Nuove condanne per il terremoto de L’Aquila del 2009, con la Corte di Appello che ha rigettato i ricorsi di Regione Abruzzo e dell’Azienda per il Diritto allo Studio in merito al crollo della Casa dello Studente, che aveva provocato la morte dello studente Hussein Hamade.
Terremoto L’Aquila, condanne a Regione e Adsu per la morte dello studente Hussein Hamade
Un nuovo, importante tassello di giustizia per una delle pagine peggiori della storia italiana recente.
Il terremoto che colpì L’Aquila il 6 aprile del 2009, uccidendo 309 persone e ferendone più di 1600, vede oggi, 26 ottobre 2023, nuove responsabilità accertate dalla magistratura. Sono quelle della Regione Abruzzo e dell’Azienda per il Diritto allo Studio, i cui appelli sono stati rigettati dalla Corte di Appello dell’Aquila, affermandone la responsabilità civile per il crollo della Casa dello Studente, in cui perse la vita lo studente di medicina Hussein Hamade, detto ‘Michelone’.
I due enti vengono condannati in responsabilità solidale con gli ingegneri e i tecnici già condannati dalla Cassazione per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, crollo di edificio e disastro colposo. A loro viene, infatti, attribuita la colpa di non aver provveduto all’esecuzione dei necessari lavori di consolidamento strutturale di Palazzo Angelini, nel momento della sua trasformazione in Casa dello Studente, dopo la segnalazione delle sue “criticità strutturali“ da parte dell’ente regionale ‘Abruzzo Engineering’.
L’avvocato della famiglia di Hussein Hamade: “Smetterla di impugnare le sentenze dando la colpa al terremoto”
La sentenza rappresenta un nuovo tassello di un percorso di lenta – per alcuni lentissima… – ricostruzione di un contesto sociale che venne quasi completamente spazzato via quella notte del 6 aprile di 14 anni fa. Una ricostruzione morale, oltre a quella materiale i cui finanziamenti, per un totale di circa mezzo miliardo di euro, sono stati recentemente annunciati dal governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio.
Una cittadinanza che si è ricompattata nel dolore e nel ricordo delle vittime, come sottolineava il sindaco Pierluigi Biondi nell’anniversario di quest’anno, e che ora sperano di lasciarsi alle spalle anche le lunghe vicende processuali.
È quello che chiede con forza l’avvocato Wania Della Vigna, legale dei familiari di Hussein Hamade, dopo la sentenza di oggi, ulteriore conferma delle colpe dell’uomo sul disastro, e non solo del terremoto.
“Non si pensa che sia giunta l’ora di elargire i giusti risarcimenti ai familiari delle vittime, oppure bisogna continuare ad impugnare ancora le sentenze sempre per sostenere infondatamente la colpa esclusiva del terremoto?”
L’appello dell’avvocato Della Vigna è rivolto, in particolare, “alle autorità degli enti preposti“, affinché interrompano quello che definisce “accanimento ‘non’ terapeutico” di ricorsi e appelli, riconoscendo le responsabilità civili già appurate dalle sentenze e corrispondere i relativi risarcimenti.
Dopo 14 anni e tante sentenze coerenti in questo senso, forse sarebbe davvero il caso.