Conclusa la Battle of the Baddest, ovvero la battaglia dei più cattivi tra i campioni di pugilato e MMA Tyson Fury e Francis Ngannou, ripercorriamo alcuni dei momenti più interessanti della sfida tra pugilato e MMA

Ripercorriamo, tramite alcuni dei match più importanti, la lunga sfida sul ring tra il pugilato e l’MMA

Questa notte il peso massimo del pugilato Tyson Fury si è imposto come “The Baddest Man on the Planet” battendo il campione di MMA Francis Ngannou. Alla fine di un evento mediatico notevole, la giuria si è espressa così:

95-94 Francis Ngannou
96-93 Tyson Fury
95-94 Tyson Fury

La voce che risuona dagli speaker attorno al ring al centro della Freedom Arena sancisce così la vittoria, per split decision del pugile contro il fighter. Ma – considerando anche il momento in cui il combattente camerunense ha mandato al tappeto il Gipsy King britannico al terzo round – c’è chi ancora si sta chiedendo se il verdetto sia stato giusto. Possiamo farci un idea ammirando l’espressione di Ngannou una volta che l’arbitro alza il braccio del rivale. Ma ciò che ci interessa in questo articolo, sulla scia del grande match Battle of the Baddest, è ripercorrere la storia, tramite gli incontri più significativi dell’eterna lotta tra pugilato e MMA. Una lotta, una guerra tra due mondi opposti ma vicini, che ancora fa dibattere appassionati, addetti ai lavori e soprattutto chi la pratica. Può davvero definirsi equo un incontro in cui viene chiamato sul ring di pugilato un fighter proveniente da un’altra disciplina – in questo caso l’MMA – e gli viene chiesto di combattere con un pugile, quindi con chi è “padrone di casa”? Lo stesso discorso vale anche al contrario ovviamente. Molti si interrogano anche se ci sia davvero una base agonistica, sinceramente sportiva e genuinamente competitiva, nell’organizzare queste sfide oppure è tutto ormai dominato da una grande macchina commerciale pronto a pensare a qualsiasi cosa pur di generari lauti incassi?

Floyd Mayweather Jr. vs. Conor McGregor, ovvero The Biggest Fight in Combat Sports History

Forse non è stato il più bello, il più spettacolare, e magari nemmeno il più importante, ma c’è stato un momento in cui tutti, soprattutto quelli non proprio vicinissimi a queste due discipline, si sono accorti che un pugile e un fighter di MMA combattevano sullo stesso ring. E fu in occasione dell’incontro tra Floyd Mayweather Jr. e Conor McGregor, per quello che è stato ribattezzato come il The Biggest Fight in Combat Sports History andato in scena ad agosto 2017. Se ci ricolleghiamo a quanto scritto poche righe fa, riguardo copertura mediatica e incassi, il match tra le due star ha raggiunti livelli inimagginabili in precedenza, basti pensare al peso che hanno non solo sul quadrato ma anche sui social i due personaggi in questione: quasi trenta milioni per il pugile afroamericano su Instagram e quasi quarantasette milioni sempre su Instagram per il fighter di Dublino, Irlanda. Durante il combattimento, i due sfoderarano le loro caratteristiche peculiari: l’aggressività incnediare per McGregor e la tecnica impressionante di Mayweather, il cui vanto è sempre stato – esagerando un pochino – di non aver mai preso un colpo in volto in vita sua. Nell’incontro di pugilato categoria superwelter andato in scena alla T-Mobile Arena di Paradise, in Nevada, il 26 agosto 2017, Mayweather sconfisse McGregor al decimo round per KO tecnico. Ancora una volta il pugilato batte l’MMA.

Due anni fa invece, è andato in scena il Tribute to the Kings”, ovvero la sfida tra Julio César Chávez Jr. contro Anderson Silva. Quest’ultimo, considerato pressocchè all’unanimità come uno dei più grandi lottatori UFC di sempre, stava iniziando il suo percorso nella boxe e accettò così di combattere contro il detentore del titolo dei pesi medi WBC. Ed in questo incontro, per quanto per decisione non unanime, sarà Silva a spuntarla.

A volte può capitare invece, soprattutto nei primi casi, che i match siano di durata alquanto breve. Celebre il caso di James Toney contro Randy Couture. Era il 2010 e la stampa ribattezzò l’incontro come il Massacro di Boston. Da una parte il pugile Toney, dall’altra il celebre lottatore di MMA Couture, con quest’ultimo che si aggiudica la vittoria per sottomissione al primo round. Non durò molto di più la sfida tra il pugile Ray Mercer e Tim Sylvia (MMA): ma in questo caso il verdetto è stato opposto. Il 13 giugno 2009 Mercer vinse per KO sempre al primo round.