Feyenoord-Lazio ha lasciato il segno. Il 3-1 subito dai biancocelesti non rovina i piani qualificazione, ma adesso la squadra di Sarri non può più sbagliare. Ma bisognerà rivedere alcune cose, come l’approccio alla partita. Perchè al De Kuip chi ha corso dal primo al novantesimo senza mai fermarsi è stato solo il Feyenoord.

La Lazio è apparsa lenta, non concentrata e passiva, offrendo il fianco all’avversario senza opporsi a dovere. La testa non è stata settata a dovere così come ammesso da Sarri nel post partita, ma questa non può essere la scusante. “Meno male che c’è il ritorno, si può rimediare subito”, a dirlo è Andrea Agostinelli, con il tecnico marchigiano che in esclusiva a Tag24 ha voluto analizzare la sconfitta in Champions dei biancocelesti.

Feyenoord-Lazio, Agostinelli: “Non si approccia in questo modo”

Feyenoord-Lazio per Agostinelli è stato tutto quello che una squadra non dovrebbe mai fare. Zero concentrazione, dove a mancare è stato il ritmo, che in Europa è condizione fondamentale per poter giocare certe partite: “Ci sono dei problemi – spiega Agostinelli – Quando si va a giocare all’estero, i ritmi degli avversari sono più alti delle squadre italiane, a prescindere dalla qualità. Fuori dall’Italia c’è un ritmo superiore, è lì che la Lazio non è riuscita a tenere botta”.

Ma dopo due anni di Sarri non si è riusciti ad assorbire il suo concetto di dinamismo?

“Guarda, io non vorrei che ancora una volta la coppa non sia nella testa della squadra, che venga messa in secondo piano”.

Pure la Champions?

“Ho questo timore. Perché nel calcio si può assolutamente perdere, ma non esiste perdere in questo modo. Parliamo di professionisti abituati a queste cose, quindi a volte mi chiedo com’è possibile che non ci sia la cattiveria giusta. E quand’è così vuol dire che non reputi l’impegno determinante. Mi dispiace pensarla così, ma dopo aver visto la partita mi viene da pensare questo”.

Ma non è che i tifosi ora pensano che Sarri sia un maestro nella tattica ma non nel dare la giusta energia?

“A me non piace una cosa, che quando si vince siamo eroi e quando si perde siamo scarsi. Certamente i risultati finali servono per giudicare giocatori e allenatori, ma la Lazio questi problemi li ha avuti anche prima di Sarri. Quando sembra che le cose vadano per il verso giusto, ecco che arriva sempre la doccia fredda, ovvero la prestazione negativa. E quindi mi viene da pensare che non si riesce ad avere una continuità di concentrazione per poter diventare grande, perché è la continuità a renderti grande”.

Sarri parlava di Kamada per avere più palleggio. Ma sarebbe cambiato qualcosa?

“Non sarebbe cambiato nulla, il discorso è sulla concentrazione. Quand’è così la tattica lascia il tempo che trova, se non tieni botta con la testa diventa difficilissimo. Ieri il Feyenoord ha approcciato bene a livello di testa, se andiamo a prendere i singoli giocatori parliamo di nomi che sembravano che in Italia potessero fare i titolari dovunque, ma non è così. È l’atteggiamento che non mi è piaciuto. Poi l’allenatore la prepara in un certo modo e magari può anche sbagliare, ma sono i giocatori che scendono in campo, e devono assolutamente dare qualcosa in più. Lo stesso discorso con il Celtic: ok la vittoria allo scadere, ma anche lì la Lazio ha sofferto, ma i biancocelesti sono più forti degli scozzesi e del Feyenoord”.

Feyenoord-Lazio, Agostinelli attende la reazione

La sconfitta non pregiudica il percorso in Champions della Lazio, che ora però non può più sbagliare, a partire dal match di ritorno proprio con il Feyenoord, dove i biancocelesti devono assolutamente vincere.

La testa della squadra subirà un danno?

“No, anzi spero che questa sconfitta possa essere la benzina per poter buttare in campo tanta energia, all’Olimpico la Lazio deve dimostrare di essere in campo e di fare suo il match”.

Con la Fiorentina c’è il rischio proprio di soffrire dal punto di vista del ritmo?

“La Viola è una buona squadra, con una sua identità. La Lazio deve giocare concentrata per poter batter la Fiorentina, sarà una partita equilibrata dove non ci si potrà distrarre un attimo”.

Qual è il giocatore della squadra di Italiano che le piace di più?

“Bonaventura, un tuttocampista come si deve”