Spuntano dettagli sulla legge di Bilancio 2024 che, oltre al capitolo delle pensioni, contiene un ampio ventaglio di misure sugli stipendi, a partire dai bonus sulle retribuzioni del 2024. Aumentano le retribuzioni di chi lavori in bar e ristoranti con l’applicazione di una flat tax, più conveniente dal punto di vista delle tasse da pagare sulle ore di lavoro di notte e nei giorni festivi.
Si tratta di una sperimentazione che era stata già effettuata la scorsa estate per i lavoratori del settore del turismo. Non ci sarà, invece, la detassazione della tredicesima mensilità nel 2024. Sparisce dalla legge di Bilancio 2024, dunque, questa ipotesi che, addirittura, era circolata anche per la detassazione della tredicesima del prossimo mese di dicembre.
Sugli importi verrà applicato solo uno sconto contributivo limitato, corrispondente al taglio effettuato nella prima metà dell’anno 2023 sulle buste paga dei lavoratori alle dipendenze. Il governo punta a presentare il testo definitivo della legge di Bilancio 2024 in tempi rapidi. Secondo il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, il testo potrebbe approdare in Senato già nei primi giorni della prossima settimana, lunedì o martedì.
Bonus stipendi 2024 a chi lavora in bar e ristoranti
Novità in arrivo nella bozza della legge di Bilancio 2024 in merito ai bonus da applicare nelle buste paga e negli stipendi nel prossimo anno. In primis per l’ampliamento della platea della flat tax al 15 per cento della retribuzione lorda per chi lavori di notte oppure nei giorni festivi.
Anche i lavoratori di bar e ristoranti– quindi, tutti coloro che sono addetti a esercizi di somministrazioni di alimenti e di bevande – sono beneficiari di questa misura di detassazione che consente di beneficiare di un aumento dello stipendio in busta paga. Il decreto “Lavoro” del 1° maggio 2023 aveva stabilito che il meccanismo di detassazione dovesse avvenire ai lavoratori dipendenti delle strutture turistiche e alberghiere.
Il bonus sarà applicato da gennaio a giugno del 2024 per i lavoratori che abbiano retribuzioni non eccedenti ai 40mila euro all’anno.
Bonus stipendi 2024, salta la detassazione e l’aumento della tredicesima di dicembre
Non ci sarà, invece, il taglio delle tasse sulla tredicesima mensilità nel 2024 (oltre che nel 2023). La bozza della legge di Bilancio del prossimo anno non contiene, infatti, questa novità che avrebbe consentito di avere una tredicesima più pesante per effetto dell’applicazione del bonus contributivo. Tale bonus si concretizza nel taglio dei contributi a carico del lavoratore dipendente del 7 per cento per retribuzioni fino a 25.000 euro al lordo, pari a 1.923 euro lordi al mese, e del 6 per cento per le retribuzioni tra i 25.000 e i 35.000 euro lordi all’anno, pari a stipendi al lordo tra i 1.923 e i 2.692 euro al mese.
Le tredicesime, quindi, potranno godere di un taglio più limitato dei contributi. Infatti, sia la tredicesime di dicembre prossimo che quella del 2024, godranno di un bonus contributivo del 2% e del 3% secondo i tetti di retribuzione sopra indicati. Tali percentuali corrispondono ai tagli dei contributi a carico dei lavoratori alle dipendenze applicati nelle buste paga da gennaio a giugno del 2023, secondo quanto stabiliva la scorsa legge di Bilancio.
Taglio del cuneo contributivo e riforma fiscale Irpef, ecco quanto si risparmia
La misura del taglio del cuneo contributivo si accompagnerà, nel 2024, alla riforma fiscale nella parte in cui si prevede la riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre. Con questa riduzione, si accorpano i redditi fino a 28mila euro, tassati all’aliquota del 23%, due punti in meno per chi dichiara redditi tra 15.001 e 28mila euro rispetto al 2023.
I risparmi di questa operazione consistono in circa 40 euro per ogni 2.000 euro di reddito aggiuntivo a chi supera i 16mila euro di retribuzioni lorde all’anno. Il massimo del taglio di imposte si raggiunge a partire dai 28mila euro di reddito (260 euro all’anno).