Resta un giallo l’omicidio di Pierina Paganelli, consumatosi in via del Ciclamino, a Rimini, la sera del 3 ottobre scorso. Per fare luce su quanto accaduto alla 78enne, uccisa con 29 coltellate sulla rampa d’accesso al garage del condominio in cui viveva, gli inquirenti si stanno concentrando sull’ambito familiare. Per questo nelle scorse ore avrebbero sequestrato il telefono cellulare della nipote 16enne della vittima: l’obiettivo è verificare l’alibi della madre Manuela Bianchi e dello zio Loris.
Omicidio di Pierina Paganelli a Rimini, cosa si cerca nel telefono della nipote 16enne
Attraverso l’analisi dello smartphone della giovane bisognerà capire se la madre e lo zio abbiano detto la verità su cosa fecero la sera dell’omicidio. Ascoltata in audizione protetta, agli inquirenti la 16enne aveva già riferito di ricordare che lo zio uscì dall’abitazione in cui lei vive insieme alla madre e al padre Giuliano Saponi – all’epoca ancora ricoverato a causa delle lesioni riportate dopo un incidente avvenuto a maggio – attorno alle 22.15.
Un orario che cozzerebbe con quello di alcune fotografie scattate dalla madre Manuela attorno alle 22.48/22.50 della stessa sera. Fotografie che ritrarrebbero il fratello della donna, Loris, disteso sul pavimento dell’abitazione, intento a giocare con il cane (che non compare negli scatti). Ciò che ci si chiede è se l’uomo non fosse effettivamente uscito di casa, per poi rientrare e costruirsi un alibi.
Nella sua casa di Riccione aveva detto di essere rientrato attorno alle 23.30. A quell’ora la sua auto sarebbe stata ripresa, in effetti, da una videocamera di sorveglianza installata nei pressi della sua abitazione. Ma c’è sempre la possibilità che non si trattasse di lui, visto che il volto che compare nel filmato non è riconoscibile.
Le indagini si concentrano sull’ambito familiare
Nel registro degli indagati del fascicolo d’inchiesta aperto dalla Procura per fare luce sul caso al momento non ci sono nomi. Eppure i sospetti degli inquirenti sembrano concentrarsi sulle persone che conoscevano bene la vittima: la nuora, il fratello e il padre Duilio Bianchi, già sottoposti ad accertamenti di vario tipo.
Fu la prima, la mattina del 4 ottobre scorso, a trovare il cadavere della 78enne e a dare l’allarme. Ai carabinieri disse di esserselo ritrovato davanti dopo essere scesa a recuperare l’auto per accompagnare la figlia a scuola. In un primo momento aveva pensato che l’anziana fosse caduta. Per questo sarebbe corsa a chiedere aiuto agli altri condomini, affinché l’aiutassero a rialzarla.
Una volta tornata sulla scena del crimine si sarebbe accorta che Pierina era morta. Con lei a quel punto c’era anche Louis Dassilva, l’uomo di origini senegalesi che, insieme alla moglie Valeria, vive nello stesso condominio della famiglia Paganelli-Bianchi e con cui la donna avrebbe intrattenuto una relazione extraconiugale.
Sembra che lo sapessero tutti, anche Pierina. Era stato l’ex marito Gianfranco a parlarne, dicendo:
Sapeva che sua nuora Manuela aveva un amante. Lo sapeva anche Giuliano, il marito, anche se non ne aveva mai voluto parlare apertamente.
Ci si chiede se non sia possibile che, proprio a causa di questi rapporti, ci fossero stati dei litigi, tra l’anziana e la famiglia della nuora. E se questi litigi non possano aver portato ad altro. Ospite della trasmissione televisiva “Quarto Grado”, venerdì sera Loris Bianchi aveva dichiarato di non nutrire alcun dubbio sulle persone che lo circondano, invitando il killer di Pierina a farsi avanti e a parlare. Che sia tutta una messinscena? Sono in tanti a pensarlo. Per ora, però, si tratta di congetture. Saranno le indagini a fare chiarezza sulla sua posizione e su quella degli altri sospettati, stabilendo se siano o meno coinvolti nel misterioso delitto.
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