Nella mattinata di oggi 26 ottobre 2023 a Roma si è tenuta l’Assemblea Nazionale dell’ANQUAP (Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche). La tavola rotonda “Autonomia, Governance, Dimensionamento e Personale delle scuole” si è incentrata su un problema da anni affligge la scuola, ossia il malcontento dei dipendenti, generato dalle condizioni di lavoro.

L’incontro tra l’ANQUAP e Valditara oggi 26 ottobre 2023 a Roma

Oggi giovedì 26 ottobre si è svolto a Roma, presso Palazzo Baldassini, l’Assemblea Nazionale dell’ANQUAP (Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche). Erano presenti Giorgio Germani, Presidente Anquap, Giovanni Russo, Capo Segreteria della Sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito, Simona Malpezzi, Componente 4ª Commissione permanente Politiche dell’Unione europea – Senato della Repubblica, Marco Santini, Vicepresidente Anquap, moderati da Claudio Tucci, Sole24ore.

La tavola rotonda di oggi ha preso il nome di Autonomia, Governance, Dimensionamento e Personale delle scuole e ha avuto al centro della discussione i problemi relativi alla situazione di disagio in cui versano i lavoratori della scuola. Orari massacranti, stipendi non adeguati: questo è il quadro generale che si prospetta nel mondo dell’istruzione. L’obiettivo dell’assemblea è quello di generare un dibattito costruttivo e di affrontare la questione insieme al Ministro Valditara.

Sono stati posti all’attenzione dell’Assemblea dei dati riguardanti l’esperienza lavorativa dei Dsga (Direttori dei servizi generali e amministrativi) e Assistenti amministrativi facenti funzione: il punto della situazione non offre spazio ad entusiasmi, in tutta Italia. Le risposte alle domande effettuate su un campione di 863 lavoratori, hanno rivelato la presenza di un malessere generale provato sul lavoro dalle categoria interessate.

Il 41,20% ha espresso una valutazione negativa sulla propria esperienza lavorativa. Il dato più preoccupante è quello che raccoglie il 65% degli addetti ai lavori amministrativi nelle scuole che ha affermato che abbandonerebbe il settore scolastico per un altro impiego – a parità di inquadramento -nell’amministrazione pubblica. In molti hanno testimoniato che gli orari di lavoro sono sfuggiti completamente al controllo: c’è chi lavora fino a quasi 50 ore a settimana a dispetto delle 36 previste dal contratto. Senza contare i giorni festivi, le ferie la malattia. Il risultato finale dell’indagine non lascia margine di speranza: il 94,1% ha valutato negativamente il contratto nazionale 2019/2021.

Le parole di Giorgio Germani il presidente dell’ANQUAP

Durante la tavola rotonda “Autonomia, Governance, Dimensionamento e Personale delle scuole” organizzata dall’Assemblea Nazionale di ANQUAP che si è tenuta a Roma oggi a Palazzo Baldassini, sul tema delle problematiche portate avanti dai lavoratori nel mondo della scuola il presidente dell’ Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche Giorgio Germani ha dichiarato che:

“Le scuole, servizio pubblico essenziale, sono un bene prezioso e insostituibile. Autonomia e decentramento, dopo oltre quattro lustri, hanno bisogno di un’accurata analisi per conseguenti e indispensabili correttivi sul piano normativo e dell’operatività. Le scuole possono anche mantenere le funzioni loro già attribuite per legge e regolamento ma se non cambiano le condizioni di esercizio, con adeguata dotazione di specifiche professionalità, le attività amministrative si troveranno in crescente difficoltà. In realtà già lo sono da anni nella più assoluta disattenzione della politica e delle burocrazie ministeriali”.

In seguito il presidente Germani si è rivolto direttamente al capo della segreteria del Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Paola Frassinetti, chiedendo un incontro con Valditara per raggiungere un miglioramento delle condizioni dei lavoratori Dga e AA delle scuole e assicurare un corretto funzionamento delle Istituzioni scolastiche. Germani a tal proposito è intervenuto dicendo che:

“Per questo chiediamo un confronto urgente col ministero. Ci preoccupa lo schiacciamento vero il basso. Abbiamo bisogno di figure elevate, sono completamente saltate le figure intermedie. E non possiamo svendere i nostri diritti. Serve una riflessione seria sul nostro settore e sul rinnovo del contratto”.