I quattro ultras dello Slavia Praga arrestati ieri, giovedì 26 ottobre 2023, a Roma dovranno allontanarsi dalla Capitale in meno di 24 ore. Per loro è stato previsto anche il divieto di dimora in città. Le decisioni sono state prese questa mattina dopo un’approfondita analisi di quanto si è verificato lo scorso pomeriggio nella zona di via Cavour, prima della partita di Europa League tra i giallorossi e i cechi.
Ultras Slavia Praga arrestati a Roma: cos’è successo
Sono finiti in manette quattro tifosi della squadra della Repubblica Ceca. Gli ultras dello Slavia Praga sono stati arrestati a Roma nel pomeriggio di ieri, giovedì 26 ottobre 2023, per resistenza e per violenza a pubblico ufficiale. Gli atti contestati si sarebbero verificati nella zona di via Cavour, poco prima del match di Europa League che ha visto da una parte la Roma di José Mourinho, dall’altra la squadra ceca.
Quattro uomini sono così finiti in manette. Nel corso della mattinata di oggi, venerdì 27 ottobre 2023, i soggetti arrestati sono stati condotti di fronte alla Quarta sezione del tribunale di Roma. Essi sono stati sottoposti all’udienza di convalida. Ad assisterli è stato l’avvocato Francesco Strigari. Oltre al legale degli ultras cechi, questa mattina c’è stata la presenza anche di un’interprete che ha facilitato la comprensione delle domande e delle risposte pronunciate davanti al giudice.
La decisione di oggi
Il giudice incaricato del caso della Quarta sezione del tribunale di Roma ha rivolto una serie di domande ai quattro soggetti arrestati nel pomeriggio di ieri prima del match tra i giallorossi e la squadra ceca Slavia Praga. I quattro uomini hanno risposto. Il tutto è avvenuto tramite l’aiuto di una interprete, che traduceva dall’italiano al cieco e viceversa.
In Aula, sempre nel corso della mattinata di oggi, venerdì 27 ottobre 2023, l’operante che ha scritto la relazione sui fatti avvenuti ieri pomeriggio nella capitale a spiegato che la segnalazione è arrivata intorno alle 15.50.
Secondo quanto riferito, proprio attorno a quest’ora, i tifosi ciechi avrebbero provato a far esplodere un petardo di fronte ad una scuola situata in via Cavour, a Roma. Sul posto allora sono intervenuti dei pubblici ufficiali, che hanno proceduto a fare tutti i controlli e le prime analisi del caso.
In tribunale l’operante ha raccontato di aver chiesto, insieme ai suoi colleghi, i documenti a questi ultras. Si trattava di una normale operazione di routine da fare in queste situazioni. Secondo l’uomo però la reazione dei tifosi sarebbe stata eccessivamente violenta.
Sempre secondo quanto riferito dall’operante, gli uomini, residenti in Repubblica Ceca, avrebbero aggredito i pubblici ufficiali. In particolare avrebbero prima dato un pugno in pieno volto all’uomo che ha riferito oggi in Aula. Poi sarebbe stato colpito un altro collega più o meno con le stesse modalità. Ma non è finita qui.
L’operante questa mattina ha riferito che un agente della Polizia di Stato in abiti civili sarebbe stato preso sul viso. La sua collega, che si trovava alla guida di una volante, sarebbe stata anch’essa aggredita e buttata a terra.
Le persone colpite hanno riportato ferite sul proprio corpo. A testimoniare i danni causati da questa possibile reazione eccessivamente violenta ci sarebbero anche i referti medici. Sempre lo stesso operante, che si è presentato con un occhio bendato, ha riferito poi che gli arrestati avrebbero continuato ad adottare tali comportamenti anche una volta giunti nelle camere di sicurezza.
Inoltre, nel corso della partita Roma-Slavia Praga, poi ci sono stati diversi scontri e attimi di tensione. Uno steward è stato ferito e portato in ospedale.
Chi sono gli ultras cechi arrestati
Al momento non sono molte le informazioni a proposito dei quattro tifosi cechi arrestati ieri pomeriggio prima della partita Roma-Slavia Praga. Nell’udienza di oggi è emerso che si tratterebbe di un pugile professionista, di due atleti di MMA e di un altro soggetto.
I quattro ultras avrebbero indossato, nel pomeriggio di giovedì 26 ottobre 2023 durante tali azioni, non solo passamontagna per coprire il volto, ma anche paradenti e guanti con la noccoliera. Tra i vari oggetti che sono stati sequestrati ci sarebbe anche un chiodo da carpentiere.
Gli uomini finiti in manette comunque oggi si sono difesi e hanno raccontato di essere arrivati in Italia nei giorni scorsi per assistere alla partita della loro squadra. Uno di loro, 24enne, ha riferito di essere andato in un bar insieme agli amici, di aver bevuto della birra e di essersi poi spostato nella zona del Colosseo. Qui avrebbero incontrato altri tifosi.
Sempre il 24enne ha affermato di non aver tirato alcun pugno. Al massimo, ha riferito, avrebbe cercato di dimenarsi quando le Forze dell’ordine lo stavano ammanettando. Mentre si cerca di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto, la difesa ha già preannunciato il rito abbreviato. Il processo si dovrebbe tenere il prossimo 5 marzo.