Riguardo ai lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione agevolati con il superbonus, in vista della chiusura dell’anno ci si chiede se sia possibile detrarre in dieci anni i costi sostenuti durante il 2023. La domanda nasce dal fatto che i costi del 2022 beneficiano di questa opzione per effetto di quanto consente la legge di conversione del decreto 11 del 2023, il provvedimento che, di fatto, ha bloccato la cessione del credito d’imposta e l’applicazione dello sconto in fattura.
Il caso è quello di un committente che abbia fatto svolgere dei lavori agevolati con il superbonus 110% su un’unità abitativa di un condominio. L’applicazione del bonus al 110% per le spese sostenute nel 2023 è possibile perché il condominio ha adottato la relativa delibera entro il 18 novembre 2022 (giorno di scadenza per presentare la certificazione di inizio dei lavori (Cila) entro il 31 dicembre 2022.
Superbonus detrazione costi 2023, quando si può per le spese del 2023
A queste condizioni, il committente dei lavori agevolati dal superbonus al 110% cercherà di estendere la possibilità di detrarre in dieci anni, anziché in quattro anni come prevede il decreto legge 34 del 2020, il beneficio fiscale derivante dagli interventi effettuati. Le spese agevolate riguardano, pertanto, l’anno 2023 periodo entro il quale l’impresa prevede di terminare tutti gli interventi.
Tuttavia, ad oggi la possibilità di procedere con una detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi allungata a dieci anni risulta esclusa. Infatti, tale opzione è prevista per le spese sostenute nel 2022 per effetto di quanto prevede la legge di conversione del decreto 11 del 2023. In base al testo normativo, il committente ha la possibilità di scegliere, sui costi sostenuti nel 2022, la detrazione fiscale in dieci anni o quella in quattro anni.
Pertanto, sia pure nella eventualità che il committente abbia adottato la delibera condominiale entro il 18 novembre e presentato la Cila entro la fine dello scorso anno, non si potrà procedere con la detrazione estesa da quattro a dieci anni. Tuttavia, se i lavori sull’unità abitativa del condominio sono iniziati entro il 16 febbraio 2023, il committente può utilizzare sia la cessione del credito d’imposta che l’applicazione dello sconto in fattura.
Superbonus detrazione costi 2023, le alternative a cessione crediti e sconto in fattura
L’allungamento delle rate di detrazione fiscale del superbonus per i costi sostenuti nel 2023 potrebbe essere introdotto dalla legge di Bilancio 2024. Si tratta di una delle opzioni che sono state fatte nelle ultime settimane per agevolare i committenti e le imprese nei lavori edilizi, anche per effetto della limitata circolazione di bonus e crediti d’imposta.
La legge numero 38 del 2023, di conversione del decreto 11 del febbraio scorso, ammette alla detrazione fiscale in dieci anni le spese sostenute nel 2022. Tale opzione, alternativa rispetto alla detrazione in quattro anni, deve essere fatta valere nella dichiarazione dei redditi del 2024 anche se riferita all’anno di imposta del 2023.
Si tratta di un anno di rimando al quale perviene la legge 38 rispetto alla dichiarazione dei redditi del 2023, documento nel quale, invece, può essere fatta valere la normale detrazione fiscale, ovvero quella di quattro anni. Ecco le istruzioni per la compilazione del modello 730 del 2024 con le spese del superbonus riferite all’anno 2022 e 2023.
Bonus edilizi, come utilizzare le agevolazioni sui costi del 2022 e 2023
Una volta scelta la detrazione in dieci anni non si può più tornare indietro. Diversamente, non si può scegliere la detrazione in dieci anni nella dichiarazione dei redditi del 2023. Oltre al superbonus, i committenti possono scegliere la detrazione fiscale allungata anche per il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche del 75 per cento e per il sismabonus, sempre in merito alle spese rientranti nell’anno 2022.