Ci sono squadre che ti entrano nel cuore, esperienze che restano indelebili, città che diventano casa. Il Napoli ha rappresentato tutto questo, e molto di più, per Emanuele Calaiò. L’arciere, come lo avevano ribattezzato i suoi tifosi, è stato uno dei protagonisti principali della doppia promozione storica degli azzurri, che gli ha consentito la risalita dalla C alla A. Attaccante di razza, uomo del sud, ha segnato reti decisive ed è rimasto nel cuore dei partenopei. Per commentare il 2 a 2 di Napoli-Milan e le scelte di Garcia, Calaiò è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24.
Napoli-Milan e le scelte di Garcia, Calaiò a Tag24
Da 2 a 0 a 2 a 2, quella contro il Milan è stata per il Napoli una partita dal doppio volto. Una squadra allo sbaraglio nel primo tempo, capace però di risistemare la situazione nella ripresa. La crisi, che aveva portato quasi all’esonero di Garcia, stava per affacciarsi di nuovo, ma Politano e Raspadori hanno salvato, almeno per ora, la panchina del tecnico. La sensazione però è che gli azzurri non siano ancora tornati davvero al loro livello, e le difficoltà incontrate nei big match lo dimostrano. Per commentare il momento del Napoli, la partita con il Milan e la posizione di Garcia, Calaiò, che ha vestito la maglia del Napoli dal 2005 al 2008, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Un pareggio che sa quasi di vittoria, ma allo stesso tempo c’è delusione in casa Napoli. Tu come hai visto la sfida con il Milan?
“Per me valgono entrambe le cose. Da una parte è vero che questo pareggio è quasi una vittoria, perché dopo un primo tempo così brutto, recuperare contro una grande squadra come il Milan non era semplice. Il Napoli ci è riuscito, aggrappandosi alle giocate dei singoli, come spesso fa. Però è altrettanto vero che se Politano non si inventa quel gol, probabilmente parliamo di tutt’altra partita. Ammetto che mi è piaciuta la reazione dopo il 2 a 1, ma mi dispiace davvero troppo che la squadra di Garcia abbia regalato un tempo. I rossoneri avrebbero anche potuto dilagare”.
Quindi sei preoccupato per quanto visto nel primo tempo?
“Per forza c’è preoccupazione, il Napoli quando affronta squadre blasonate va in difficoltà. La colpa è un po’ di tutti. A fine primo tempo ho pensato che se il Napoli avesse perso malamente, Garcia avrebbe davvero rischiato l’esonero. Quest’anno è partito male e la colpa è un po’ di tutti. Dal mercato non è arrivato un sostituto di Kim che fosse all’altezza e manca qualcuno in grado di sostituire Politano. Non possiamo accontentarci di uno Zanoli che entra alto a destra gli ultimi 10 minuti e di calciatori inseriti in ruoli inventati. Società, allenatore e giocatori si dividono le colpe, ma Garcia ha la percentuale più alta. Il mister dall’inizio, anche nelle varie conferenze stampa, è stato spesso incoerente e nello spogliatoio non si è fatto ben volere. Il rapporto che c’era tra i giocatori e Spalletti lo scorso anno era tutta un’altra cosa e questo in campo si nota”.
Garcia è ancora in difficoltà?
“I calciatori sono spaesati, nervosi, si vede quando c’è maretta. E poi i cambi, anche a partita in corso, non mi piacciono e spesso sono incomprensibili. I tifosi, gli appassionati, gli addetti ai lavori, nessuno si aspettiamo che il Napoli vinca 4 o 5 scudetti di fila, ma quanto meno di vedere una squadra che possa dare continuità al progetto e al gioco. Questa squadra detiene il titolo, merita giocatori di livello e allenatori di livello. Non ci si può accontentare dei pareggi come quello di Genoa, né tanto meno di vedere la sostituzione Politano-Zanoli per difendere il pareggio in casa col Milan. Non mi riferisco solo a ieri, ma Garcia con i cambi che fa non riesce mai a cambiare volto al match. Inserisce gente fuori ruolo, Raspadori finalmente ieri lo abbiamo visto nel suo ruolo, ma in queste settimane è entrato addirittura al posto di Politano”.
A Proposito di Raspadori, Garcia ha detto che può giocare in tutti i ruoli dell’attacco. Quindi non sei d’accordo?
“Raspadori può fare il falso nove o giocare seconda punta, ma no, non può assolutamente giocare in tutti i ruoli dell’attacco. È come se a me, quando giocavo, mi facevi fare l’esterno, non esiste. Io capisco che magari De Laurentiis abbia chiesto a Garcia di vederlo più spesso per valorizzarlo, ma deve essere messo nelle condizioni di fare bene, nel suo ruolo. Altrimenti rischia di diventare controproducente. Penso che Raspadori stesso capisca bene che se gioca esterno o mezz’ala è penalizzato. Ora è in fiducia, lega il gioco, è un giocatore intelligente e ritrovato. Lo scorso anno, quando mancava Osimhen, lui e Simeone hanno fatto la differenza. È un attaccante forte, uno dei pochi gioielli italiani, ma deve giocare nel suo ruolo”.
Quindi questo Napoli non è da scudetto?
“Aspettavo la partita di ieri per avere un’idea chiara e adesso la risposta è no. Contro il Milan mi aspettavo delle risposte diverse. Se avesse vinto bene la partita o se avessi visto solo il secondo tempo sarebbe stato diverso e si sarebbe rilanciato in corsa scudetto, ma è evidente che l’Inter e forse anche i rossoneri, abbiano qualcosa di più. Se ripenso alla partita con la Lazio, al primo tempo con la Fiorentina, qualche preoccupazione mi viene. Penso che il Napoli debba pensare di arrivare tra le prime quattro e passare il turno in Champions, poi vediamo cosa succederà”.