“Pause umanitarie” nella guerra fra Hamas e Israele per mostrare al mondo un’unità di intenti soltanto apparente. E’ scontro totale in Europa sul conflitto in Medio Oriente. La tensione esplode a tarda sera, quando sul tavolo dei leader Ue torna la richiesta di un immediato cessate il fuoco invocato dal premier spagnolo Pedro Sanchez e osteggiato invece da chi, come Berlino e Roma, pensa sia un regalo ai terroristi. La mediazione, data in dirittura d’arrivo dopo lunghe ore di trattative tra gli sherpa, rischia così di naufragare. E di minare la credibilità del continente, in affanno anche nell’attestare che l’Ue non usa “doppi standard” sul rispetto dei “valori” e delle “regole” del diritto internazionale. Nel confermarsi al fianco di Israele, i Ventisette si proclamano comunque impegnati a lavorare per sconfiggere Hamas, scongiurare l’escalation e aprire la strada a una soluzione a due Stati. Per farlo, è il suggerimento della premier Giorgia Meloni, servirà allora dare “concretezza alla questione palestinese” e “maggiore peso all’Anp”.

Bruxelles in ordine sparso

A distanza di dieci giorni da una riunione straordinaria in videoconferenza seguita poi da complicati negoziati a tutti i livelli diplomatici, l’intesa di massima dei capi di Stato e di governo Ue si poggia sulla richiesta di assicurare gli aiuti necessari ai civili di Gaza che, è il messaggio comune, sono esposti alla brutalità di Hamas. Ma mentre la guerra infuria, nel dietro le quinte dell’Europa Building lo scontro politico si consuma tutto prima sulla terminologia da utilizzare e poi sulla volontà, espressa da Madrid – che guida la presidenza di turno dell’Ue – di andare oltre, chiedendo un cessate il fuoco immediato. Una linea rossa posta da Sanchez che ha riacceso le “sensibilità diverse” tra i Ventisette, rischiando di far saltare l’intero tavolo. E di vanificare anche gli sforzi per arrivare alla scelta dei termini “pause umanitarie” e “corridoi” per sostenere la causa di “un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza ostacoli” ai civili di Gaza “attraverso tutte le misure necessarie”.