Alla fine la squalifica non è arrivata. Il giocatore sudafricano Bongi Mbonambi è stato scagionato da tutte le accuse di razzismo e potrà giocare la finale dei Mondiali di rugby contro gli All Blacks. Il tallonatore era stato accusato di essersi rivolto in maniera discriminatoria nei confronti dell’atleta inglese Ben Curry. Lo scandalo, però, è stato archiviato per assenza di evidenze. Una decisione che non è certo piaciuta agli inglesi, alquanto delusi dalla mancata sanzione nei confronti del sudafricano.
Rugby, nessuna squalifica per Mbonambi, accusato di razzismo: la sua frase è stata confusa
Lo scandalo era emerso dai microfoni dell’arbitro di Sudafrica-Inghilterra, in cui sembrava udirsi la frase razzista pronunciata da Mbonambi. Il direttore di gara aveva lasciato correre ma non erano mancate le polemiche. Anche un portavoce della federazione sudafricana era intervenuto sulla vicenda, sottolineano di voler prendere la questione con molta serietà.
“Fi*a bianca”, in inglese “White cunt”: era questa la frase incriminata dalla stampa britannica. Ma ascoltando meglio si capisce che la frase è “Watter kant”, che in afrikaans significa “quale lato”.
Dopo aver considerato tutte le prove disponibili, inclusi filmati delle partite, audio e prove di entrambe le squadre, l’organo di governo ha stabilito che non ci sono prove sufficienti in questo momento per procedere con le accuse”
La dura reazione degli inglesi
La Federazione inglese di rugby si è detta molto contrariata dalla decisione presa dopo la semifinale. In una nota ufficiale la RFU ha sottolineato che, facendo questa scelta, si è evitato di approfondire una questione molto rilevante come quella del razzismo.
La decisione di non sottoporre le prove davanti a un comitato disciplinare indipendente ha negato al processo disciplinare l’opportunità di ascoltare la voce di Tom Curry e di valutare in modo indipendente il suo resoconto di questi gravi eventi, insieme alle altre prove disponibili”