Attaccante o ala, mancino per natura, Giuseppe Incocciati è partito presto da Fiuggi per iniziare il suo percorso nelle giovanili del Milan. Con la maglia rossonera addosso è diventato grande, ed è stato uno dei protagonisti della promozione dalla Serie B alla Serie A del Diavolo. Lasciato Milanello, all’alba della straordinaria era Berlusconi, ha iniziato a girovagare tanto, fino ad arrivare a Napoli, nella stagione successiva alla vittoria dello scudetto di Maradona &Co. L’anno dopo, con la maglia azzurra, suo il gol della bandiera a San Siro contro il Milan. Per commentare la sconfitta di ieri in Champions League contro il Psg e il prossimo impegno della squadra di Pioli, Napoli-Milan, Incocciati è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Dal Psg a Napoli-Milan, Incocciati a Tag24
Un 3 a 0 che non lascia scampo. Il Milan contro il Paris Saint Germain non ha potuto far altro che soccombere e adesso la situazione di classifica, in Champion League, si fa complicata. Due pareggi e una sconfitta dopo tre giornate che determinano l’ultimo posto in classifica per i rossoneri. Per riuscire a passare il girone servirebbe, nelle gare di ritorno, quasi un miracolo. Ma non c’è tempo di piangersi addosso, perché anche in campionato il momento è delicato. Dopo la sconfitta con la Juventus nell’ultima giornata, domenica prossima la squadra di Pioli se la dovrà vedere con quella di Garcia, allo stadio Maradona. per commentare il momento, la sconfitta contro il Psg e il prossimo impegno, Napoli-Milan, Incocciati, che in carriera ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La sfida con il Psg era complicata, e questo il Milan lo sapeva bene. Ti aspettavi però un atteggiamento diverso da parte della squadra di Pioli?
“Le avvisaglie erano chiare. Il Milan in Champions, in due gare, aveva realizzato zero gol e anche se ne aveva subìti altrettanti era un segnale da cogliere. Contro il Psg ci voleva sicuramente altro, soprattutto da giocatori che hanno qualcosa in più da dare, in primis Leao. Se i calciatori vogliono essere indicati come calciatori di alto profilo, devono fare la differenza in gare del genere perché contro avversari più deboli è facile. Il valore del singolo si vede invece in partite come quelle di ieri sera. Lo abbiamo visto dall’altra parte con Mbappè e Dembelé che hanno deciso il match. Queste occasioni dimostrano soprattutto a noi, che siamo amanti di questo gioco, quali sono le differenze dei calciatori”.
A proposito di questo, da ex attaccante, hai giustamente sottolineato la difficoltà dei rossoneri a fare gol in Champions. È un campanello d’allarme?
“La regola più importante del gioco del calcio dice che per vincere devi fare gol nella porta avversaria; se scendi in campo con l’unico obiettivo di non prenderlo, non credo che si faccia tanta strada. Il Milan deve essere una squadra propositiva. Poi è chiaro che ci si deve preoccupare quando capitano momenti, come in questo caso, in cui ci sono valori e numeri che dimostrano che c’è un compartimento poco efficiente. Si deve avere una mentalità diversa e si deve scendere in campo con l’idea di fare male all’avversario, invece vedo spesso una strategia difensiva che non giova. Mi aspetto da Pioli una squadra più propositiva, giocatori che si muovano di più anche senza palla, altrimenti è difficile riuscire a rendersi pericolosi. Mi sembra che ognuno pensa prima a prendere palla e poi a muoversi, mentre deve essere l’esatto contrario”.
Che il girone fosse complicato si sapeva sin dall’inizio, ma adesso il passaggio del turno è compromesso?
“Beh è chiaro che è molto difficile. Il Milan nei match di ritorno dovrebbe vincerne due e pareggiarne una. Non è impossibile, ma è tanto complicato. Da italiani dobbiamo augurarci che i rossoneri riescano, con le unghie e con i denti, a passare il turno perché sarebbe invece un gran peccato dover uscire già ai gironi. Si deve lavorare tanto. Nelle difficoltà, nelle sconfitte, poi emergono anche alcune situazioni interne allo spogliatoio che invece dovrebbero rimanere private. Lo abbiamo visto ieri con il capitano Calabria e le sue dichiarazioni nel post partita e con la conseguente risposta di Pioli. Quando si vince queste cose non succedono mai, mentre quando le cose non vanno esce di tutto”.
In tutto questo, vista anche la sconfitta in campionato con la Juventus, adesso arriva un altro big match molto difficile che è quello con il Napoli al Maradona. Che ti aspetti?
“Napoli-Milan non è una partita che si può preparare solo dal punto di vista tattico. Molto dipenderà infatti proprio dall’aspetto psicologico. Sono due squadre che ci arrivano in momenti diversi. I partenopei stanno piuttosto bene, ma hanno necessità di vincere. Una sconfitta, seppur contro il Milan, potrebbe riaprire recenti ferite, soprattutto con Garcia e far precipitare di nuovo la situazione. Da questo punto di vista finora è stata un’annata particolare. I rossoneri invece, dovessero perdere, dopo aver già perso con la Juventus e con il Psg, entrerebbero sicuramente nel tunnel delle polemiche. Per i due allenatori, secondo me, il pensiero principale è proprio questo”.
Tra le due squadre non c’è una favorita?
“Credo che dal punto di vista caratteriale, visto quello che hanno già dimostrato finora, il Milan sia leggermente avvantaggiato. È una squadra più preparata e anche dopo il derby perso in quel modo con l’Inter, dal negativo riesce a dare il meglio di sé. Molto dipenderà da come si metteranno le cose subito. Il Napoli può subire ancora lo strascico di qualche polemica passata. La cosa positiva però per gli azzurri è che Garcia ha appena ritrovato Kvara. Il georgiano è un giocatore recuperato a tutti gli effetti e adesso sta facendo di nuovo la differenza. Penso che sarà una bella partita, piena di momenti importanti e divertente da vedere”.