Sono giorni che girano voci sulla pensione e prepensionamento del 2024. Le bozze della Manovra 2024 circolano molto rapidamente, quasi accavallandosi tra loro. Naturalmente, le variazioni sulle pensioni colpiscono sempre. Si rincorrono idee, si cerca di confermare parte delle misure già inserite nel cuore del sistema previdenziale.
Stavolta potrebbe essere quella buona, anche perché le attese si riducono. Quota 104 non passa, mentre ritorna Quota 103, ma se è vero come sembra, la misura non sarà la stessa del 2023. Vediamo insieme come si andrà in pensione nel 2024.
Pensione e prepensionamento 2024
Non dovrebbe servire a molto aspettare per capire quale sarà la misura pensionistica definitiva per il 2024. Il governo sembra aver trovato una quadra, con un ritiro dal lavoro a 62 anni di età, ma con un assegno calcolato esclusivamente con il sistema contributivo. Non solo, l’assegno mensile non dovrà risultare superiore a quattro volte il trattamento minimo vitale.
Certo, siamo passati dall’annuncio dell’uscita a 63 anni con tagli graduali del 9%, 6% e del 3%, al ritorno della misura Quota 103. Ma se è vero che questa è l’ultima versione della Manovra 2024, allora è lecito pensare che domani sarà possibile andare in quiescenza con le misure Quota 103, Opzione donna e Ape sociale. Vediamo come.
Quale sarà l’età pensionabile per le donne nel 2024?
Confermata Opzione donna, ma ancora modificata. Nel 2024, la pensione anticipata donna passerà da 60 a 61 anni di età con almeno 35 anni di contributi. Resta la possibilità di ottenere una riduzione sul requisito anagrafico di un anno con un figlio e due con due o più figli.
Opzione donna resta confermata per la categoria di lavoratrici meritevoli di tutela come: caregiver, invalide al 74% o licenziate da aziende in crisi.
Quanti contributi per Ape sociale 2024?
Per il 2024, le novità per l’anticipo pensionistico Ape sociale sono tante. La prima porta all’innalzamento del requisito anagrafico, che da 63 anni passa a 63 anni e 5 mesi. L’altra riguarda la cancellazione dell’ampliamento delle categorie di lavoratori gravosi riconosciuto nel biennio 2022-2023 dalla legge n. 234/2021 e dalla legge n. 197/2022. Pertanto, perderanno il diritto al prepensionamento 23 professioni, come ad esempio, i professori della scuola primaria e pre-primaria, magazzinieri, facchini, estetisti, portantini, artigiani, tecnici della salute e altre.
Il beneficio viene riconosciuto a coloro che si trovano in una particolare situazione, come la disoccupazione; i caregivers; l’invalidità civile di almeno il 74%; svolgono o hanno svolto attività gravose con un minimo di 30 anni di contributi, che diventano 36 anni per i lavoratori gravosi.
L’indennità ponte fino a 67 anni di età corrisponde a un importo massimo di 1.500 euro lordi al mese, senza 13esima e senza rivalutazione all’inflazione.
Quali sono le finestre per andare in pensione nel 2024?
Con la nuova Quota 103 si allungano le finestre d’uscita di 7 mesi per i privati e 9 mesi per i pubblici, anziché 3 e 6 mesi. L’uscita a 62 anni con 41 anni di contributi prevede il ricalcolo dell’assegno integralmente con il sistema contributivo.
Questo esclude i vantaggi prodotti dai versamenti fatti prima del 1996. Inoltre, l’assegno non potrà superare l’importo di 2.252 euro, considerando che l’importo liquidato non dovrà superare quattro volte il trattamento minimo.
Prepensionamento contributivo 2024: come sarà?
Infine, l’ultima novità in materia previdenziale riguarda le pensioni anticipate. Secondo il testo della bozza di Manovra, i lavoratori con una contribuzione versata integralmente nel sistema contributivo, quindi che non hanno maturato un’anzianità contributiva prima del 1996, potranno andare in pensione a 64 anni, a condizione che l’assegno risulti essere almeno 3 volte il trattamento minimo. Inoltre, per le lavoratrici con un figlio tale limite si riduce a 2,8 volte e 2,6 con due o più figli.