Arriva la nuova abilitazione per insegnare nella scuola con la partenza dei corsi per acquisire i crediti formativi universitari (Cfu). Cambia, dunque, la formazione degli aspiranti docenti, in linea con quanto si prevede, ai tempi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), per salire in cattedra. Oltre alla laurea, serviranno 60 crediti formativi universitari (Cfu) o accademici (Cfa).
Il restyling del percorso di abilitazione è partito con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di un mese fa, dopo un tira e molla legislativo iniziato durante l’estete del 2022 e la mancanza di integrazione dei due ministeri coinvolti, quello dell’Istruzione e del Merito (Mim) e quello dell’Università e della Ricerca (Mur).
Il provvedimento che disciplina il nuovo percorso di abilitazione per insegnare nella scuola stabilisce che vengano adottate le linee guida dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur). Tra le scadenze, quella del 10 novembre prossimo, giorno entro il quale le università e gli Afam dovranno presentare le proposte per lo svolgimento dei corsi.
Il percorso mira a far uscire dalle nuove abilitazioni gli aspiranti docenti che possano partecipare al nuovo concorso ordinario nella scuola, previsto per il 2024, e l’assunzione per l’anno scolastico 2024-2025.
Scuola, come saranno i nuovi crediti formativi Cfu e quando partono i corsi
Arriva il nuovo percorso di abilitazione per insegnare nella scuola. Oltre alla laurea, per partecipare ai concorsi ordinari degli insegnanti occorrerà aver conseguito 60 crediti formativi universitari (Cfu) o accademici (Cfa). In una fase di transizione che riguarderà i primi docenti formati nel 2024, si punterà a raggiungere i primi 30 crediti formativi, rimandando il conseguimento degli altri 30 dopo l’assunzione.
L’abilitazione universitaria riguarderà i docenti che si candidano a insegnare nelle scuole medie e superiori. Per le scuole dell’infanzia e primarie, invece, il titolo abilitante è ancora la laurea in Scienze della formazione primaria.
Le novità contenute nel Dpcm di settembre riguardano le il numero dei crediti necessari per insegnare e le modalità di svolgimento dei corsi. La partenza dei corsi, dopo la definizione da parte degli atenei delle proposte di svolgimento delle lezioni entro il 10 novembre 2023, è prevista per gennaio. Gli aspiranti insegnanti dovrebbero fare in tempo per partecipare al primo concorso ordinario nella scuola con le regole “light” del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Scuola crediti formativi Cfu, quando iniziano i corsi presso le università?
In base al nuovo sistema di abilitazione per insegnare nella scuola, dei 60 crediti formativi universitari 20 dovranno essere essere conseguiti mediante il tirocinio diretto e indiretto. Conti alla mano, per ciascun credito da tirocinio servono dodici ore di servizio in presenza.
Il precedente decreto sulla Pubblica amministrazione bis aveva fissato nella metà delle ore totali previste dai corsi il tetto di svolgimento delle lezioni on line. Anche in base a questo elemento, le università dovranno organizzare i propri percorsi di formazione.
Prova scritta e simulazione orale alla fine del percorso di formazione dei docenti
Una volta ottenuti i crediti, gli aspiranti docenti dovranno superare una prova finale costituita da un esame scritto e dalla simulazione di una lezione. Lo scritto riguarderà l’analisi critica di situazioni che si siano verificate nel corso del tirocinio, mentre la prova orale durerà 45 minuti e si baserà su un’attività didattica innovativa. Agli aspiranti docenti, per superare il percorso di abilitazione, è richiesta anche la frequenza del 70 per cento di ciascuna attività formativa.