Pensione anticipata Ape sociale salta per ben 23 professioni. Nel 2024, in molti non avranno accesso all’anticipo pensionistico. La novità è presente nella Manovra 2024. Non solo. Sono stati modificati anche i requisiti per l’accesso al trattamento. Le brutte notizie non finiscono qui. Vediamo insieme come funziona l’Ape sociale nel 2024 e chi può richiederlo ancora con i vecchi requisiti.

Pensione anticipata Ape sociale

Sono diversi i paletti inseriti nell’Ape Sociale. A partire dal 1° gennaio 2024, infatti, secondo la bozza della legge di Bilancio, verrà eliminata  l’ampliamento delle categorie di lavoratori gravosi approvato per il biennio 2022-2023 dalla legge n. 234/2021 e dalla legge n. 197/2022.

Pertanto, non avranno accesso all’anticipo pensionistico Ape sociale i 23 lavori inclusi dalla legge di Bilancio 2021. Come si legge in un articolo di pensionioggi.it, saranno escluse dal beneficio previdenziale, ad esempio, i professori della primaria e pre-primaria, magazzinieri, facchini, estetisti, portantini, artigiani, tecnici della salute e così via. Vediamo in sintesi i correttivi che potrebbero essere approvati nella Manovra 2024.

Ape sociale: domanda preliminare in scadenza il 30 novembre

 Attualmente, l’anticipo pensionistico Ape sociale può essere richiesto a 63 anni di età e almeno 30 anni di versamenti, se sussiste l’appartenenza alle categorie meritevoli di tutela, come disoccupati, caregiver, invalidi e lavoratori gravosi.

La misura è regolamentata dall’articolo 1, commi da 179 a 186, della legge di bilancio 2017, che disciplina l’accesso a un’indennità a carico dello Stato, a condizione che risultino soddisfatti i requisiti normativi entro 31 dicembre 2023.

Per l’accesso alla misura, è indispensabile presentare la richiesta preliminare per il riconoscimento del diritto alla pensione entro e non oltre il 30 novembre 2023.

A chi spetta l’anticipo pensionistico nel 2023?

L’anticipo pensionistico Ape sociale viene riconosciuto agli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata. Tuttavia, l’accesso all’indennità è subordinata dalla presenza di diverse condizioni, tra cui:

  • stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604. In possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • caregiver, impegnati nell’assistenza al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado o un affine di secondo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104). In possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • invalidità civile, superiore o uguale al 74%. In possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • lavoratrici gravose, in possesso di almeno 36 anni di anzianità contributiva e che abbiano svolto da almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette una o più delle seguenti professioni di cui all’allegato 3 della legge 234/2021;
  • Per gli operai edili individuati con i codici ISTAT presenti nell’allegato 3, come indicati nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro ( CCNL ) per i dipendenti delle imprese edili ed affini, per i ceramisti e per i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta il requisito dell’anzianità contributiva è ridotto ad almeno 32 anni.

Per le lavoratrici con figli, è possibile richiedere una riduzione di dodici mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni. .

A quanto ammonta la pensione anticipata a 63 anni di età?

L’INPS per questa tipologia di trattamento riconosce una rendita o indennità mensile fino a 1.500 euro, erogato per dodici mensilità all’anno. L’erogazione del beneficio spetta fino al perfezionamento dei requisiti previsti per la pensione di vecchiaia o altro trattamento ordinario.

Pensione anticipata ape sociale 2024: nuovi requisiti

Come detto sopra, nella bozza della Manovra 2024, l’Ape sociale verrebbe prorogata fino al 31 dicembre 2024, ma con diverse modifiche.

La prima porta al requisito anagrafico, che da 63 anni salterebbe a 63 anni e 5 mesi.

Il secondo cambiamento ruota sulla piena incumulabilità con i redditi di lavoro autonomo e dipendente. Tuttavia, verrebbero permessi i redditi prodotti da lavoro autonomo occasionale fino a 5mila euro annui lordi, contro gli 8.000 euro di reddito da lavoro da lavoro dipendente o parasubordinato e 4.800 euro da lavoro autonomo.

Infine, nel ddl non è presente la proroga che riguarda l’ampliamento della categoria “gravose” aggiunte dal 1° gennaio 2022. In sostanza, 23 lavori o professioni verrebbero esclusi dal beneficio: le 23 professioni indicate nell’allegato n. 3 di cui alla legge n. 234/2021, con un supplemento delle 15 già comprese nell’allegato C alla legge n. 232/2016 come modificato dalla legge n. 205/2017.

Dal 1° gennaio 2024, i lavoratori edili non potranno più godere del contributo agevolato di 32 anni; pertanto dovranno attendere più tempo per maturare il requisito contributivo.

In conclusione, la nuova Ape sociale sarà disponibile dal 2024 con i seguenti requisiti:

  • disoccupati, caregivers e invalidi: se soddisfatti 63 anni e 5 mesi di età e 30 anni di contributi;
  • lavoratori gravosi: se soddisfatti 63 anni e 5 mesi di età e 36 anni di contributi.