e Binance. Già questa peculiarità ne fa una soluzione differente dalle altre meme coin, che sono molto spesso poco strutturate, proponendosi esclusivamente come token di carattere speculativo.

In tal senso occorre anche ricordare due utilità già presenti nel suo ecosistema:

  • un gioco nel Metaverso, denominato Valhalla;
  • una piattaforma di commercio alimentato dal token nativo, chiamata a sua volta Floki Place.

Ad esse si dovrebbe ben presto aggiungere una piattaforma educativa, la Floki Inuversity. Al suo interno saranno disponibili contenuti e guide tesi ad aumentare la diffusione di consapevolezza verso il mondo delle criptovalute.

La liquidità del token FLOKI è bloccata sul contratto multi-chain Ethereum & Binance Smart Chain per 265 anni e rende possibile lo swap alla pari tramite il bridge tra le due reti, che non comporta il versamento di commissioni per lo svolgimento dell’operazione.

Altra peculiarità di FLOKI è poi il fatto di poter essere utilizzato nella vita di tutti i giorni. In particolare, per acquistare articoli in più di 1500 negozi grazie alla collaborazione varata con CryptoCart (CC) . Chi possiede i token, inoltre, è in grado di pagare beni fisici sulla piattaforma XCUR, mentre per il futuro è prevista l’implementazione di nuove funzionalità, grazie alle quali sarà possibile la compravendita di NFT, il pagamento di beni e servizi e attività di gioco.

Per quanto concerne la sua tokenomics, la fornitura massima è stata indicata in dieci miliardi di monete virtuali. Di queste, circa la metà dovrebbero essere state già bruciate in linea con lo spirito deflazionistico enunciato nel white paper di Floki Inu.

Punti di forza e debolezza

Floki Inu, come del resto tutte le criptovalute, presenta punti di forza e debolezze da tenere in considerazione. Tra i punti di forza proprio l’essere riuscito a dare vita ad un progetto compiuto, con agganci nel mondo reale e utilità in quello virtuale.

Il secondo è rappresentato da una comunità che mostra molti punti di contatto con quella che è alla base del grande successo di Dogecoin. I Floki Vikings, questo il nome che distingue i fans, sono pronti a seguire con grande dedizione gli sviluppi del progetto e il loro grado di fedeltà rappresenta una garanzia anche per il futuro.

Ad essa si va a mixare l’aggressività del piano di marketing, il quale ha già messo a segno colpi notevoli, come quello che ha visto FLOKI comparire all’interno della metropolitana londinese, scatenando polemiche le quali, paradossalmente, hanno giovato alla diffusione della sua popolarità. Cui si sono aggiunte altre campagne su mezzi trasporto e cartelloni di grandi città, ad esempio Los Angeles.

Il maggior punto di debolezza è il fatto di essere un meme coin. Quindi far parte di una categoria che è vista come una sorta di happening permanente e poco più. Il rischio, di conseguenza, è di non essere preso sul serio dai trader professionali. Un fattore che potrebbe pesare non poco sui suoi esiti futuri.