Ennesima giornata trascorsa a fare slalom tra le allerte negli aeroporti francesi. L’allarme bomba, oggi, 26 ottobre, è scattato in cinque scali transalpini; quattro di questi sono stati evacuati. I cinque aeroporti sono l'”Euroaeroporto” Basilea-Mulhouse (costruito dalla Svizzera in territorio francese, a Saint-Louis), e ancora Bordeaux, Pau, Tarbes e Biarritz. Tutti chiusi tranne quest’ultimo.

Nuova giornata di passione in Francia: allarme bomba in 5 aeroporti, 4 evacuati 

Diversi seppure in molti casi contenuti i disagi. L’aviazione civile francese (Dgac) ha riscontrato ritardi fino a un’ora e mezza proprio da Basilea-Mulhouse. Si tratta della stessa struttura già evacuata martedì scorso, come del resto quella di Bordeaux. È così in Europa, ma in Francia in particolare.

Oltralpe infatti, solo la scorsa settimana, le autorità hanno ricevuto e dunque fronteggiato 70 falsi allarmi bomba, quasi tutti provenienti dallo stesso indirizzo mail in Svizzera. Lo ha riferito domenica scorsa il ministro dei Trasporti, Clément Beaune, aggiungendo che sono state avviate più di 60 indagini.

Come funziona il sistema di sicurezza in Francia

Falsi o no, semplici scherzi o attività preparatorie a ben altre “iniziative”, gli allarmi e i timori legati alle vicende di questi giorni si accumulano sui nervi di un Paese fortemente provato e che, dal 13 ottobre, giorno dell’assassinio nel liceo di Arras dell’insegnate Dominique Bernard per mano di uno studente radicalizzato, ha elevato al massimo il livello di allerta.

In Francia, i livelli di sicurezza anti-terrorismo sono dettati dal piano Vigipirate, complesso dispositivo ideato nel 1978 dall’allora presidente della Repubblica, Valéry Giscard d’Estaing. Negli anni ha subito diverse revisioni, fino all’ultima, datata 2016, che ha portato all’individuazione di tre livelli: “vigilanza“, “sicurezza rafforzata, rischio d’attacco” e “attacco d’emergenza“.