Uno dei progetti più originali in assoluto, in ambito crypto, è rappresentato da IOTA. Questa criptovaluta, infatti, sin dal suo esordio si è proposta come la possibile soluzione ad un’esigenza reale, quella rappresentata dalla miriade di piccoli pagamenti in ambito IoT (Internet of Things). Un settore che, nel prossimo futuro, dovrebbe dare vita ad una espansione estremamente rilevante, valorizzando di conseguenza tutto ciò che gli ruota intorno.

Per dare una risposta concreta alle stesse, però, non si è limitata a copiare le caratteristiche tecnologiche di altre blockchain, ma ha dato vita a standard completamente originali. In tal modo è riuscita a calamitare l’attenzione e il consenso di un gran numero di addetti ai lavori e investitori, in particolare quelli alla costante ricerca di asset promettenti. Come IOTA, appunto.

IOTA: cos’è e come funziona

Il punto da cui partire è proprio la missione che si prefigge IOTA: fare da propellente per le innumerevoli transazioni che caratterizzano l’Internet of Things. Per capire di cosa si stia parlando bastano i dati raccolti in Italia dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano per il 2021. Proprio da essi si deduce come nel nostro Paese l’IoT abbia raccolto 7,3 miliardi di euro, evidenziando una crescita pari al 22%. Altri dati, raccolti a livello mondiale, indicano poi in 20,4 miliardi il numero dei dispositivi di questo genere già presenti nella realtà, nel 2024.

Si tratta di dati estremamente rilevanti, tali da fa comprendere come IOTA abbia grandi potenzialità collegate proprio all’intenzione di servire i micropagamenti del settore. Per farlo, i suoi sviluppatori hanno approntato un sistema che si fonda su Tangle, un sistema di nodi cui spetta il compito di confermare le transazioni. In pratica, non esiste una blockchain, segnando una differenza fondamentale con le altre criptovalute.

Non esistendo una blockchain, non ci sono dunque mining e commissioni. In pratica, IOTA è in grado di processare micro-transazioni senza che le stesse prevedano queste ultime. Nessun’altra valuta virtuale lo può fare. Chi usa il sistema paga cifre minime, che sono impossibili quando occorre pagare le commissioni spettanti ai minatori per il lavoro prestato all’interno di una blockchain. Proprio questo è il punto centrale che sta sospingendo le fortune di IOTA.

Le prospettive di IOTA

IOTA, quindi, non è un token di carattere speculativo, come può essere ad esempio Bitcoin. Viene scambiato nelle piattaforme come altre crypto, ma non si prefigge di trarre vantaggio dal trading, quanto dal fatto di rappresentare la risposta ad un’esigenza. Considerato quanto abbiamo ricordato sullo sviluppo dell’Internet of Things, è legittimo pensare che una risposta come quella proposta possa promuoverne una grande diffusione nell’immediato futuro.

A testimonianza di come le ambizioni dell’azienda siano fondate, occorre a questo punto sottolineare come dietro a IOTA si muovano non poche aziende di primo piano dell’economia digitale e reale. A partire da Microsoft, Huawei, Facebook, Cisco, Ubuntu Canonical, Bosch e Innogy. Ma, soprattutto da Foxconn, l’azienda che produce praticamente ogni tipo di dispositivo elettronico di alta fascia attualmente utilizzato.

Non è complicato pensare che queste società abbiano ravvisato in IOTA una notevole occasione per allargare il proprio giro d’affari ad un mercato potenzialmente straordinario come quello dell’Internet of Things. Un dato di fatto tale da far comprendere le grandissime potenzialità del progetto.

Come potrebbe andare IOTA nel 2024?

Se le prospettive di IOTA appaiono straordinarie, occorre però sottolineare come nel corso degli ultimi mesi il token abbia risentito come e più di altri del clima di sfiducia innescato dal crypto winter. Al momento, infatti, si trova al 77° posto nella classifica relativa al valore di mercato del settore, non potendo quindi godere di adeguata esposizione mediatica.

Considerato come lo stesso mercato stia in questi giorni mandando precisi segnali, spingendo molti osservatori a vaticinare la fine della crisi e una schiarita, che potrebbe essere consolidata dall’imminenza del quarto halving di Bitcoin, non ci sarebbe eccessivamente da stupirsi se anche IOTA riuscisse a correre e consolidare il suo prezzo. I segnali ci sono tutti e si vanno a saldare ad una crisi economica sempre più seria. Tale da spingere gli investitori a cercare occasioni di investimento connotate da reali potenzialità. Una connotazione che non manca di certa a IOTA.