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Gaza, ancora bombardamenti e carestia nella Striscia. L’ONU vota una risoluzione definitiva?

Dopo l’incontro previsto per lunedì scorso, ma saltato a causa di imprevisti e boicottamenti, l’ONU si riunirà nelle prime ore della giornata di oggi, 22 dicembre, per votare una risoluzione definitiva del conflitto. Nel frattempo, i civili lottano contro la carestia che ha colpito Gaza.

A Gaza, ancora bombardamenti nella notte. Ma ora i civili devono affrontare la carestia nella Striscia. L’ONU vota una risoluzione definitiva? Il Consiglio di sicurezza composto dai 15 membri ha rimandato la riunione per la votazione su una definitiva risoluzione del conflitto alle prime ore di oggi, venerdì 22 dicembre.

Blinken telefona a Gallant su ostaggi e aiuti

22:15
blinken gallant

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha avuto una conversazione telefonica “rara” con il ministro della Difesa Yoav Gallant.

I due hanno discusso in merito a “sforzi attivi” per garantire il rilascio degli ostaggi a Gaza e facilitare l’ingresso di maggiori aiuti umanitari nella Striscia, riporta il Times of Israel.

Blinken non chiama Gallant dal 16 ottobre, secondo il Dipartimento di Stato, in quanto il capo del Pentagono Lloyd Austin è normalmente il collegamento con il ministro della Difesa israeliano. Blinken ha parlato più spesso con il ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz, ma incrementare gli aiuti umanitari a Gaza è una delle priorità dell’agenda americana: il ministero Gallant ha una maggiore autorità su questo sforzo.

USA, Casa Bianca: “Iran implicato negli attacchi in Mar Rosso”

22:00

Secondo il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Adrienne Watson, l’Iran è stato “profondamente coinvolto” nella pianificazione degli attacchi dei ribelli Huthi dello Yemen contro le navi commerciali nel Mar Rosso.

Avrebbe fornito armi, finanziamenti, addestramento e anche un’ “intelligence tattica” per permettere gli attacchi lungo “un corridoio marittimo critico.”

Facendo riferimento all’intelligence americana (recentemente declassificata), Watson afferma che

il sostegno iraniano durante la crisi di Gaza ha consentito agli Houthi di lanciare attacchi contro Israele e obiettivi marittimi, sebbene l’Iran abbia spesso deferito l’autorità decisionale operativa agli Huthi. Dal 2015, l’Iran ha trasferito sistemi d’arma avanzati agli Houthi, compresi sistemi aerei senza equipaggio, missili da crociera da attacco terrestre e missili balistici che sono stati utilizzati in attacchi contro navi marittime, comprese navi commerciali senza legami noti con Israele, e in attacchi contro Israele da ottobre

spiega Watson. Senza il sostegno iraniano, conclude,

gli Huthi farebbero fatica a rintracciare e colpire efficacemente le navi commerciali. 

Hamas: “Risoluzione Onu un passo insufficiente”

20:48

Hamas ha dichiarato che la risoluzione dell’Onu è “un passo insufficiente”. In una dichiarazione di Al Jazeera si legge:
Durante gli ultimi cinque giorni l’amministrazione statunitense ha lavorato duramente per svuotare questa risoluzione della sua essenza e presentarla con questa formula debole, che sfida la volontà della comunità internazionale e dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite di fermare l’aggressione di Israele contro il nostro popolo palestinese indifeso.

Israele a Onu, ostaggi siano in cima agenda CdS

20.26

I 130 ostaggi, donne, bambini e anziani sono ancora detenuti a Gaza e non bisogna permettere che diventino una nota a piè di pagina“. Lo ha detto l’ambascitore israeliano all’Onu, Gilad Erdan, dopo il voto sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza per gli aiuti a Gaza.

Guterres, delude posizione Israele sui due Stati

19.26

Sono deluso dalla posizione di Israele sulla soluzione dei due Stati“.

Lo afferma il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, sul conflitto in Medio Oriente.

Per Guterres, che ha parlato subito dopo la risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, oggi l’unica via è “il cessate il fuoco umanitario“. Guterres lancia l’allarme: “L’allargamento del conflitto c’è già”.

L’Onu richiede aiuti umanitari ma niente tregua

18.32

A seguito di diversi negoziati, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha richiesto la consegna “su larga scala” di aiuti umanitari a Gaza, senza un cessate il fuoco immediato, a cui gli Usa si erano opposti.

Tajani: “A Roma riunione ministri Balcani occidentali”

17:57

I  ministri degli Esteri dei Paesi dei Balcani occidentali si riuniranno presto a Roma. Ci informa così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, alla fine della riunione con il primo ministro albanese, Edi Rama:

“Convocheremo al più presto una riunione a Roma con l’aiuto dei Paesi dei Balcani che sono gia’ parte dell’Unione europea. Tutti i Paesi dei Balcani rivestono per noi un ruolo di primaria importanza”.

Iran aiuta Houthi a indirizzare attacchi sulle navi

17:41

Il Wall Street Journal comunica che le forze paramilitari iraniane stanno aiutando gli Houthi ad attaccare le  navi commerciali che solcano  le acque del Mar Rosso.

Stando alla fonte, una nave iraniana delegata alla sorveglianza traccia i cargo e diffonde informazioni ai ribelli yemeniti, permettendogli di prendere d’assalto le navi che hanno  spento i transponder.

Il funzionario di sicurezza occidentale in anonimato riferisce:

“Gli Houthi non hanno la tecnologia radar per prendere di mira le navi. Hanno bisogno dell’assistenza iraniana. Senza di essa, i missili cadrebbero semplicemente in acqua”.

Da Libano piovono razzi su Israele: un soldato morto. Macron parla con al-Sisi per una possibile tregua

17:37

Momenti concitati al confine fra Israele e Libano. L’esercito israeliano rende noto che alcuni razzi sono stati sparati dal territorio libanese contro l’IDF. Un soldato di 19 anni è morto, mentre un suo commilitone è rimasto gravemente ferito.

Sul piano della politica internazionale il presidente francese Emmanuel Macron ha telefonato al presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi: al centro del colloquio la possibilità di trovare una tregua per il conflitto e di fornire di viveri e altri beni di prima necessità gli abitanti di Gaza.

L’Oxfam: “La carestia a Gaza è un crimine di guerra”

16:54

L’Oxfam Italia, per bocca di Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie, ha commentato duramente ciò che sta avvenendo attualmente a Gaza e la situazione precaria che la popolazione locale sta vivendo:

Lasciare la popolazione di Gaza senza acqua e cibo è un atto premeditato e costituisce un crimine di guerra del governo israeliano. La catastrofe umanitaria in corso è la prova inconfutabile che gli attacchi di Israele hanno portato al collasso il già fragile sistema alimentare nella Striscia

Il 90% della popolazione, pur salvandosi dagli attacchi, potrebbe morire di fame. Senza un immediato cessate il fuoco e un massiccio ingresso di aiuti, Gaza non potrà che finire nella morsa della carestia. È inconcepibile che nel 2023 la fame venga usata come arma di guerra contro donne, bambini, neonati, anziani e persone malate. L’orrore provato da ogni madre incapace di nutrire il proprio figlio è l’orrore che tutta Gaza oggi sta vivendo.

Per Pezzati è quindi necessario che i maggiori leader mondiali smettano di sostenere quella che è un’aggressione israeliana contro i palestinesi.

L’arcivescovo Gallagher: “Serve un negoziato al più presto”

16:54

L’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario della Santa Sede per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali, in un’intervista che uscirà domani su Avvenire ha affermato:

Siamo stati testimoni delle terribili atrocità del 7 ottobre, per le quali non c’è alcuna giustificazione, però abbiamo assistito anche a quello che è successo dopo. È necessario un negoziato prima possibile. Auspichiamo che questa guerra non dia origine ad altri conflitti religiosi e non si estenda ad altre parti del mondo.

Un altro ostaggio morto a Gaza: era stato ferito nell’attacco del 7 ottobre

15:41

Il Forum dei Parenti degli ostaggi israeliani a Gaza hanno annunciato che Gadi Haggai, 73 anni, è morto, mentre sua moglie Judi è ancora nelle mani dei terroristi di Hamas.

I due coniugi erano stati presi mentre un gruppo di terroristi aveva attaccato il kibbutz Nir Oz. Ad oggi sono 128 gli ostaggi ancora prigionieri a Gaza; si ritiene che una 20ina di persone sia morta.

L’UE darà all’Autorità palestinese 118 milioni di euro

15:34

La Commissione europea ha annunciato che, a stretto giro di posta, l’UE darò 118 milioni di euro all’Autorità nazionale palestinese. Lo scopo è permettere il pagamento dei sussidi alimentari per la popolazione a Gaza e degli stipendi arretrati dei funzionari pubblici in Cisgiordania.

Spari dell’esercito israeliano a Jenin: feriti due palestinesi

13:00

Le forze di occupazione israeliane hanno ferito e arrestato due palestinesi. Altri due invece sono stati arrestati nella città di Barta’a, a sud-ovest di Jenin, in Cisgiordania, secondo fonti locali.

Drone israeliano bombarda campo profughi: due morti

12:10

Un drone israeliano ha bombardato il campo profughi di al-Bureij.

Nel bombardamento sono state uccise due palestinesi, a quanto riferisce Al Jazeera. Nell’attacco sono state ferite altre persone.

Scontri a Gerusalemme

11:39

“Bombe sonore” si sono sentite a Gerusalemme Est, dove sono in corso degli scontri fra esercito israeliano e miliziani di Hamas.

Una giornalista di Al Jazeera ha dichiarato: “Ci sono stati molti scontri e, per la prima volta, non solo in un’area, ma fuori da diverse porte che portano alla città vecchia“.

Un video diffuso sui social mostra soldati israeliani a cavallo che scacciano i fedeli dalla Porta dei Leoni, una delle sette porte della Città Vecchia di Gerusalemme.

Negli scontri in diverse aree della Striscia sono morti due soldati israeliani, mentre altri due sarebbero rimasti feriti.

Dal 7 ottobre, sono almeno 20 mila i palestinesi uccisi negli attacchi israeliani, mentre le vittime degli attacchi di Hamas contro Israele è di circa 1.140 morti.

Rinviata di nuovo la votazione dell’ONU. Crosetto: “L’Italia vuole il cessate il fuoco”

11:23

Ennesimo rinvio quello di oggi della votazione dell’ONU su una definitiva risoluzione del conflitto fra Israele e Hamas.

Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha risposto ad alcune domande dei giornalisti a margine della visita al centro sportivo ex Delphinia di Caivano.

Noi siamo tra i Paesi che hanno chiesto il cessate il fuoco c’è bisogno di riportare a Gaza umanità, diritto internazionale e rispetto per i cittadini che non fanno parte dell’organizzazione terroristica Hamas“, le sue parole in commento alla situazione nella Striscia.

E conclude: “È il momento in cui bisogna lasciare spazio alla politica. Noi che abbiamo avuto sempre questa posizione di rispetto nei confronti dei cittadini palestinesi, lo ribadiamo oggi con più forza“.

Israele attacca obiettivi di Hezbollah in Libano

10:58

L’IDF ha attaccato alcuni obiettivi di Hezbollah in Libano.

Gli attacchi degli aerei israeliani hanno preso di mira alcuni siti militari e infrastrutture, in risposta alla raffica di 24 razzi lanciata questa mattina verso il sud di Israele.

Bombe su Jabalia: 50 feriti, morti 16 membri della famiglia del direttore generale del Ministero della Sanità

10:09

Dopo il bombardamento di Jabalia, sale a 50 il numero dei feriti, mentre sarebbero almeno 16 persone della famiglia al-Bursh rimaste uccise. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Shehab.

A Gaza City, altri nove palestinesi sono stati uccisi a seguito di un bombardamento nella zona di Abu Iskandar, nel quartiere di Sheikh Radwan, lo annuncia Quds News Network.

Arrestati 8 membri dello staff medico a Jabalia

09:41

La Società della Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS) ha dichiarato che le forze israeliane hanno rilasciato alcuni dei loro paramedici, volontari e donne che erano stati arrestati ieri sera nel centro ambulanze di Jabalia.

A riferirlo il giornale Al Jazeera. Alcuni sono stati “picchiati e torturati”, ha dichiarato la Società su X, aggiungendo che le forze israeliane continuano a detenere otto membri del personale medico.

E aggiunge: “I soldati dell’occupazione hanno distrutto il dispositivo centrale di comunicazione radio e hanno distrutto tutte le ambulanze presenti nella sede“.

Il direttore generale del Ministero della Sanità ferito gravemente in un attacco israeliano

09:35

Negli ultimi bombardamenti, in particolare nella parte nord di Rafah, almeno sei persone sono morte. 

Ma si teme che ci siano ancora persone sotto le macerie. Invece a Khan Younis, sono stati bombardati costantemente tutti i campi profughi della Striscia di Gaza centrale – Bureij, Maghazi e Nuseirat.

Stessa cosa nel nord della Striscia: la città di Jabalia e il campo profughi di Jabalia, insieme al quartiere settentrionale di Gaza City sono stati presi di mira e distrutti.

Nei bombardamenti il direttore generale del Ministero della Sanità, Munir al-Bursh, rifugiato nella casa della sorella, è stato gravemente ferito. 

Feriti anche gli altri membri della sua famiglia, mentre la figlia è rimasta.

Sale il bilancio dei feriti delle ultime incursioni in Cisgiordania

09:29

Due palestinesi sono stati feriti durante le incursioni all’alba delle forze israeliane nella città di Halhul.

Lo riportano alcune fonti locali, mentre WAFA riferisce che i due uomini sono stati feriti dopo che i soldati israeliani hanno aperto il fuoco con munizioni vere contro un gruppo di giovani manifestanti palestinesi.

L’IDF ha anche sequestrato 31 veicoli ai loro proprietari palestinesi nella città di Surif, a nord-ovest di Hebron, secondo Wafa.

Incursioni separate sono state condotte anche nelle seguenti aree:

  • Città di Tubas
  • Città di Qalqilya
  • Città di Deir Abu Daif, Jalboun, a est di Jenin
  • Città di Jalqamous, a nord-est di Jenin.

USA: sindacati in protesta per Gaza a New York

09:24

I sindacati statunitensi si riuniscono per Gaza a New York. In migliaia chiedono un cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza.

I manifestanti, che riuniti fuori dalla biblioteca pubblica di New York, hanno marciato nel centro della città e hanno anche denunciato tre funzionari eletti della città: il senatore Chuck Schumer, la senatrice Kirsten Gillibrand e il deputato Hakeem Jeffries.

I politici sono accusati di aver accettato donazioni dall’American Israel Public Affairs Committee (AIPAC), che sostiene la guerra.

Nuove occupazioni in Cisgiordania da parte di Israele

09:18

Si sono verificate nuove incursioni dell’esercito israeliano nella Cisgiordania occupata. L’IDF ha preso d’assalto altre comunità palestinesi in Cisgiordania, tra cui:

  • Deir Abu Daif, a est di Jenin
  • Tubas, a nord-est di Nablus

Secondo quanto riporta Il Club dei prigionieri palestinesi le forze israeliane hanno arrestato più di 4.655 palestinesi nel territorio dal 7 ottobre.

Suona l’allarme razzi in Israele

09:12

Sembra che una raffica di razzi verso il nord di Israele siano stati segnalati dai militari israeliani stanziati in Libano. 

Le prime informazioni parlano di circa 20 razzi o più, ma fino ad ora non sono stati segnalati feriti o danni.

L’esercito israeliano cattura armi a Gaza, colpiscono tunnel e cellule terroristiche

09:05

L’IDF ha dichiarato che le truppe della 646esima Brigata Paracadutisti di Riserva hanno localizzato un deposito di armi e lanciarazzi a lungo raggio utilizzati nei recenti attacchi contro Israele.

Nel frattempo, la 7a Brigata che si trova a sud di Gaza, a Khan Younis, ha localizzato armi all’interno di case residenziali.

Situazione analoga a Shati, nella città di Gaza, dove l’esercito israeliano ha fatto irruzione in una scuola e ha trovato armi.

Gli ingegneri da combattimento israeliani hanno localizzato e distrutto un tunnel utilizzato da Hamas.

I jet da combattimento che sorvolano l’area hanno colpito un agente di Hamas e altre cellule sono state prese di mira nella Striscia.

Netanyahu: “L’Egitto accolga i palestinesi”

07:42

Il premier Netanyahu ha chiesto a Biden di fare pressione sul Cairo affinché accetti parte dei civili palestinesi di Gaza.

Lo riporta il Washington Post, ma la Casa Bianca ribadisce che per l’Egitto è una soluzione impraticabile.

Gaza piagata dalla carestia

07:35

Mentre continuano i bombardamenti nella Striscia, quasi un quarto della popolazione soffre la carestia.

Attesa nelle prossime ore la decisione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per sbloccare la situazione e aumentare gli aiuti umanitari.

Ma Gaza è dilaniata dalla crisi umanitaria: mezzo milione di persone stanno affrontando la carestia. Nelle prossime sei settimane tutti i 2,4 milioni di abitanti rischiano di ritrovarsi nella stessa situazione.

Dagli USA: “Pronti a votare la risoluzione”

07:32

Abbiamo la risoluzione e siamo pronti a votarla”.

Con queste parole, l’ambasciatrice americana presso le Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield, ha annunciato la possibile risoluzione definitiva del conflitto.

La bozza è una risoluzione forte che ha il pieno sostegno del gruppo arabo e che garantisce assistenza umanitaria” ha concluso.

Egitto: “Serve nominare inviato speciale”

07:30

Nella seduta dell’ONU, l’Egitto ha proposto che il segretario generale nomini un inviato speciale, esterno alla regione, che si occupi di super visionare il meccanismo degli aiuti umanitari inviati a Gaza.

Consiglio di sicurezza si riunisce a porte chiuse

07:16

Il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha fissato una riunione in queste ore a porte chiuse per discutere della risoluzione sulla cessazione delle ostilità tra Israele e Hamas.

Il testo della bozza non è ancora approvato da tutti gli Stati membri. Continue, infatti le modifiche apportate. Per la bozza redatta dagli Emirati Arabi Uniti non è stata trovata la formula giusta che consenta al Consiglio di approvarla.

Nuovo progetto di risoluzione: chieste misure urgenti

Il nuovo progetto di risoluzione chiede “misure urgenti per consentire immediatamente un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli e anche per creare le condizioni per una cessazione duratura delle ostilità“.

Nel testo non si parla più della cessazione urgente e duratura delle ostilità. Eliminata anche la richiesta di sospendere le ostilità per qualche settimana.

Abbiamo lavorato duramente e diligentemente questa settimana con gli Emirati, con altri, con l’Egitto, per arrivare ad una risoluzione che possiamo sostenere“, ha dichiarato l’ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield.

E aggiunge: “Il progetto di risoluzione non viene indebolito. Il progetto di risoluzione è molto forte, pienamente sostenuto dal gruppo arabo”.