Cosa sono le Sponge Bombs, che Israele userà nei tunnel di Gaza? L’esercito di Difesa israeliano si appresta ad una nuova offensiva contro i miliziani di Hamas.

L’obiettivo è quello di recuperare il maggior numero di ostaggi che si ritiene siano nascosti all’interno della fitta rete di cunicoli sotto la città di Gaza. Oltre ad un sofisticato insieme di attrezzature radar e di termosensori, le truppe di Israele potranno contare sulle cosiddette Sponge Bombs.

Cosa sono le Sponge Bombs: come funzionano

Le Sponge Bombs non sono degli ordigni esplosivi, ma bombe chimiche. Con il loro utilizzo l’esercito di Israele vuole sigillare i varchi per rendere meno esteso lo sviluppo della rete di cunicoli sotterranei. In questo modo i miliziani di Hamas avranno meno possibilità di azione e di organizzare imboscate.

In italiano sono letteralmente traducibili in “bombe spugna” e infatti quando innescate creano un’esplosione chimica che fa espandere schiuma. Questo dispositivo si compone al suo interno di due sezioni contenenti due tipologie distinte di liquido.

Le due parti costituite in plastica sono divise da una componente in metallo. Quando quest’ultimo viene estratto, i due liquidi entrano tra loro in contatto e si innesca così la reazione chimica. I due liquidi danno origine ad una schiuma che tende rapidamente ad indurirsi e pertanto ostruisce il passaggio della galleria.

Il processo chimico è infatti molto simile a quello utilizzato in edilizia per la coibentazione e per l’isolamento termico nell’installazione delle finestre.

Possibili complicazioni

Israele dal canto suo non ha né confermato né smentito l’utilizzo di questa tecnica. Tuttavia l’impiego di queste armi potrebbe diventare un’efficace contromisura per impedire gli agguati da parte dei miliziani di Hamas e circoscrivere la loro posizione all’interno della vastissima rete di cunicoli.

È però noto che l’esercito di Israele disponga di questa arma. Infatti già nel 2021 le forze di difesa israeliane erano impegnate in alcune esercitazioni con le Sponge Bombs all’interno di un finto sistema di tunnel che riproducesse quelli di Gaza.

L’impiego di bombe spugna in un ambiente chiuso potrebbe causare però notevoli rischi agli stessi soldati dell’esercito israeliano. Ci sono infatti notevoli possibilità di complicazioni nel loro utilizzo. La miscela potrebbe non dare il risultato sperato, mentre la reazione chimica innestata potrebbe produrre esalazioni tossiche. Già in passato alcuni soldati israeliani avrebbero perso la vita a causa dell’errata gestione della miscela.

La tattica all’interno dei tunnel

Secondo le ultime informazioni trapelate, l’esercito di difesa di Israele ha già disposto diverse unità di ricognizione nella città di Gaza. Queste truppe sono dotate di sensori terrestri, radar a penetrazione del terreno e sofisticati sistemi di perforazione in modo da trovare facilmente i tunnel.

Attraverso poi dispositivi termici, i soldati di Israele potranno vedere nella totale oscurità dei tunnel, una volta azionate le bombe spugna. Gli spostamenti all’interno delle gallerie e l’individuazione dei nemici saranno possibili anche mediante l’uso di piccoli droni da ricognizione.

I miliziani di Hamas hanno tuttavia il vantaggio di conoscere alla perfezione lo sviluppo di questa fitta rete sotterranea. La realizzazione di questi tunnel infatti è iniziata già a metà degli anni ’90, ma è dal 2005 che Hamas ha avuto maggior libertà di azione grazie al ritiro dei soldati di Israele dalla città. Con l’espansione dei cunicoli, la rete sotterranea è ora conosciuta con il soprannome di “Metropolitana di Gaza”.

Ci sarebbero infatti diversi tipi di collegamenti sotterranei, alcuni dei quali con sviluppo di centinaia di chilometri e situati a 80 metri di profondità.

È probabile dunque che l’esercito di Israele stia organizzando una massiccia azione via terra in modo da attaccare Hamas all’interno di questa rete. Si ritiene infatti che i miliziani tengano gli ostaggi israeliani proprio in queste gallerie.