Il conflitto tra Israele e Palestina sarà il tema centrale del Consiglio Europeo previsto a Bruxelles, dove è arrivato il presidente Charles Michel. Ai giornalisti presenti, Michel ha sottolineato l’importanza dell’unità europea in questo momento di crisi.

Conflitto Israele-Palestina, il presidente Michel: “Garantire la protezione dei civili dappertutto”

Un Europa unita nei suo valori, per dare una risposta univoca e chiara in questi tempi di crisi.

È quello che chiede e si augura Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo, al suo arrivo a Bruxelles per il vertice tra i leader UE previsto per la giornata di oggi, 26 ottobre 2023. Un incontro che segue di pochi giorni quello svolto al Cairo, che vedeva presenti, oltre allo stesso Michel, molti leader mondiali, uniti nel tentativo di cercare una strada condivisa per affrontare la difficile situazione in Medioriente.

Nel ribadire la ferma condanna di Hamas, Michel sottolinea come il dibattito odierno vedrà la non facile ricerca di un punto d’incontro tra le esigenze difensive di Israele e la tutela della popolazione civile, nella Striscia di Gaza e non solo.

Sosteniamo Israele e il suo diritto a difendersi in linea con il diritto internazionale e umanitario. Condanniamo Hamas e il suo attacco terroristico e discuteremo come assicurare l’accesso umanitario e garantire la protezione dei civili dappertutto. E questo dibattito lo avremo con i leader”.

“L’UE non ha doppi standard”

Solo pochi giorni fa, fonti interne all’UE sostenevano come la pausa umanitaria fosse “impossibile. Il cessate il fuoco resta, però, un obiettivo fondamentale per tentare di aprire un varco alla possibilità di dialogo e mediazione nel conflitto.

Per Charles Michel, l’Unione deve mostrarsi compatta anche per non dare adito a speculazioni e accuse che la vedrebbero usare “doppi standard” nei confronti dei popoli del Sud Globale.

“Sono molto impegnato con i miei colleghi del Sud Globale nel spiegare che non abbiamo doppi standard, che abbiamo principi fondamentali in cui crediamo, crediamo nel diritto internazionale, crediamo in mondo basato sulle regole. Continueremo, non ci arrenderemo. Alcuni stanno cercando di mobilitare il Sud del mondo contro di noi e ci accusano di doppi standard. Ecco perché è così importante oggi rimanere uniti”.