Cosa sono le ragadi anali e quali le cause, con tutti i sintomi da riconoscere. Il tutto con un occhio attento alle possibili cure.

Che cosa sono le ragadi anali?

Le ragadi anali rappresentano una condizione comune e spesso dolorosa caratterizzata da piccole ulcere o lacerazioni nella mucosa dell’ano. Queste lesioni sono solitamente causate da traumi locali durante l’evacuazione, spesso dovuti a stitichezza, diarrea o a uno sforzo eccessivo durante il passaggio delle feci.

Quali sono le cause associate?

La comprensione delle cause è fondamentale per prevenire e gestire efficacemente questa condizione.

Le ragadi anali possono essere causate da una serie di fattori, tra cui:

  • Stitichezza: le feci dure e secche possono aumentare la pressione sull’ano durante l’evacuazione, causando lacerazioni nella mucosa anale.
  • Diarrea: l’eccessiva liquidità delle feci può irritare la zona anale e favorire la formazione di ragadi.
  • Traumi meccanici: uno sforzo eccessivo durante l’evacuazione o l’introduzione di oggetti estranei nell’ano possono provocare danni alla mucosa e favorire lo sviluppo di ragadi.
  • Infezioni: alcune infezioni della zona anale, come le infezioni da lieviti o da batteri, possono causare irritazione e danneggiare la delicatezza dei tessuti, facilitando la formazione di lesioni.
  • Condizioni croniche: malattie come il morbo di Crohn, la colite ulcerosa o la sindrome dell’intestino irritabile possono aumentare il rischio di svilupparle a causa dell’infiammazione cronica dell’area anale.
  • Traumi da parto: durante il parto, le donne possono sperimentare lesioni nell’area anale a causa della pressione esercitata durante il passaggio del feto attraverso il canale del parto.

Quali sono i sintomi delle ragadi anali?

Questi sintomi possono causare disagio significativo e influire negativamente sulla qualità della vita quotidiana. È importante riconoscere tempestivamente i segnali della presenza di questa condizione per poter intraprendere un trattamento tempestivo e adeguato.

Dolore acuto durante l’evacuazione

Uno dei sintomi più comuni delle ragadi anali è rappresentato dal dolore acuto e intenso avvertito durante l’evacuazione. Questo dolore può variare da lieve a grave e può persistere anche dopo l’atto della defecazione, provocando una sensazione di bruciore e disagio nell’area anale.

Sanguinamento rettale

Possono causare sanguinamento rettale, che di solito si presenta sotto forma di tracce di sangue visibili sulla carta igienica o sulle feci. Questo sanguinamento è spesso associato all’irritazione e alla rottura dei vasi sanguigni nella zona anale a causa delle lacerazioni presenti.

Prurito intorno all’ano

Un altro sintomo comune è rappresentato dal prurito persistente e fastidioso intorno all’ano. Questo prurito è causato dall’irritazione dei tessuti circostanti e può peggiorare a causa del contatto con le feci durante l’evacuazione.

Secrezione di muco

Possono essere associate alla secrezione di muco dalla zona anale. Questa secrezione può variare da lieve a moderata e può causare un’ulteriore irritazione della pelle, aumentando il disagio e il fastidio associati alla condizione.

Contrazioni muscolari involontarie

In alcuni casi, le ragadi anali possono provocare spasmi o contrazioni muscolari involontarie nell’area anale, noti come tenesmo. Queste contrazioni possono causare ulteriore dolore e disagio, complicando ulteriormente la defecazione e influendo negativamente sul comfort generale.

Cure e a chi rivolgersi

Le ragadi anali rappresentano una condizione che richiede una corretta valutazione e gestione medica per garantire un trattamento efficace e tempestivo. In caso di comparsa dei sintomi associati è consigliabile rivolgersi a un medico specialista per una diagnosi precisa e un piano terapeutico mirato.

Il medico specialista da consultare è il proctologo, un esperto nel trattamento delle patologie dell’ano e del retto. Il medico valuterà attentamente i sintomi, eseguirà un esame fisico dettagliato e, se necessario, potrà richiedere ulteriori test diagnostici, come l’esame rettale digitale o la sigmoidoscopia, per confermare la diagnosi e valutare l’entità delle lesioni.

Le cure per le ragadi anali dipendono dalla gravità e dalla persistenza dei sintomi. Nei casi lievi, il trattamento può includere modifiche dello stile di vita, come l’aumento dell’assunzione di fibre e liquidi, per prevenire la stitichezza e favorire una corretta evacuazione. L’utilizzo di creme topiche contenenti anestetici locali o vasodilatatori può aiutare a ridurre il dolore e favorire la guarigione delle lesioni. Inoltre, i bagni caldi con acqua tiepida possono contribuire a ridurre l’irritazione e il dolore nell’area anale.

Nei casi più gravi o persistenti, il medico può consigliare interventi chirurgici mirati, come la fissurectomia o la fissurotomia, per rimuovere il tessuto cicatriziale e favorire la guarigione delle ragadi.