È di poche ore fa la notizia di un accordo riguardo alle conclusioni del Consiglio europeo in corso a Bruxelles. La dichiarazione dei 27 leader si muove a sostegno di una risoluzione della crisi in Medio Oriente, evidenziando la necessità di trovare al più presto una soluzione duratura. Soprattutto, si sottolinea il bisogno di aprire nell’immediato corridoi umanitari per evitare un aumento esponenziale del numero di vittime.

Riguardo a questa presa di posizione Ue si è espresso l’ambasciatore palestinese che si trova presso l’Unione Europea, definendo ambiguo l’accordo raggiunto.

“La posizione ufficiale dell’Europa nei confronti dell’aggressione a Gaza non è stata all’altezza delle richieste del suo popolo, il popolo europeo, che condanna le uccisioni di bambini. La grande divisione interna all’Unione è causata da un cieco pregiudizio a favore di Israele.”

Guerra in Medio Oriente, ambasciatore palestinese in Ue: “Accordo contrario alle aspirazioni degli stessi popoli europei”

Le parole dell’ambasciatore palestinese, Abdalrahim Alfarra, sono state riportate da un quotidiano egiziano, Al Qahera News. Le dichiarazioni sono forti perché mettono in evidenza un sostanziale immobilismo dell’Europa, fautrice sì di una presa di posizione comunitaria ma con pochi esiti nel concreto.

Una dichiarazione sul tema è arrivata anche dal premier spagnolo Pedro Sanchez, riguardo alla possibilità che Israele sia effettivamente violando il diritto internazionale per quanto riguarda le azioni su Gaza.

“Penso che sia legittimo porsi questa domanda dopo aver visto le immagini, la sofferenza e lo sfollamento di oltre un milione di persone da tre settimane,”

Blinken annuncia sanzioni USA verso entità legate ad Hamas

La presenza degli Stati Uniti è costante nella questione in Medio Oriente, sia tramite la figura di Joe Biden, presidente in carica, sia mediante Antony Blinken, sottosegretario di Stato. Egli ha riportato la notizia di sanzioni a otto individui e 4 entità che sono riconducibili alle attività di Hamas, comprese persone che sono state facilitatrici nella campagna portata avanti da Hamas in connessione all’evasione delle sanzioni già precedentemente imposte.