In Italia si fanno sempre meno figli: l’ultimo rapporto Istat testimonia un ulteriore calo delle nascite nel 2022. Lo scorso anno i nuovi arrivati sono stati 393mila, segnando un -1,7% di nascite rispetto al 2021.
Una tendenza che sembra confermarsi anche nel 2023: nel semestre gennaio-giugno, infatti, risultano circa 3.500 nuovi nati in meno rispetto allo stesso periodo del 2022.
Prosegue anche la diminuzione del numero medio di figli per donna (1,24): in questo caso la flessione rispetto al 2021 è più lieve (1,25). Nell’anno corrente il numero medio di figli è a 1,22.
Il rapporto Istat sulle nascite nel 2022: calo costante negli ultimi 14 anni. Sempre più figli fuori dal matrimonio
L’Istituto sottolinea come dal 2008, anno in cui il numero dei nati ha registrato il più alto valore dall’inizio del nuovo millennio, i nati residenti in Italia “sono sistematicamente diminuiti“.
In termini assoluti, la riduzione medio-annua ammonta a circa 13mila unità, quella relativa al 2,7%. Rispetto al 2008 oggi si rilevano oltre 183mila nascite in meno (-31,8%).
Una propensione che sembra legata ai “mutamenti strutturali della popolazione femminile in età feconda”. In questa fascia di popolazione, le donne sono meno numerose rispetto al passato.
Un’altra inclinazione che si conferma è legata all’aumento dei figli nati da genitori non sposati. Secondo l’Istat questo parametro ammonta a 163.317: +3,5mila sul 2021, quasi 50mila in più sul 2008. I figli nati fuori dal matrimonio corrispondono al 41,5% del totale. Di questi, il 35% provengono da genitori che non sono mai stati coniugati.
Dall’inizio del millennio la quota di nati fuori dal matrimonio sul totale dei nati è sistematicamente aumentata, guadagnando 33 punti percentuali.
La maggioranza di genitori non sposati si trova al Centro Italia (48,7%), poi Nord-ovest (42,4%), Nord-est (42,3%) e Mezzogiorno (36,8%). La tendenza ad avere figli fuori dal matrimonio, conclude l’Istituto, è diffusa soprattutto tra i giovani.
Soprattutto tra le coppie under 35, infatti, “aumenta l’adesione a un sistema valoriale per il quale il matrimonio rappresenta meno che in passato il passaggio obbligato prima di avere dei figli”.
In media si diventa madri del primogenito a 31,6 anni. Mamme più giovani in Sicilia
In espansione nel nostro Paese le famiglie con figli unici: le difficoltà economiche incidono sulla decisione di non mettere al mondo un secondo figlio. Nel 2022, quasi un nato su due è primogenito. I figli di ordine successivo al primo diminuiscono del 6,1% nell’ultimo anno.
Per quanto riguarda l’età media del parto, i numeri raccontano un quadro sostanzialmente stabile rispetto al 2021. Per il totale delle donne residenti l’età media è pari a 32,4 anni. Rispetto al 1995, sale “in misura marcata” l’età media alla nascita del primo figlio, che oggi si attesta a 31,6 anni, “oltre tre anni in più” rispetto ad un trentennio fa.
L’età media al parto risulta più alta al Centro e al Nord (32,8 e 32,5) rispetto al Sud Italia (32,0). Le madri più giovani d’Italia risiedono in Sicilia (31,5 anni), mentre le più anziane nel Lazio (33 anni).
Confrontando i tassi di fecondità per età del 1995, del 2010 (italiane e totale residenti) e del 2022 (italiane e totale residenti) si osserva uno spostamento della fecondità verso età sempre più mature.