Il Papa parla di Gaza, delle guerre nel mondo e della speranza verso il buon senso e la saggezza umana, affinché si fermino i conflitti. Un’escalation che sembra inarrestabile, quella che stiamo vivendo e che viene commentata da papa Francesco durante l’intervista esclusiva condotta dal direttore del Tg1 Gianmarco Chiocci.
Gaza, il Papa sulle guerre: “Chiamo ogni giorno una parrocchia con 563 persone”
Il Pontefice si adopera quotidianamente per proteggere e aiutare quante più persone possibile. Ha confermato questa sera, 1 novembre 2023, durante l’intervista esclusiva al Tg1, di essere quotidianamente in contatto con Gaza.
In particolare, papa Francesco telefona ogni giorno ad una parrocchia in cui ci sono 563 persone: in maggioranza cristiani, ma sono presenti anche dei musulmani.
La parrocchia è rispettata dalle forze di Israele e le suore di Madre Teresa curano gli ammalati.
Il Papa ha affermato:
“Li chiamo tutti i giorni e c’è anche una suora argentina lì e il parroco era a Betlemme nel momento che è scoppiato tutto questo e non è riuscito a tornare perché era andato a Betlemme ad acquistare medicine. Adesso è a Gerusalemme ma non può entrare”.
E aggiunge puntualmente i nomi di chi ha contattato:
“Il viceparroco egiziano, padre Yussuf lo chiamo tutti i giorni e mi dice ‘ma questo è terribile, adesso l’ultima cosa è che hanno bombardato l’ospedale ma a noi in parrocchia ci rispettano, in parrocchia abbiamo 563 persone, tutti cristiani e anche qualche musulmano”.
Il Pontefice precisa che sono tutti al sicuro al momento:
“L’ho chiamato prima di venire e tutti i giorni cerco di accompagnarli. Per il momento, grazie a Dio, le forze israeliane rispettano quella parrocchia”.
Sulla guerra in Medio Oriente, la soluzione: “Due popoli, due Stati”
Non è la guerra la soluzione, ce ne sono ormai troppe nel mondo, oltre a quella in Medio Oriente o in Ucraina, che abbiamo più vicine, esistono tante altre realtà. Kivu, lo Yemen, il Myanmar con i Rohingya “che sono dei martiri, solo per fare degli esempi.”
Lo ribadisce Papa Francesco che confida nella saggezza per evitare una possibile escalation, cui non siamo lontani, che vede un mondo in guerra. Il Pontefice si esprime così nel corso dell’intervista:
“Ogni guerra è una sconfitta. Non si risolve nulla con la guerra. Niente. Tutto si guadagna con la pace, con il dialogo. Sono entrati nei kibbutz, hanno preso ostaggi. Hanno ucciso qualcuno. E poi la reazione. Gli israeliani andare a prendere quegli ostaggi, a salvarli. Nella guerra uno schiaffo provoca l’altro. Uno forte e l’altro più forte ancora e così si va avanti.
La guerra è una sconfitta. Io l’ho sentita come una sconfitta in più. Due popoli che devono vivere insieme. Con quella soluzione saggia: due popoli due Stati. L’accordo di Oslo: due Stati ben limitati e Gerusalemme con uno status speciale
Il Papa: “Non abituiamoci alle guerre”
Papa Francesco, dal suo punto di vista, ha visto diversi conflitti accendersi nel corso del suo pontificato. Il messaggio che vuole trasmettere in questo momento storico è quello di non accettare la guerra e non “abituarsi” ai conflitti, come fossero una norma:
“Io ricordo un momento molto duro all’inizio del pontificato è stato quando scoppiò con tanta forza la guerra in Siria e ho fatto in piazza un atto di preghiera, dove pregavano cristiani e anche musulmani che hanno portato il tappeto per pregare. Questo momento molto duro. Per me è una cosa brutta, ma poi, questo non è bello dirlo, uno si abitua, purtroppo uno si abitua. Non dobbiamo abituarci.”
Sempre oggi, il Pontefice ha lanciato il suo appello alla pace durante l’Angelus da Piazza San Pietro. Un altro era stato pronunciato lo scorso 29 ottobre.