Il dottor Alfonso De Nicola ha passato gran parte della sua vita sui campi di calcio. Il suo obiettivo è sempre stato uno: fare in modo che i calciatori non si facessero male e in caso di infortunio recuperarli al massimo nel minor tempo possibile. Nella sua lunga esperienza al Napoli, dal 2005 al 2019 ci è riuscito, con programmi di allenamento personalizzati e con attenzione massima a ogni piccolo dettaglio. Con Maurizio Sarri in panchina, e tutto il suo staff, il momento più alto della sua carriera. Per commentare l’infortunio di Osimhen e la scelta di allenarsi in Nigeria, il dottor De Nicola, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Osimhen si allena in Nigeria, il dottor De Nicola commenta a Tag24
Il Napoli ha archiviato il pareggio di domenica contro il Milan ed è tornato al lavoro per preparare al meglio il prossimo impegno di campionato. L’undicesima giornata di Serie A propone il derby contro la Salernitana e Garcia non lo può sbagliare. All’appello manca ancora Victor Osimhen, alle prese con uno stiramento del bicipite femorale rimediato contro l’Arabia Saudita di Mancini in Nazionale. Dovrebbe rientrare dopo la prossima sosta per il big match con l’Atalanta, ma nel frattempo, di comune accordo con la società, ha richiesto un permesso per continuare il programma di recupero direttamente in Nigeria. Victor non è il primo e non sarà di certo l’ultimo a scegliere di curarsi lontano dal resto della squadra, ma dal punto di vista medico è una scelta che funziona? Lo abbiamo chiesto al dottor Alfonso De Nicola, che dal 2005 al 2019 è stato medico sociale del Napoli, con risultati straordinari.
“Per curarsi lontano dal club di appartenenza devono avere ovviamente l’autorizzazione da parte della società. Deve essere d’accordo il presidente – ha esordito De Nicola – perché comunque è il club a pagare e quindi ha diritto a decidere. Osimhen è in Nigeria perchè De Laurentiis ha accordato questo permesso, ma da cosa si sta curando? Ha avuto una lesione muscolare che non è un infortunio grave ma lungo e solitamente guarisce da solo con un semplice programma di allenamento blando e personalizzato. Non ha bisogno di cure specifiche e dal punto di vista medico sarebbe bene averlo sotto gli occhi tutti i giorni per valutare la sua condizione. Parlo chiaramente di un calciatore che non ho visitato personalmente – ha aggiunto – ma conosco bene la storia e soprattutto quale sarebbe il modo corretto di lavorare”.
I tempi di recupero
I tempi di recupero non sono ancora certi, ma nei prossimi giorni l’attaccante nigeriano dovrebbe tornare a Napoli. La sensazione è che potrebbe aumentare il carico di lavoro dalla prossima settimana per rientrare dopo la prossima sosta per le Nazionali, quando la squadra di Garcia sarà attesa dal big match contro l’Atalanta.
“Nel caso di Osimhen si tratta di uno stiramento al bicipite femorale e deve fare semplicemente un allenamento personalizzato molto cauto. Penso che sia quello che sta facendo, e mi auguro sia seguito comunque da uno staff. Per quel che mi riguarda – ha spiegato l’ex medico del Napoli – ho sempre curato una distrazione muscolare in circa tre settimane che è il tempo che ci vuole per la cicatrizzazione. Poi c’è il secondo grado che è quello intermedio e il terzo grado che è quello chirurgico e ovviamente ci vuole un po’ più di tempo per tornare in forma. Poi dipende dal muscolo, qualcuno recupera prima e qualcuno dopo, a seconda della vascolarizzazione”.
La scelta di curarsi altrove
“Prima di prendere una decisione simile la società dovrebbe sempre chiedere allo staff medico – ha proseguito De Nicola – e solitamente è una scelta che si fa di comun accordo. Il club è proprietario di un bene che in quel momento è il giocatore e quindi nessuno dei due può fare quel che vuole senza interpellare l’altro. Può capitare infatti che pur di accontentare il calciatore sia direttamente il medico a seguirlo, altrimenti si perde il contatto e non va bene. Quando ero al Napoli lavoravamo in maniera diversa e stabilivamo già prima dove si sarebbero dovuti curare. Alcuni calciatori ci comunicavano preventivamente le loro scelte, in caso di stop più lunghi. È importante fare prevenzione ed essere sempre preparati su tutto”.
Prevenzione e attenzione massima, lo ripete come un mantra il dottor De Nicola che poi racconta: “Quando è capitato a me e al mio staff che qualcuno decidesse di farsi curare altrove rispetto a Napoli, abbiamo sempre provveduto a mandare una persona nostra, di solito un fisioterapista, che accompagnasse l’atleta. È l’unico modo per monitorare l’infortunio, restare aggiornati e aiutare il calciatore nel recupero. Mi ricordo che ci è successo con Pepe Reina – ha spiegato l’ex medico del Napoli – che si fece male in ritiro uno degli ultimi anni in cui ero in società. Abbiamo mandato un nostro collaboratore, il fisioterapista D’Avino, con lui in Spagna per venti giorni. Quella di farsi curare altrove, senza nessuno della società o dello staff sanitario è una pratica che non approvo assolutamente. Non solo io ma tutti i medici che operano in campo calcistico” ha concluso il dottor De Nicola.